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Non possiamo più fare a meno di Sex Lives of College Girls

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Attenzione: l’articolo può contenere spoiler su Sex Lives of College Girls.

Attualmente, lo scenario dell’intrattenimento audiovisivo sembra spremuto all’osso della creatività, nel tentativo di proporre le trame più originali e inesauribili di sempre. In un contesto sempre più digitalizzato e vorace, la corsa al titolo di successo si caratterizza spesso per idee semplici, ma realizzate con grande cura e con la giusta cognizione critica. Non sono necessari troppi fronzoli, dettagli sconvolgenti o architetture profondissime, ce lo ha dimostrato uno show come The Bear: negli ultimi anni la chiave di lettura migliore sembra esser proprio quella che si spoglia di tutto. A tal proposito, è interessante osservare il caso della serie tv di HBO Max creata da Mindy Kaling, Sex Lives of College Girls, un titolo non altrettanto discusso come altri, ma che efficacemente si poggia su una struttura semplice e diretta.

Attualmente composta da due stagioni, la comedy si basa su un’idea che all’apparenza non ha nulla di particolarmente eccezionale e innovativo. Kimberly (Pauline Chalamet), Bela (Amrit Kaur), Whitney (Alyah Chanelle Scott) e Leighton (Reneé Rapp) sono le diversissime diciottenni protagoniste di Sex Lives of College Girls. La serie tv di HBO Max si apre proprio con un nuovo inizio per le quattro: il primo anno di università nel fittizio Essex College, nel Vermont. Oltre all’inedito capitolo della propria vita che si trovano ad affrontare, le protagoniste hanno in comune soltanto il fatto d’esser casualmente compagne di alloggio. Un modesto appartamento nel campus, composto da due camere da letto e una calda zona comune che permette a Kimberly, Bela, Whitnet e Leighton di scontrarsi per trovare la propria alchimia.

Complici le assurde dinamiche di transizione a una fase più adulta del proprio ciclo di vita, le irriverenti studentesse di Sex Lives of College Girls vivono una pluralità di riti di passaggio in pieno stile americano, ma con uno sguardo moderno ed eccentrico per veicolare ciascuna delle esagerazioni più comiche e comuni. Tra nuove esperienze sessuali, festini sproporzionati e giovani ragazzi dai fisici statuari, le quattro sono una eterogenea miscela di percezioni e rappresentazioni.

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Sex Lives of College Girls (640×364)

Il concept alla base di Sex Lives of College Girls è semplice. Ma dalla mente di Mindy Kaling non può che nascere una storia capace di trarre il massimo anche dalle sequenze più modeste. Andare fuori strada con un plot del genere è estremamente facile, soprattutto in un’ottica contemporanea in cui si sono già susseguite diverse commedie sessuali e basate sulla sorellanza di successo. Eccedere, peccare di ridondanza o di troppa retorica sono pericoli costantemente in agguato in comedy di questo genere. Eppure la serie tv di HBO Max si rivela una piacevolissima sorpresa che trae proprio forza dalla prospettiva moderna su una chiave che sembrava ormai abusata. Sex Lives of College Girls è un racconto dei giorni d’oggi che parla dei giovani della contemporaneità come pochi show hanno fatto fino a questo momento. La vita universitaria e sessuale delle sue quattro protagoniste poggia su delle strutture già proposte, ma rielaborate sempre con uno sguardo nuovo, frizzante, ironico.

E’ soprattutto la diversità che attraversa le matricole dell’Essex College ha costituire il primo punto di partenza narrativo per Sex Lives of College Girls. Kimberly è una studentessa-lavoratrice di umili origini che ha probabilmente vissuto troppo tempo all’interno della bolla della sua cittadina nell’Arizona, che l’ha resa timida e ingenua. Bela è una ragazza particolarmente aperta a nuove esperienze (anche sessuali) e con la passione per la stand-up comedy e sogna di farne il proprio lavoro. Whitney è la figlia di una senatrice con una carriera brillante nel calcio. Infine, Leighton è una newyorkese snob proveniente da una famiglia benestante che deve fare i conti con le alte aspettative della madre e con la propria celata omosessualità. L’esplicita divergenza che segna le quattro nuove coinquiline pone la base per le situazioni umoristiche e narrative dello show di Mindy Kaling. Col progredire degli episodi e delle avventure e disavventure all’interno del college, le protagoniste scoprono un’insolita affinità che le lega sempre di più.

Attraverso le peripezie e le nuove esperienze, Kimberly, Bela, Whitney e Leighton iniziano progressivamente a incontrarsi a metà strada, disarmandosi dei pregiudizi e delle differenze che le dividono. Diventano indispensabili le une per le altre, anche se a volte è difficile ammetterlo. E divengono indispensabili anche per noi spettatori.

L’apparente semplicità di Sex Lives of College Girls è la sua forza più rinomata, grazie alla capacità di raccontare situazioni stravaganti con la percezione di quattro giovani donne diversissime, che affrontano come chiunque altro le strane assurdità di un mondo adulto in cui non è facile collocarsi a primo impatto. Le buffe esperienze coi ragazzi e con le ragazze, le ingiustizie accademiche e le rivalità più comuni di qualsiasi contesto accademico, le studentesse di HBO Max si riscoprono più simili di quanto credessero e credessimo, divenendo un nostro riflesso atipico sullo schermo, seppur con qualche conquista amorosa in più.

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Sex Lives of College Girls (640×419)

E’ una comedy a tratti provocatoria, sui tabù e sulle esagerazioni degli stereotipati college americani.

Già rinnovata per una terza stagione, Sex Lives of College Girls conquista nel suo essere una storia priva di retorica che racconta con ironia, autoironia e franchezza il corpo, il desiderio, la frenesia e i drammi di un’età transitoria complessa. Nel suo sguardo corrente su una situazione transgenerazionale, la serie tv HBO Max è un confort a cui non è possibile rinunciare. Nella frenetica e ritmata vena umoristica delle sue storyline, lo show sfrutta gli stereotipi dell’immaginario comune adolescenziale americano per andare oltre gli stereotipi della rappresentazione e narrazione del femminile. Attraverso una finestra inclusiva e senza veli, Sex Lives of College Girls vuole raccontare gli eccessi, le scoperte e le scomodità più comuni senza imbarazzi. Attraversa le quattro protagoniste in profondità col sorriso di una comedy che non cerca di fare la morale a nessuno nel mostrare le varie facce della medaglia.
La serie tv ha una scintilla non rintracciabile ovunque, uno stile leggero, vivace e affilato. Non ci sono giri di parole o strati celati, porta a galla il necessario e parla direttamente in camera senza filtri e sfruttando quanto c’è stato per raccontare la sua storia.

Divertente, fresca, ritmata, sensuale e libera, Sex Lives of College Girls racconta le giovani donne di oggi in un modo semplice ma accessibile ed efficace.

A proposito di Mindy Kaing: Non ho mai… visto una serie così