È stata la serie più vista su Netflix per diverse settimane e al suo debutto, avvenuto poco più di un mese fa, ha fatto parecchio discutere. Stiamo parlando di Sexify, la serie tv polacca che mischia scienza, vita universitaria e piacere femminile in un cocktail dal retrogusto piccante piuttosto riuscito, anche se condito con qualche stereotipo di troppo.
Le protagoniste sono tre studentesse, Natalia, Paulina e Monika, che sognano di vincere la competizione per la migliore startup, progettando un’innovativa app sul sesso completamente dedicata alle donne.
Se rientrate tra i pochi Netflix addicted che non hanno ancora visto Sexify vi consigliamo di darle una possibilità. Ecco 5 motivi per recuperarla subito.
1) È la Sex Education polacca
Il protagonista di Sex Education, Otis Milburn, è un adolescente qualunque che si improvvisa terapista sessuale. Natalia di Sexify è invece una studentessa universitaria che si improvvisa “scienziata” del sesso. Entrambi i personaggi hanno in comune una cosa: non hanno mai fatto l’amore.
Ma le similitudini tra le due serie non sono certo finite qui. Il filo conduttore è, ovviamente, il sesso, sviscerato come una materia di studio e – soprattutto – come qualcosa su cui si può essere educati. Mentre Otis – ispirato dall’eredità della madre sessuologa – risolve i problemi sentimentali e carnali dei suoi compagni, il progetto di Natalia in Sexify è ancora più ambizioso. Scossa dal rifiuto della sua app sul sonno (giudicata dal suo professore non abbastanza “sexy” per avere successo), la studentessa polacca si lancia nell’impresa di una app dedicata all’orgasmo femminile. Le difficoltà che Natalia dovrà affrontare per portare avanti il suo progetto saranno molteplici: dal “no” del sistema universitario (che incarna quasi una polizia del buoncostume), fino ad arrivare agli ostacoli posti dai suoi stessi preconcetti.
La tecnologia di Natalia e le consulenze di Otis non sono tanto diverse in questo: insegnano ad ascoltare e ad ascoltarsi, a parlare liberamente del sesso e delle problematiche a esso correlate, abbandonando vergogna, tabù e superando i propri pregiudizi.
2) È un ottimo esempio di girl power
Donne unite che lottano per i propri progetti: non se ne vedono mai abbastanza in tv. Sexify è un ottimo esempio di girl power perché insegna alle donne a rimanere insieme, nonostante le difficoltà, senza mai abbandonare i propri sogni.
Ma non solo. Le ragazze di Sexify sono delle combattenti perché l’universo in cui si muovono è un mondo ancora al maschile, dove i desideri della donna finiscono per passare in secondo piano o per essere considerati delle frivolezze. Non vogliamo fare spoiler, ma il finale della serie rappresenta perfettamente questa lotta, che non è tanto un’ennesima battaglia di una guerra tra uomini e donne, ma più che altro uno scontro generazionale. La vecchia guardia (maschilista e asserragliata nelle sue posizioni) verrà infatti messa a dura prova da una nuova leva di giovani coraggiose. Ci sembra già un motivo sufficiente per dare una possibilità a questa serie tv.
3) Apre una finestra sul mondo dell’est Europa
Basta con le serie ambientate negli Stati Uniti. Là fuori c’è un universo di bellissime serie tv da scoprire che non sono tutte made in USA. Sexify ci fa vedere una parte di mondo a cui non siamo così abituati, aprendo una finestra sulla Polonia e sull’Est Europa di oggi.
La Chiesa cattolica è una parte fondamentale dell’identità culturale polacca e la serie ce lo mostra perfettamente, in particolare attraverso il personaggio di Paulina. La ragazza – promettente studentessa di chimica – non solo vive il sesso come un peccato (da qui le ripetute confessioni con il prete di fiducia), ma conduce una vita di coppia “a servizio dell’uomo”. Il sesso con il suo fidanzato Mariusz è un atto dovuto, meccanico: non si parla di piacere femminile, ma solo di matrimonio e di controllo. Le famiglie dei due giovani sono l’incarnazione della tipica famiglia cattolica di vecchio stampo, che ai nostri occhi appare tanto lontana quanto opprimente.
Guardare Sexify equivale a farci un’idea più veritiera del mondo che ci circonda, che non è tutto uguale e standardizzato, ma fatto di molteplicità.
4) Parla alle donne
Esistono tantissime serie tv che raccontano le donne. Ma quante parlano davvero il loro linguaggio? Sexify è sicuramente capace di farlo.
Certo (dobbiamo ammetterlo) si tratta di un prodotto con i suoi limiti, che rimane spesso imbrigliato negli stereotipi che porta sullo schermo. Le tre protagoniste, per esempio, incarnano dei “tipi” precisi: c’è Natalia, la secchiona che ai ragazzi non ci pensa proprio, c’è Paulina, l’eterna fidanzata, seria e devota, e c’è Monika, la ragazza disinibita con una famiglia difficile. E fin qui non c’è nulla di nuovo, è vero. Ma una delle novità più belle di Sexify è la sua capacità di parlare alle donne.
Quante ragazze si sentono incapaci di esprimere i propri desideri sessuali? Quante hanno pensato che il loro piacere non fosse importante come quello maschile? E ancora, quante vivono intrappolate in pregiudizi e tabù di cui non riescono a liberarsi? Sicuramente molte più di quanto immaginiamo. Sexify dà voce a tutte quelle ragazze che almeno una volta nella vita si sono sentite incomprese, “difettose”, sbagliate. Ed è così che la masturbazione non è più un tabù, il piacere femminile non è più un miraggio e si pongono le basi per un’uguaglianza di genere, anche a letto.
Questo concetto ci conduce dritti al quinto punto per cui dovreste assolutamente recuperare Sexify.
5) È una serie frutto del cambiamento
Il nostro mondo si sta evolvendo. Ogni giorno la nostra società (incoraggiata dalla spinta delle nuove generazioni) lotta per l’inclusività e l’uguaglianza. Viviamo nel dibattito, che spesso si consuma all’interno della gabbia dorata dei social network (eccone un esempio dopo il coming out di Demi Lovato).
Discriminazioni per sesso, razza e orientamento sessuale sono ormai nel mirino da tempo. Oggi si parla con una maggiore consapevolezza dell’identità di genere; nascono movimenti internazionali come il Black Lives Matter; si discute di leggi importanti come il Ddl Zan. Tutto fa presagire un grande cambiamento, che coinvolgerà prima o poi la società intera.
Nel calderone degli argomenti “scottanti” le donne ci sono sempre e questo non stupisce, visto che viviamo nell’eredità culturale lasciata da millenni di patriarcato. In questo contesto, Sexify non può che essere frutto di un cambiamento autentico. Non solo si lotta per l’uguaglianza di genere, ma anche per la libertà di esprimersi, anche a livello sessuale. Ed è così che le barriere sembrano sparire a poco a poco e anche in paesi come la Polonia (praticamente il più religioso d’Europa) si producono film e serie tv che parlano sfrontatamente di sesso ed equità.