Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler su Tenebre e Ossa
Una delle grandi ossessioni del panorama seriale negli ultimi anni è stata quella di trovare una serie fantasy che potesse dare il via a una saga fortunata e iconica, così da creare un solido franchise e sfruttarlo a dovere. Game of Thrones ha inaugurato questa strada e sin dalla sua esplosione in molti hanno cercato di replicare la formula vincente elaborata da HBO, puntando sull’adattamento di grandi saghe fantasy che potessero ottenere ampia risonanza e dessero il via a enormi franchise, sulla falsariga proprio della serie basata sui romanzi di Martin e delle saghe cinematografiche di riferimento nel genere.
Operazioni di questo tipo sono state portate avanti da diversi player, ma in particolar modo da Netflix, realtà costantemente a caccia del prodotto estremamente mediatico, meglio ancora se poco costoso. Il problema è che questa seconda condizione non si adatta benissimo al genere fantasy, di per sé esoso e dispendioso. A causa di una combinazione di fattori, Netflix non è mai riuscita fino in fondo a raggiungere il suo intento, realizzando tentativi più o meno convincenti, ma trovando ogni volta un qualche impedimento che impedisse di centrare il risultato sperato.
C’è da dire che raggiungere il modello Game of Thrones è un compito estremamente arduo, alla stregua dell’utopia. C’è una bella differenza tra realizzare un gran bel fantasy, capace anche d’imporsi all’interno del genere, e raggiungere le vette inesplorate della serie HBO. Un bel risultato, dunque, sarebbe anche ottenere un risultato minore rispetto a Game of Thrones e in questa corsa frenetica e proibitiva, Netflix ha profuso grandi sforzi, e forse, alla fine, è riuscita, almeno potenzialmente, a raggiungere il proprio risultato, probabilmente in un modo inatteso dalla piattaforma stessa. Proprio con Tenebre e Ossa.
Netflix e il fantasy: la strada verso Tenebre e Ossa
Prima di arrivare a Shadow and Bone, occorre ripartire da dietro e ripercorrere questa frenetica caccia di Netflix alla realizzazione di un fantasy di riferimento. Game of Thrones ha mostrato a tutto il mondo come si costruisce una saga iconica ed estremamente virale, sulla scia di franchise cinematografici come Harry Potter e Il Signore degli Anelli. Con la serie di HBO il fantasy puro è entrato nel mondo delle serie tv moderne e la corsa all’emulazione si è fatta frenetica, con Netflix piazzata in prima linea in tal senso.
La piattaforma di Los Gatos ha provato a centrare il proprio obiettivo con diverse produzioni, ma è finita per rimanere ancorata, grazie soprattutto all’enorme successo di Stranger Things, a quel filone più teen che si muove all’interno del genere fantasy. Il grande progetto per svincolarsi da questa etichetta e affermarsi nel campo del fantasy puro, in casa Netflix è stato The Witcher, una serie dalle enormi potenzialità, pubblicizzata all’inverosimile e su cui la piattaforma ha investito tantissimo, ma che per diverse ragioni ha dato risultati contrastanti.
The Witcher è arrivata dopo alcuni tentativi falliti, su tutti l’arturiana Cursed, e si è distinta da tutti quei prodotti legati a quell’elemento teen di cui si parlava, come Locke and Key. La serie ha effettivamente catturato l’attenzione del pubblico, ma gli è mancato quel qualcosa per diventare un prodotto di riferimento come pianificato. Un risultato che invece sta ottenendo Tenebre e Ossa, serie tv che non è partita con le aspirazioni di The Witcher, ma che, soprattutto con la sua seconda stagione, ha messo in campo tutte le sue straordinarie qualità, portando Netflix in prima fila nel genere fantasy.
