Sex Education sta crescendo a vista d’occhio, e con lei i suoi personaggi. Lo abbiamo visto con Adam, e lo abbiamo perfino visto con Ruby: tutti stanno cercando di venire a patti con se stessi, e con tutto quello che li circonda. Hanno compreso che cercare di mettersi in discussione rischiando anche la propria protezione sia uno degli step fondamentali per riuscire a crescere, a fare quel salto in più che permette di diventare grandi, di saper affrontare tutto il male che ti si rivolta contro. Perfino gli insegnanti, che a volte sembrano “fatti e finiti”, insegnano che di “fatto e finito” non hanno proprio niente. Che corrono ancora per cercare di imparare, che i rapporti umani e il dolore sono argomenti che ti invadono ancora di più mentre cresci, perché più vai avanti più prendi consapevolezza della sofferenza e delle sue conseguenze. Ma se c’è qualcuno che proprio non riesce a capire tutto questo quello è Otis, nonostante sia lui il primo a dispensare consigli agli studenti della scuola. Perché il suo personaggio è bravissimo a trattare dei problemi, ma purtroppo solo quelli degli altri. Quando si tratta di sé non sa che fare. Ed è così che riesce sempre a rovinare tutto, subendo la sua insicurezza.
Partiamo dalla base: Otis matura durante le tre stagioni di Sex Education? Certo, ma non con se stesso. Riesce a comprendere sicuramente in modo più razionale il mondo degli adulti, e questo lo cogliamo soprattutto grazie al rapporto che sviluppa con sua madre durante la terza stagione. Il dialogo, una volta totalmente assente, inizia a venire fuori piano piano riuscendo a far comprendere a Otis il perché dei comportamenti di sua madre, il perché dietro a tutte quelle mosse che lui non riusciva a cogliere. Una finestra riesce però finalmente ad aprirsi facendo comprendere al protagonista che sua madre – esattamente come lui e i suoi amici – non era altro che umana, e questo include sbagliare, essere imperfetti. Ma la cosa più importante è che Otis è riuscito a comprendere che, prima di ogni cosa, lui e la madre condividevano molto più di quanto lui pensasse. Anche lei quando si trattava di dare consigli e ascoltare era imbattibile, ma nel momento in cui le toccava ragionare sulla propria vita sbagliava tutto. Questa somiglianza ha fatto comprendere al ragazzo che doveva smettere di giudicarla, di additarla come il male di ogni sua problema dato che – scusate la franchezza – il vero problema della sua vita, e di Sex Education, è lui stesso.
Per tutta la serie – di base – non esistono cattivi. I personaggi se la devono vedere con loro stessi, con i propri problemi, con le loro insicurezze. Questo era quello che abbiamo sempre pensato. Ma non possiamo più vivere nella menzogna: in Sex Education un cattivo esiste eccome, ed è Otis.
Mai per una volta, durante l’inizio della serie, avremmo potuto pensare che fosse lui l’antagonista della serie stessa. Eppure – però – con il passare delle puntate abbiamo dovuto comprendere che quel ruolo era suo di diritto. Era Otis il fautore di tutto quello che non riuscivamo a sopportare in Sex Education.
Lo abbiamo detto, Otis è bravissimo a dare consigli agli altri ma a due condizioni: che quelle persone non abbiano dei collegamenti con la sua situazione con Maeve, e che non siano – appunto – Maeve. Se solo per un attimo ci avviciniamo alla sua sfera personale e privata, Otis vanifica ogni suo atto intelligente, ogni sua parola razionale diventando qualcuno di irriconoscibile. In un certo senso, è come se avesse due personalità, come se fosse Dottor Jekyll e Mr. Hyde. La situazione con Maeve è l’esempio perfetto per comprendere a pieno ciò di cui stiamo parlando, qualcosa che – badate bene – sapete già tutti.
