Cos’hanno in comune Zoë Kravitz e Taylor Momsen? David Duchovny e gli altri attori di cui parleremo in questo articolo? L’anima rock!
Ma cosa significa essere rock?
Essere Rock vuol dire tante cose e niente.
Essere Rock va molto al di là dello stile estetico e della musica che si ascolta, anche se ovviamente gli attori delle serie tv che sono rock nell’anima hanno uno stile abbastanza vicino a quello che – per l’immaginario collettivo – dovrebbe avere una rock star.
Avere l’anima rock vuol dire non conformarsi, avere il coraggio di essere sé stessi, avere un approccio impavido alle situazioni avverse.
Essere Rock vuol dire avere forza, determinazione, passione, è una filosofia di vita.
E allora vediamo un po’ quanto sono rock Zoë Kravitz e colleghi.
1. David Duchovny
David Duchovny è conosciuto da noi amanti delle serie tv per il suo ruolo di protagonista in “X-Files” (la serie sugli alieni) e soprattutto per aver prestato volto e voce ad uno dei personaggi più iconici della serialità: Hank Moody di “Californication” (qui i momenti più toccanti della serie).
Hank, come tutti saprete, è un Bukowski degli anni 2000, in piena crisi esistenziale ed emotiva, che vive la sua vita seguendo alla lettera il motto “sesso, droga & rock&roll”.
Forse invece non tutti sanno che c’è molto di David Duchovny in Hank Moody.
Proprio come il protagonista di “Californication” anche David nasce e cresce a New York, maturando un profondo interesse per le arti che sono poi alla base dei suoi studi: ha una laurea in letteratura inglese conseguita presso la prestigiosa Princeton e un master a Yale, persino un dottorato di ricerca. Ha scritto due libri e coltiva una grandissima passione per la musica, tanto da essere anche autore di due album di musica soul.
Ma David non condivide con Hank solo le virtù, ne condivide anche i vizi; come lui non si è risparmiato l’occasione di vivere una vita sopra le righe, per esempio una volta le riprese di” X-Files” dovettero spostarsi da Vancouver a Los Angeles perché il suo protagonista mal sopportava la lontananza dalla futura moglie Téa Leoni. Duchovny ha accettato ruoli di grande impatto, a dimostrazione del suo coraggio artistico; ve lo ricordate nel 1992 nei panni dell’agente transessuale dell’FBI in “Twin Peaks“? Un ruolo che sollevò non poca “ironia” all’epoca.
David Duchovny ha vissuto una vita vissuta nella libertà di sperimentare ed essere sé stesso senza vergogna, capace, come pochi, di mettere a nudo sé stesso e i suoi pensieri ed è per questo che è un’anima rock.
Il “Guardian” nel 2016 lo definì un “ribelle bohèmien” e ci sembra una definizione perfetta per raccontare un attore che non ha paura di andare oltre e che qualche volta ha dovuto curare alcune sue dipendenze, come quella dal sesso.
2. Jared Leto
Il rock occupa un posto speciale nel cuore di Jared Leto, nonostante i premi e i riconoscimenti raccolti come attore.
Jared è il leader della band rock Thirty Seconds to Mars, ma è rock nell’anima non solo per questo motivo, lo è anche nell’attitudine: Jared Leto è uno, nessuno e centomila, è chiunque gli va di essere, è un vero e proprio camaleonte.
L’attore ha dimostrato di essere rock anche nelle scelte cinematografiche: ricordiamolo in “Chapter 27” in cui è praticamente irriconoscibile per i suoi 30 kg in più e in “The Dallas Buyers Club” in cui rasenta l’anoressia.
Jared Leto rischia e non ha paura di farlo, se questo non è avere l’anima rock dimmi tu cos’è.
3. Zoë Kravitz
Zoë Kravitz è il bello del gene rock, figlia della rockstar Lenny Kravitz e della talentuosa attrice Lisa Bonet, è la dimostrazione che il frutto non cade lontano dall’albero.