La differenza tra Tenebre e Ossa e The Witcher
Considerando l’importanza di The Witcher all’interno della produzione Netflix, può stupire l’affermazione che, in realtà, il vero fantasy di riferimento nella piattaforma può essere Shadow and Bone. Eppure, c’è una differenza sostanziale tra le due serie che esemplifica questa distanza e certifica tali parole. Il nodo della questione è l‘accessibilità: The Witcher è una serie sotto molti aspetti grandiosa, ma sembra essere stata scritta quasi esclusivamente per i fan del videogioco e dei romanzi, con troppo background alle spalle da conoscere e poche spiegazioni fornite. Al contrario, Tenebre e Ossa sembra una produzione più accessibile a tutti, anche a chi non ha mai letto i libri e non conosce la saga, e ha quindi una portata molto più ampia.
In questo senso, dunque, Tenebre e Ossa sembra poter essere il vero fantasy di riferimento di Netflix, molto più che The Witcher, destinata, con la sua complessità, a rimanere un prodotto maggiormente di nicchia, nonostante le enorme aspirazioni. È sicuramente curioso il destino che lega queste due serie, perché una ha avuto una pubblicità enorme, è uscita con delle aspettative alle stelle ed è invece andata incontro a diversi problemi, per ultimo l’addio di Henry Cavill. L’altra invece è apparsa maggiormente sotto traccia, si è presentata timidamente, ma soprattutto con la seconda stagione si è presa la scena, compiendo un percorso di crescita qualitativa interessante.
In termini di viralità c’è ancora molto lavoro da fare su Tenebre e Ossa, ma le potenzialità ci sono e se ne sta accorgendo anche Netflix. Non è un caso che, proprio a margine dell’uscita della seconda stagione, si è iniziato a parlare di un possibile spin-off sui corvi e di altri progetti legati al franchise: la piattaforma ha tra le mani una possibile pepita d’oro e soprattutto il frutto di una ricerca che dura da anni, da cui probabilmente non si aspettava risultati simili.
Una serie per tutti
Cosa c’è dietro questo successo di Tenebre e Ossa? In realtà concorrono molti fattori, tutti quanti imperniati sempre su quell’estrema accessibilità evidenziata nel paragrafo precedente, che costituisce la chiave della riuscita di Shadow and Bone. La serie, d’altro canto, presenta tantissimi elementi di spicco, a partire da un fortissimo background letterario, visto che i romanzi di Leigh Bardugo sono dei best-seller mondiali, che alimentano e vengono alimentati a loro volta dalla serie tv e concorrono a creare hype intorno a tutto l’universo narrativo.
Tenebre e Ossa presenta poi una trama avvincente, ma non estremamente complicata, degli effetti visivi importanti e un’ambientazione, ispirata alla Russia zarista, interessante e mai vista prima nel genere fantasy. A ciò si aggiungono importanti elementi secondari come il fascino della magia, con lo sfaccettato universo dei grisha e dei loro poteri, e l’immancabile sottotrama amorosa, che piace sempre molto ai fan. Infine, Shadow and Bone si costruisce su un universo che ha ancora molto da offrire, sia in senso storico che geografico, e si apre, dunque, a tantissimi sviluppi narrativi.
La prima stagione di Tenebre e Ossa ha introdotto questo ricco mondo, la seconda ha cominciato a svilupparlo con definizione e non a caso ha fatto compiere il salto di qualità alla serie. Non c’è dubbio che, se continua su questa scia, Shadow and Bone può togliersi tantissime soddisfazioni e diventare un franchise importantissimo per Netflix. Sembra che, dopo anni di tentativi, la casa di Los Gatos abbia trovato il proprio fantasy di riferimento, o comunque abbia in mano tutte le potenzialità per farlo. Ci è arrivata con un percorso particolare, in un modo che forse non si aspettava, ma è anche questo il bello delle serie tv: l’inaspettato è sempre dietro l’angolo. A questo punto, non resta che vedere come Netflix svilupperà il franchise di Tenebre e Ossa per capire se tutte queste aspettative potranno essere rispettate.