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5-“Fresh off the boat”
Si parlava prima di come sia difficile far ridere il pubblico usando un’idea di base vista e rivista.
In effetti siamo tutti un pochino stufi delle solite comedy basate sulla tipica famiglia americana (in ordine di anzianità vi cito “Otto sotto un tetto”, “La vita secondo Jim” e “L’uomo di casa”).
“Fresh off the boat” ho iniziato a guardarla fondamentalmente perché su Sky on Demand non c’era nulla di meglio.
Credevo di trovarmi davanti ad una serie creata per accontentare la mania del politically correct degli americani, una comedy su una famiglia cinese non si era ancora mai vista, e invece sono rimasta piacevolmente stupita.
La storia viene raccontata dal punto di vista di Eddie Huang che nel 1995 si trasferisce nella periferia di Orlando abbandonando la sua amata Washington. Da un luogo dove tutti condividevano le sue passioni, la musica rap e il basket in particolare, si trova in una scuola di provincia dove un ragazzo asiatico non è mai stato visto prima. La famiglia fa di tutto per ambientarsi cercando di imitare uno stile di vita che non è il loro. Decideranno di abbandonare le proprie tradizioni per non “turbare” il vicinato o resteranno fedeli alle idee della nonna?
Le battute sono divertenti ma la cosa che mi ha colpito veramente della sceneggiatura è l’uso di un’ironia molto sottile per descrivere l’introduzione del “diverso” in un ambiente sterile.
“Fresh off the boat” ci dimostra quanti passi in avanti abbiamo fatto in solo 20 anni, e allo stesso tempo ci ammonisce a non dimenticare a come eravamo.
Ottimo, ottimo lavoro.