Zoë Kravitz è rock nell’anima sicuramente per le influenze genetiche e anche per l’aria che ha respirato sin dalla nascita, pensate che è nata a Venice, distretto artistico di Los Angeles.
Zoë Kravitz nella vita di tutti i giorni ama gli outfit da vera rockettara e ha un concetto di moda del tutto personale e anche in quanto a beauty look non si conforma a nessun trend del momento.
L’attrice fa parlare di sé per le sue scelte anticonformiste, per le sue battaglie in difesa delle minoranze etniche e delle donne. Si esprime senza censura e ha ben in mente cosa vuole fare e cosa no; sicuramente combatte contro gli stereotipi.
Zoë Kravitz è rock per tutti questi motivi e senza dubbio anche perché “non si stanca mai di suonare”.
4. Taylor Momsen
A differenza di Zoë Kravitz, Taylor Momsen non nasce rock ma lo diventa.
La sua anima rock si sviluppa però così prepotentemente che l’ha portata ad abbandonare totalmente il cinema e la tv.
Tutti noi serie tv addicted ce la ricordiamo per il ruolo di Jenny Humprey in “Gossip girl“, colei che nella prima stagione era un tenero angioletto dagli occhi azzurri e i capelli biondi con un look da educanda e che poi si è trasformata in una moderna Courtney Love.
In un’intervista con “Vulture” per celebrare il decimo anniversario della serie, gli scrittori di “Gossip Girl” ammisero che la vera personalità di Taylor influenzava il personaggio di Jenny molto più di quanto avrebbero potuto pianificare ed è per questo che poi il personaggio subì una evoluzione “rock” e poi ostracismo.
Leader del gruppo hard rock The Pretty Reckless, Taylor vuole proprio essere rock, la sua è una scelta consapevole, lo è nella musica che suona, negli atteggiamenti, negli abiti e nello smokey eye che indossa e ha detto: “…sono convinta che il rock possa ancora influire sulla società, forse sta passando un periodo di transizione, ma non morirà mai. Per me è sinonimo di libertà, di potere, e in questo periodo storico così complicato, folle, spero che tanti musicisti e artisti decidano di farsi sentire, anche a suon di rock’n’roll…”
5. Lindsay Loan
Proseguiamo con una attrice che è passata dall’essere icona pop al vivere una vita molto rock&roll: Linsday Lohan.
La protagonista del cult generazione “Mean Girls” ha avuto diversi problemi giudiziari e di dipendenze che l’hanno portata a partecipare a sempre meno film interrompendo quasi definitivamente la sua carriera. Alcool, droghe, arresti, rehab, addirittura furto di un gioiello nel 2011 e omissione di soccorso dopo aver investito un pedone a Manhattan.
Lindsay Loan sembra proprio essere vittima della “maledizione Disney” e dal 2007, annus horribilis anche per altre dive pop del tempo, combatte con le sue dipendenze e con la giustizia.
L’accezione di “rock”, nel suo caso, purtroppo è abbastanza negativa, ma per noi sarà sempre le gemelle di Genitori in trappola” e crediamo nella sua redenzione.
6. Tom Hardy
Tom Hardy è un attore camaleontico che si autodefinisce “ragazzaccio”.
Nonostante il contesto piuttosto borghese in cui è nato e cresciuto, padre scrittore, madre artista, scuole private, Tom era davvero un “bad boy”: all’età di 11 anni iniziò a sniffare colla, a 13 gli allucinogeni, a 16 il crack.
“Non volevo che nessuno sapesse che ero fuori controllo, ma non potevo nasconderlo”, ha detto Hardy . “Alla fine, il corpo si arrende. Ero completamente kaput. Sono stato fortunato a non aver contratto l’epatite o l’AIDS “.
Espulso più volte dai collegi per furto, Hardy è stato anche arrestato per aver rubato una Mercedes e per possesso d’arma da fuoco a soli 17 anni.
