Sex Education è tornata sui nostri schermi con la sua attesissima terza stagione (qui la nostra recensione). Torniamo nei corridoi della Moordale Secondary School con i suoi protagonisti liceali ormai un po’ più cresciuti, capaci di affrontare in maniera diversa le relazioni e il sesso con i rispettivi partner. Parlare di sessualità in maniera consapevole, con toni leggeri e divertenti e, al tempo stesso, veicolare messaggi intelligenti non era una scommessa facile da vincere. Eppure, lo show di Netflix (e i suoi cartelloni pubblicitari che hanno sconvolto la città di Milano) ha raccolto successo proprio per questa sua capacità di parlare a tutti, stimolando curiosità e non banalizzando un tema così delicato e controverso. E soprattutto non escludendo nessuno e alcun tipo di argomento dai suoi archi narrativi. Il prodotto di Laurie Nunn ci immerge nelle storie di Otis, Eric, Maeve e i loro compagni durante un intenso percorso di crescita e maturazione che li vede affrontare dubbi, paure, incertezze e vividi sentimenti, spesso mal espressi o che aspettano soltanto di essere rivelati. In occasione della nuova stagione, sbarcata su Netflix dopo una lunga attesa di due anni dovuta alla pandemia, abbiamo pensato di raccogliere le curiosità più interessanti su Sex Education per farvi venir voglia di iniziare (o ripercorrere) questo viaggio interessante, in cui ciascuno possa riconoscere un po’ di sé in un tratto del percorso dei protagonisti della serie e sentirsi pienamente compreso.
Ecco 10 curiosità su Sex Education:
1) Otis e la sua mamma psicologa (anche fuori dal set)
Il protagonista indiscusso di Sex Education, Otis, è un personaggio unico e, allo stesso tempo, è un giovane ragazzo in cui è molto spontaneo immedesimarsi. Uno dei più evocativi rapporti di Sex Education è proprio quello di Otis con sua madre Jean (Gillian Anderson), nota terapista sessuale, che in svariate occasioni, pur tentando di fare esattamente il contrario, finisce per mettere a disagio suo figlio. Lo sapete che, quasi per ironia della sorte, anche la madre di Asa Butterfield, interprete di Otis, è una psicologa? Il ragazzo ha dichiarato di come questa coincidenza lo abbia sempre fatto sorridere e che, sebbene sua madre sia molto diversa da sua madre sul set, abbia sempre sentito di non doverla contraddire e che fosse necessario pensare e pesale le parole per scampare ad una sua analisi, tipica da “deformazione professionale”. Inoltre, ha dichiarato di essere stato sostenuto da lei per per lavorare sull’intepretazione di Otis:
Mia madre è una psicologa, quindi abbiamo parlato molto per preparare al meglio il ruolo
2) Un’ambientazione tanto ambigua quanto affascinante
A prima vista, l’ambientazione di Sex Education non suscita particolari dubbi, al contrario ci cattura sin dal primo episodio. Immediatamente ci sentiamo parte della Moordale Secondary School. Infatti, siamo certi che non tutti si sono accorti di una stranezza. Nonostante lo show sia ambientato in Inghilterra, l’ambientazione rappresenta in pieno un tipico liceo americano. Avete presente gli armadietti e la mancanza di un’uniforme scolastica? Tutto questo è frutto di una decisione precisa dagli autori che hanno pensato di creare un prodotto più ibrido, capace di arrivare ad un pubblico internazionale, e garantire un maggior coinvolgimento. Una scelta azzeccata che ha premiato l’originalità con un enorme successo!