Perché purtroppo non esistono molte opinioni contrastanti. Tutti ci siamo resi conto del fatto che Otis sia riuscito a fare male a Maeve in troppe occasioni decidendo di chiudersi a riccio nei suoi confronti senza mai prendersi le responsabilità di ciò che lui stesso ha fatto. Pensa sempre a quello che è stato fatto dall’altra parte, non interrogandosi mai su quello che invece avrebbe potuto fare lui. Il suo pensiero va sempre dritto verso di lei con l’intenzione di giudicarla e giudicare i suoi rimorsi, il suo tempo perso. Ma quello che non fa mai è pensare invece al tempo che lui ha perso solo con la pretesa che lei facesse dei passi, ma – e qua perde ogni tipo di credibilità – una volta che lei li fa, la rifiuta per continuare una storia banale in cui non credeva: quella con Ola. Forse basterebbe questo per riuscire a far comprendere quanto – in realtà – Otis sia un codardo. Perché è chiara la motivazione dietro a ciò che ha scelto, no? Con Ola non aveva niente da perdere, con Maeve si.
Ed è così che Otis sceglie sempre di muoversi nella strada più sicura, quella più certa, anche a costo di ferire la persona che più ama. Nonostante i passi di Maeve, nonostante i suoi approcci ripetuti, a Otis non è interessato nulla, anche a costo di star male. L’unica cosa fondamentale era rimanere nella sua zona di comfort.
Non contento, nella terza stagione continua a ripetere lo stesso errore, ma stavolta in modo ancor più grave. Perché sceglie di cambiare e di comportarsi in modo finto pur di coltivare qualcosa con Ruby, salvo poi mollarla perché – come ben sapevamo – non era innamorato di lei. Ma prima di arrivare a questo, cosa fa? Sceglie di evitare Maeve, di far di tutto pur di stare con Ruby – cambiare aspetto, modo di vestire, pettinatura – facendole credere che ci siano dei presupposti seri e- una volta creati – l’abbandona. E la cosa peggiore è che l’abbandona dopo aver visto in che condizioni vivesse la ragazza.
Chiariamoci: non stiamo dicendo che dovesse continuare la sua relazione con Ruby per tenerezza, ma di certo doveva avere più tatto, doveva bilanciare ciò che faceva con ciò che davvero voleva. Invece il risultato non è stato altro che un salto nel vuoto, una caduta da cui non è riuscito a rialzarsi perché troppo indaffarato a stare lontano da Maeve, a fare chiodo schiaccia chiodo pur di salvarsi, pur di proteggersi, anche a costo di far stare male se stesso, Maeve e Ruby. E – come se non bastasse – la cosa peggiore è che non ha lasciato la ragazza con un discorso chiaro, ma le ha fatto sbattere la testa contro la verità da sola. Otis non ha mai lasciato Ruby, è stata lei a fare ciò che lui non avrebbe mai avuto il coraggio di fare, e non possiamo ridurre questa mossa a un banale atto di bontà che non vuole ferire le persone, ma a qualcosa di più estremo. Otis è egoisticamente altruista. Vuole fare del bene per sentirsi in pace, per sentirsi al sicuro. Vuole che le persone abbiano bisogno di lui, e vuole che non gli si possa mai imputare alcuna colpa. Il problema del protagonista di Sex Education continua ancora a essere questo: vuole proteggersi a costo di se stesso e degli altri, è pronto a sacrificare la felicità per la serenità e – credetemi – c’è molta differenza tra le due.
Purtroppo chiunque dica che Sex Education non conosca antagonisti non ha mai fatto veramente i conti le azioni di Otis e con le intenzioni egoistiche che, sotto sotto, nutrono. La terza stagione ha lasciato totalmente le porte aperte al suo personaggio dando un nuovo inizio ai giochi. Forse, chi lo sa, anche il protagonista di una Serie Tv in continua evoluzione riuscirà a evolversi diventando qualcosa di più che un attentissimo codardo. A volte devi goderti la corsa, Otis, senza pensare al traguardo. Fidati di noi. Sta tutto lì.