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Il villain perfetto

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404: Perbenismo not found

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Una delle cose che noi amanti del lato oscuro proprio non riusciamo a sopportare è quel perbenismo che infesta i nostri schermi, i nostri libri, la nostra intera società come una piaga inarrestabile.

Siamo sinceri: quante volte avremmo voluto lanciare il computer dalla finestra davanti all’impellente necessità di dare una spiegazione buonista alla malvagità altrui? Frasi come “Ma no, non è colpa sua, è solo che gli sono successe delle cose brutte” sono colpi mortali alla complessità e alla coerenza di un personaggio (soprattutto se è un villain). E no, non lo dico perché sono una brutta persona. Se un character deve essere cattivo, lasciategli essere cattivo.

Una delle caratteristiche del villain perfetto (e che personalmente lo rende assolutamente irresistibile) è la sua coerenza alla cattiveria, il suo essere cattivo, sempre, anche e soprattutto quando sarebbe moralmente giusto (almeno) fingersi una buona persona. Il che non significa assolutamente che al villain sia proibito qualsiasi possibile cambiamento o percorso di crescita. Ma la coerenza deve essere una costante in qualsiasi personaggio ben fatto. Anche nei cattivi.

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