Sulla sua pelle porta le testimonianze della sua storia e della sua filosofia di vita rock&roll: ha tatuato, per esempio, le scritte “Padre fiero”e “Figlio mio bellissimo”, entrambe in italiano (sostiene che suoni molto meglio che in inglese) e dedicate al figlio di 12 anni Louis Thomas, e le frasi “Sans souci”, ovvero “Senza preoccupazioni” e “Now Smile, Cry Later”.
7. Woody Harrelson
Woody Harrelson si è imposto come una delle star maggiormente iconoclaste e decise a non fasi etichettare dentro categorie preconfezionate, attraversando la storia del cinema americano contemporaneo con la volontà precisa di divertirsi e sperimentare dentro e fuori il sistema industriale hollywoodiano.
Oltre a essere rock per la sua volontà di non conformarsi e di sperimentare lo è anche per il suo passato: figlio di un padre assassino morto in carcere, la sua infanzia fu segnata da una dose di violenza e l’attore afferma:
“Ero pieno di rabbia, facevo a botte con tutti. Cercavo sempre il limite. Finivo sempre in qualche rissa e infatti sono pieno di cicatrici. Mia madre era una presbiteriana completamente dedicata al lavoro. Mio padre invece era un imbroglione, un’artista del raggiro. Sapeva raccontare storie come nessun altro, ma poi ha preso la strada sbagliata finendo in galera. Non è stato proprio un modello di padre ma mi ha insegnato ad avere una mentalità aperta”.
La sua è una vita segnata da una infanzia violenta, da problemi con la marijuana, una vita però piena di passione, successo e determinazione.
8. Steven Van Zandt
Per noi amanti delle serie tv Steven Van Zandt è Silvio Dante de “I Soprano“, una delle serie più iconiche degli anni ’00, la sua immagine è immediatamente riconoscibile per la bandana portata sempre in testa e possiamo affermare con tranquillità che Van Zandt è visibilmente un’anima rock.
Artista festaiolo, dedito agli eccessi, ex giocatore d’azzardo, l’attore è leader della band dei “Disciples of Soul”, nonché, musicalmente, braccio destro di Springsteen.
Steven Van Zandt è anche un attivista politico, dj per Sirius XM, fondatore dell’etichetta Wicked Cool, presenza fissa nel comitato per le nomine della “Rock and Roll Hall of Fame”. Van Zandt è un appassionato ribelle, stravagante, fiero delle sue origini calabro-napoletane, senza paura di essere sé stesso e vivere al 100%.
9. John Belushi
Concludiamo questo articolo pieno di rock&roll con una guest star: John Belushi, attore, cantante e stand up comedian che non ci ha allietato in serie tv ma in un iconico show televisivo: il “Saturday night live” e in uno dei film più famosi di tutti i tempi: “The Blues Brothers“.
John Belushi era talmente rock da scandalizzare persino Keith Richards: «Belushi era un uomo sopra le righe. Ripetetelo pure – scriverà il chitarrista degli Stones nella sua autobiografia -. Una volta dissi a John che, come diceva mio padre, c’è una bella differenza fra grattarti il culo e fartelo a pezzi. John era esilarante, e frequentarlo era roba da matti. Ma Belushi era un’esperienza estrema perfino per i miei canoni».
Belushi era un uomo fragile e incontenibile, affettuoso ma incostante, assetato di un successo che lo attraeva, ma che non riusciva a gestire. Un talento strabordante, uno showman capace di essere artista totale: attore, giullare, trasformista e rockstar.
ll suo successo però divenne direttamente proporzionale all’abuso di cocaina, fino ad uno speedball che gli fu fatale a soli 33 anni. Al funerale, Dan Aykroyd andò in chiesa e mantenne una promessa fatta all’amico qualche mese prima, quando John – che amava esorcizzare la morte con macabri sketch e battute – gli aveva chiesto di suonare ‘The 2000 Pound Bee’ (L’ape da una tonnellata) dei The Ventures proprio al suo funerale. E così fu. Più rock di così.
Che dite, siete d’accordo? Chi è più rock tra Taylor Momsen e Zoë Kravitz?
Chi altro attore dall’anima rock vi viene in mente?