3) Un’intimità “coordinata”
Come risultato del movimento #MeToo nel quale la HBO si è impegnata assumendo coordinatori dell’intimità per le loro produzioni, anche Netflix si è impegnata in tal senso sui set delle sue serie. Per Sex Education, infatti, ha assunto Ita O’Brien per garantirsi che attori si sentissero a proprio agio durante le riprese di scene particolarmente intime, le quali venivano provate in ogni movimento e dettaglio e poi, successivamente, filmate. La professionista ha dichiarato:
trattandosi di attori molto giovani ho voluto che prima parlassero apertamente delle scene di nudo e contatto fisico che avrebbero girato. Anche dare un bacio per un attore giovanissimo, che magari non l’ha mai fatto prima in vita sua, può risultare traumatico
La differenza tra prima e dopo la diffusione di #MeToo sta nel fatto che:
ora sono tutti consapevoli che nell’industria casi di molestie e di violenza ci sono stati e ci sono ancora, quindi le produzioni cinematografiche per prime sanno di dover fare qualcosa e si chiedono come affrontare al meglio scene delicate
Ecco che diventa necessario rivolgersi a figure come quella di Ita O’Brien per garantire che tutto si svolga nel pieno rispetto degli attori impegnati sul set di una qualsiasi produzione.
4) Super Smash Bros
Negli episodi di Sex Education, la coppia di amici inseparabili formata da Eric ed Otis fa spesso riferimento al gioco di Super Smash Bros. Pochi sanno che, nella vita reale, Asa Butterfield è un fan sfegatato di questa serie di giochi e, per giunta, molto competitivo.
5) Una fonte di ispirazione per Laurie Nunn
La creatrice dello show, Laurie Nunn, così come molti altri autori di teen drama, ha tratto ispirazione da alcune delle più note commedie adolescenziali del cinema americano per la creazione di Sex Education, aspetto confermato dal fatto che il liceo Moordale ricorda più le high school statunitensi che quelle inglesi. In particolare, Sex Education cita i classici di John Hughes, sia in termini generali di atmosfera, sia nello specifico di alcune scene: la seconda stagione, ad esempio, in certi momenti della narrazione richiama Breakfast Club per articolare la riflessione su un tema così sentito come quello della solidarietà femminile.
6) Gillian Anderson e lo script rifiutato
Non sempre gli attori, anche quelli con esperienza alle loro spalle, sono in grado di rendersi conto delle potenzialità di un ruolo che viene loro proposto. Quello che l’attrice inglese ha recentemente rivelato è che avremmo potuto non vederla nel ruolo della sessuologa più amata del piccolo schermo Jean Milburn. Come riporta Entertainment Weekly, Gillian Anderson ha confessato che dopo aver letto la sceneggiatura del primo episodio di Sex Education l’ha immediatamente buttata nel cestino.
Ho letto un pezzettino del primo episodio e l’ho buttato nel cestino. Inizialmente mi sembrava fin troppo ridondante
E chi l’avrebbe mai detto che da una reazione così negativa sarebbe poi diventata una delle protagoniste della serie? L’attrice ha raccontato che è stato il suo attuale compagno, lo sceneggiatore e showrunner di The Crown, Peter Morgan, a convincerla a dare una seconda chance alla serie.
Praticamente Pete l’ha preso dal cestino, l’ha letto e amato. Mi ha detto, sei pazza. Questo [ruolo] sarebbe perfetto per te. Allora l’ho letto e ho pensato che fosse esilarante
In certe occasioni, è la lungimiranza dei professionisti a fare la differenza!
7) La difficile gestione delle comparse
Tom Hopkins è il supervisore dei costumi della folla durante le riprese sul set e si occupa di gestire le comparse del popolare liceo Moordale. Proprio per questo, si ritrova a gestire tra i cinquanta e i cento attori secondari ogni giorno. Ognuno di loro ha abiti diversi, uno stile ben riconoscibile che richiama la tendenza degli adolescenti a ricercare ad ogni costo l’originalità e, al tempo stesso, a sentirsi parte del gruppo dei propri compagni anche dal punto di vista stilistico. Per questo, il team di Hopkins svolge un compito arduo e ha costante necessità di supervisionare ogni minimo dettaglio.
