Malgrado il passato sia un fattore così fragile da sbiadire progressivamente, esistono ancore che non siamo mai più riusciti a tirare su.
Abitudini che come virus hanno preso casa nella nostra quotidianità, e che mai abbiamo voluto curare.
Ricordo un tempo in cui l’agevole accessibilità era un’utopia nel contesto televisivo/cinematografico, ed il desiderio era realmente alimentato dall’attesa.
Quello stesso tempo in cui l’intuizione più significativa della giornata era aver trovato la posizione giusta sul divano e la merenda più adatta ad accompagnare la caoticità di palinsesti regolati dalla più babelica ed infame anarchia.
È difficile stabilire se sia nato prima il concetto di disordine, o la programmazione dei palinsesti precedenti all’anno 2010 (sì, più o meno il discorso epistemologico sull’uovo e la gallina), ma è certo che una struttura necessaria a sorreggere il quesito ci sia stata, ed ha rappresentato una pietra miliare nelle vicissitudini umane che vedevano come concetti primari il “ricordare di sintonizzarsi a tale ora su tale mittente” al pari con il ricordare come si mangia e come si beve.
Perché così come “quando non c’era la televisione, l’Istat e il Censis contavano spropositatamente più nascite che morti“, allo stesso modo “quando l’internet non era alla portata di tutti, i programmi televisivi fungevano al tempo stesso da giullare, calendario, amici ed amanti“.
Molti, è vero, avevano la capacità di permanere nella memoria quanto il ricordo del pasto del giorno prima, ma altri sono andati in onda su Mtv; ed allora le cose cambiano.
Di quei pomeriggi di noi adolescenti che erano come un ambito balocco che Italia 1 ed Mtv si contendevano ad armi (quasi) pari, non abbiamo mai gettato la rattoppata sacca di ricordi.
Tra vicissitudini ed icone, da questa abbiamo oggi deciso di estrarre quelli legati alle serie televisive andate in onda su Mtv; queste sono 10 (+1) delle serie che non dimenticheremo mai.
Molte (Teen Wolf, True Blood, New Girl, Modern Family, Scream, Faking It) meriterebbero una nota di menzione per il fatto di essere nate su Mtv, prima di assumere (la maggior parte) maggiore visibilità in nuove mittenti.
Ma l’idea di scavare anche solo qualche anno più a fondo è utile a solleticare il ricordo posto nel limbo, quello che è presente ma necessita di essere rievocato per tornare a gratificare.
1. Reaper – In missione per il diavolo
“Chi la fa, l’aspetti.”
Un detto che il padre di Sam Oliver avrà sempre ignorato. Anche, e soprattutto, quando stipula un patto col Diavolo il cui tornaconto è quello di guarire dalla sua malattia.
In cambio, il Diavolo chiede il suo futuro primogenito.
L’uomo accetta, convinto di riuscire in un infido raggiro evitando di concepire figli.
Ad aiutarlo nello scopo, cade a fagiolo la notizia dell’impossibilità di avere figli con sua moglie.
Od almeno, questa è la notizia che riceve dal dottore.
Oliver senior non sa, però, che lo stesso dottore è pedina del ben congegnato piano diabolico: questo, in cambio di aiuto per il suo problema col gioco d’azzardo, sotto direttive del Diavolo convince la famiglia Oliver della sterilità che darà loro maggiore “serenità” e meno “riguardo”.
L’inganno riesce, ed il primogenito che viene al mondo è Sam Oliver (protagonista della serie), che in vicende che disegnano un connubio tra il fantastico ed il grottesco è costretto ai servigi del Diavolo come “mietitore”.
Costretto a ricondurre all’Inferno, con l’aiuto di superpoteri “gentilmente concessi”, le anime fuggite.
Ah, il Diavolo è Ray Wise. Just saying.