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L’Avvocato del Diavolo: Mr. Big non è un mostro

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Sex and the City ha messo in scena a cavallo tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila un concetto interessante di emancipazione, uno stile di vita totalmente libero e disinibito, se vogliamo anche una certa visione del femminismo, anche se su questo punto si potrebbe dibattere per ore. Per questo è incomprensibile il perché gli sceneggiatori della serie abbiano riservato alla protagonista la classica storia d’amore difficile e tormentata. Quella in cui entrambe le parti sembrano confuse e disorientate come nel più classico degli Odi et Amo. Carrie Bradshaw infatti, spregiudicata giornalista free lance con il dono di saper cogliere ogni possibile sfaccettatura delle relazioni sentimentali altrui, sembra quasi miope nell’analizzare la sua relazione con Mr. Big.

Per tutta la serie si ha la costante sensazione che sia Carrie a perderci sempre, che questo amore così sentito in realtà sia pericolosamente sbilanciato e che quella ad uscirne perdente e a pezzi, sia sempre e solo lei. È lei che soffre maggiormente i silenzi, le trascuratezze, le parole dette con forse troppa leggerezza. Dall’altra parte Big viene descritto in ogni momento come egoista e sfuggente, allergico agli impegni e sentimentalmente inaccessibile.

Ma è quasi scientifico che le donne si innamorino sempre dei cattivi ragazzi e questo rapporto non fa eccezione, alternando momenti di amore folle ad altri di odio profondo. Addirittura si ha la sensazione che, in certi momenti, entrambi questi opposti siano vissuti contemporaneamente.

sex and the city, carrie e Mr.Big

Eppure Carrie è certa di aver incontrato l’amore della sua vita, ha questa certezza nel momento esatto in cui i loro sguardi si incontrano. Ne è talmente convinta che per la quasi totalità della serie, lui non viene nemmeno presentato con il suo vero nome, ma solo come Mr. Big, diminutivo di Big Love. Per la cronaca, il suo vero nome è John e non a caso il pubblico lo scoprirà solo quando i due, nel finale della serie, staranno effettivamente insieme. Come se prima fosse quasi un’entità sfuggevole e solo alla fine un qualcosa di concreto.

Che Carrie sia innamorata dell’amore è certo. Questo sentimento trabocca dalla vita della nostra protagonista. Che si parli di vita sentimentale, amicizie o lavoro, tutto per lei parla sopratutto d’amore, in ogni sua declinazione. Ovviamente una visione così rosa della vita non giustifica in alcun modo il trattamento che le viene riservato da Mr. Big, che invece appare ben più disilluso sull’argomento.

Ma ha davvero tutti i torti Mr. Big ad andarci con i piedi di piombo? È davvero il mostro senza cuore che ci viene descritto?

In realtà, se si analizzasse proprio bene questa storia, si troverebbero delle spiegazioni per l’atteggiamento di Big. Raccogliendo tutti i particolari della sua vita che sono sparpagliati lungo la serie, ci è noto che Big ha qualche anno più di Carrie, svolge un lavoro importante nella finanza, vive una vita piuttosto solitaria e ha raccolto i cocci di un matrimonio finito.

Appare un uomo piuttosto introverso, che forse qualche scottatura nella vita se la deve essere presa, perché non lo si vede spesso in compagnia di altre donne, ma nemmeno di semplici amici. Difficile vederlo con qualcuno in generale, a meno che non sia un collega di lavoro o il suo autista. Un po’ scostante, un po’ solitario, in una puntata ci appare addirittura completamente solo durante un festeggiamento di Capodanno, senza che la cosa gli dispiaccia poi tanto. Ci viene spontaneo dedurre che abbia qualche problema in generale con le relazioni affettive, non solo quelle strettamente amorose.

carrie e Mr.Big

A ben vedere c’è una sola costante nella sua vita che ciclicamente si avvicina abbastanza a lui senza però collidere. Come fossero impegnati a girare nella stessa orbita, lui in completo elegante e lei arrampicata su un tacco da 12 centimetri. Carrie, con i suoi ricci, le sue riflessioni, le sue amiche. ” Un uomo è fortunato se arriva quarto” ha detto una volta Big e solo chi sa riconoscere la radice comune fra amore e amicizia può arrivare ad accettarlo. È complicata Carrie, proprio come Barbara Straisand in “Come eravamo“. Tanti capelli, tante idee e una voglia costante di rincorrere nuove esperienze. Lo affascina perché ha una vita piena e un’interiorità profonda, non è mai stanca di lottare per qualcosa. Un po’ forse lo completa. Lei che per vivere usa fiumi di parole e lui che fatica a dirne lo stretto necessario. Carrie, che ha fatto della comunicazione e dei rapporti interpersonali un lavoro ed è molto più capace di lui di entrare in relazione con gli altri. Lui che è quasi freddo e sulla difensiva, lui che si chiude in un muro di silenzi perché più rassicurante del mondo a colori di lei. Mr. Big riconosce i momenti di felicità di Carrie e vorrebbe farne parte più di ogni altra cosa, ma questa difficoltà comunicativa di base lo fa apparire quasi più un ladro di bei momenti altrui, che la persona giusta con cui condividerli.

Big riconosce la serietà del rapporto che lo lega a Carrie, ma non sa se riesce a reggerlo, se davvero sarà capace di abbattere quei muri che ritiene necessari per difendersi dal mondo esterno. Decide all’improvviso di sposare una donna più accomodante, che lo intimorisce un po’ meno, con i capelli lisci. Natasha però è una donna troppo diversa da Carrie e, per l’ennesima volta, questa coppia impossibile finirà per girarsi intorno, come la Terra e la Luna. Dall’altra parte anche Carrie assume un atteggiamento molto simile nel suo rapporto con Aiden. Sulla carta il restauratore di mobili è il fidanzato ideale: bello, gentile, simpatico, piace addirittura a tutte le sue amiche. Eppure Carrie mette in atto un auto sabotaggio in piena regola, tradendolo proprio con Mr. Big e, in seguito, rifiutandosi di sposarlo.

La verità è che in fondo Carrie e Big hanno avuto solo un pessimo tempismo. C’è un momento giusto per qualunque cosa e, sopratutto in amore, è necessaria una certa sincronia perché le cose possano davvero funzionare. Bisogna essere allo stesso punto del percorso di vita per incontrarsi e decidere di continuarlo insieme e forse Carrie e Mr. Big dovevano ancora fare diversa strada da soli, per riuscire a diventare due persone davvero compatibili. Per diventare le persone giuste al momento giusto.

Ci ha messo sei stagioni Mr. Big per capire che Carrie è a tutti gli effetti la sua anima gemella, ma ha concluso in bellezza, andandosela a riprendere direttamente sotto alla torre Eiffel.

Forse si. Si potrebbe dire che Mr. Big è un uomo egoista, che si accorge del vero amore solo una volta che lo ha perso, ma è probabile che Big sia anche un uomo che ha bisogno di trovare il coraggio per aprirsi di nuovo. Perché innamorarsi è prima di tutto una cosa travolgente, rischiosa, una perdita di controllo totale e non si è mai abbastanza pronti a questo genere di sensazioni.

Non ci resta che sperare che il loro amore sia veramente quello con la A maiuscola, quello che dura tutta la vita. Ma per saperlo dovremmo aspettare And Just Like That, l’attesissimo reboot di Sex and the City, augurandoci di vederli ancora lì, a tenersi per mano fra le vie di New York.

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