8) Il destino comune di Emma Mackey e Aimee Lou Wood
Sex Education è stata l’occasione per alcuni attori di farsi conoscere per la prima volta, per giunta da un pubblico così numeroso come quello della piattaforma Netflix. Emma Mackey (Maeve Wiley) e Aimee Lou Wood (Aimee Gibbs) hanno debuttato con la serie di Laurie Nunn. Inoltre, la Mackey non aveva nemmeno delle vere e proprie fotografie in primo piano da inviare ai produttori per la sua audizione e ha deciso di usarne alcuni del suo profilo Instagram. Nonostante si sia arrangiata con mezzi limitati (e alquanto discutibili), per fortuna, i produttori hanno deciso di darle l’occasione di dare un volto al personaggio di Meave. Col senno di poi, possiamo dire che non c’è stata scelta più azzeccata!
9) Una linea sottile collega Sex Education ed Harry Potter
Avete presente le scene di Sex Education immerse nella natura? In realtà, non è un caso se queste location vi appaiono familiari. La Foresta di Dean, un triangolo di bosco fitto e torrenti in cui sono state girate alcune sequenze della serie Netflix fenomeno del momento, è stata anche usata come ambientazione chiave in Harry Potter e i Doni della Morte.
10) Un evento della vita di Laurie Nunn è raccontato nella serie
Uno dei momenti più evocativi della seconda stagione di Sex Education è l’aggressione sessuale subita dal personaggio di Aimee Gibbs mentre viaggia sul bus e si sta dirigendo a scuola. La lotta di questa giovane ragazza per affrontare i suoi sentimenti dopo lo spiacevole e doloroso incidente, il supporto che riceve dalla migliore Maeve che la spinge a denunciare l’accaduto alla polizia e l’impatto che questo ha sulla sua vita e sulle sue relazioni sociali, copre l’intero arco narrativo della seconda stagione e porta i suoi strascichi anche nella terza.
La scrittrice e creatrice di Sex Education, Laurie Nunn, ha rivelato che questa trama fortemente emotiva e d’impatto è stata ispirata da un evento della sua stessa vita. Ha dichiarato:
La trama di Aimee è nata da una cosa molto personale che mi è successa. Sapevo che volevo scriverne in un senso catartico. E anche perché non conosco una donna a cui non è capitato qualcosa – forse non così brutto, ma qualcosa del genere – nella loro vita. Sembrava qualcosa con il supporto di Netflix di cui avrei potuto avere il coraggio di scrivere, Quello che volevo evidenziare con esso è – tutto ciò che accade in #MeToo, che è fantastico e sorprendente nell’affrontare le dinamiche di potere – ma è anche solo femminile, come ci si sente a muoversi nel mondo e non mi sento completamente al sicuro. Questo è ciò che volevo catturare
Anche l’attrice Emma Mackey, interprete di Maeve Wiley, la migliore amica di Aimee ci ha tenuto a spiegare:
È una realtà, molte molestie accadono con le persone che conosci. Il fatto che accada con Aimee, questo personaggio che è così solare e caloroso, il fatto che le succeda è ancora più incisivo. Spero che le persone impareranno da esso. La sorellanza e il legame sono due cose che vorrei togliere da questa stagione. Avere un sacco di giovani donne forti nella stessa stanza insieme è stato piuttosto magico. È sembrato abbastanza storico in seguito. Sembrava che avessimo fatto un piccolo pezzo di storia
Inoltre, riguardo all’episodio di Breakfast Club in biblioteca in cui tutte hanno modo di raccontarsi e ascoltarsi a vicenda, Patricia Allison, che interpreta Ola Nyman, ha raccontato:
Quando stavamo filmando tutti i pezzi delle ragazze abbiamo trascorso un paio di giorni insieme in biblioteca. Abbiamo davvero legato. Abbiamo avuto molte discussioni sulla trama di Aimee. È stato davvero emozionato per Aimee [Lou Wood]. È stata in un perenne stato di tristezza per due giorni e abbiamo davvero simpatizzato con lei per questo