Ogni serie tv addicted sa che amare i buoni è fin troppo semplice; anzi, a volte si arriva proprio ad odiarli per quanto sono perfetti e sdolcinati. Ma i cattivi no. I cattivi vanno capiti fino in fondo per essere amati e, per farlo, bisogna conoscere la loro storia, dalla a alla z. Ecco perché, in mezzo a tutti questi personaggi tutt’altro che perfetti, ma che si tengono ben lontani dalla Dark Side (anche se qui abbiamo i biscotti …) analizziamo oggi, nel nostro quinto appuntamento, Valentine Morgenstern, il cattivo di Shadowhunters.
Valentine è l’antagonista principale della saga e noi analizzeremo la sua caratterizzazione attraverso i libri, la serie tv e il film, cercando di capire che la genesi di un cattivo è particolarmente complessa e, soprattutto, cambia da persona a persona.
Buon viaggio, guys!
VALENTINE MORGENSTERN NEI LIBRI
La prima volta che ho sentito nominare Valentine nei libri, non avevo la più pallida idea di chi fosse (come è giusto che sia) e mi sono fatta una mia idea delle caratteristiche di questo cattivo: demone (ahimè, anche i migliori sbagliano), un lucertolone enorme e nero (temo che La ragazza drago della Troisi mi abbia condizionato un filino) che è in grado di spazzare via un intero mondo, di morire e poi risorgere. Oppure una specie di super drago/demone cattivo che i buoni hanno imprigionato in una fortezza che ritenevano impenetrabile ( vedi alla voce The Shannara Chronicles, Miti greci, Once upon a time, Kung Fu Panda e via discorrendo, una di quelle idee che dici: ma come siamo stati originali questa volta!) e che tutti consideravano morto fino a che ha deciso di tornare per dimostrare che morto morto non lo era mai stato.
Ecco. Il mio istinto di Fangirl questa volta ha sbagliato di grosso; pensando che i cattivi della storia fossero i demoni, mi sono fiondata a definirlo tale senza pensare che la maggior parte delle volte i cattivi sono coloro che sono stati buoni, una volta.
Infatti Valentine Morgenstren è uno Shadowhunters puro che più di così non si può.
Nato a Idris, si è subito distinto all’Accademia per il suo carisma e il suo fascino che attraeva tutti coloro che avevano fame di gloria, ma zero possibilità di elemosinarla.
Lui no, sapeva ottenerla senza fatica ed era un promettente giovane Shadowhunters.
Per questo decise di riunire il suo gruppo di ammiratori in un circolo con lo scopo di cercare di sconfiggere i demoni nel modo migliore possibile.
Ma non si fermò qui, purtroppo. Ed è questo il momento in cui tutti i cattivi, persino quelli reali, inciampano e finiscono all’inferno.
Quando la gloria non basta, e se ne vuole di più.
Quando si crede di avere in mano le sorti del mondo.
Quando si inizia a pensare che una vita valga meno di un’altra.
Qui inizia il percorso di un cattivo e ci porta a riflettere su una delle questioni più dibattute nella storia dell’uomo: cattivi si nasce?
No. Cattivi non si nasce. Si nasce uomini, o Shadowhunters e cattivi si diventa.
Se c’è una cosa che ho imparato è che raramente i cattivi sono delle entità malvagie che hanno il solo scopo di fare del male. I cattivi (con qualche eccezione) sono nati come tutti gli altri ma hanno preso strade completamente diverse.
In fondo, Lord Voldemort è nato mago, Hitler è nato uomo, la regina cattiva è nata donna come tutte le altre, il Master è nato signore del tempo.
Valentine Morgenstern è nato Shadowhunters.
Nella nostra storia, Valentine fa la sua comparsa circa alla fine del primo libro.
Prima di allora, conosciamo la sua storia attraverso i racconti di coloro che lo avevano conosciuto ed erano rimasti affascinati dai suoi piani.
Quel giovane e promettente cacciatore di demoni aveva sposato la sua donna, la mamma di Clary, e con lei aveva avuto due bambini che aveva cercato di rendere il più speciali possibile. Ma speciale come lo è un bambino agli occhi di suo padre a Valentine non bastava, per questo aveva iniziato a condurre esperimenti su di loro iniettando sangue di demone e angelo per sperimentare cosa fosse accaduto.
Era nato così Jonathan, un soldato pronto a seguire il padre nel baratro e Clary, che era stata messa in salvo grazie alla madre e all’amore di Luke. Ma, nella battaglia finale del passato, Valentine non riesce a vincere e tutti lo credono morto.
Così lo conosciamo anche noi, lettori della saga, quando apparentemente ritorna dagli inferi, pronto a tutto pur di dare una svolta definitiva al suo piano impossessandosi degli oggetti mortali (lo specchio, la coppa e la spada).
Prova, in tutti i modi, a portarsi dalla sua parte suo figlio Jace (che poi scopriamo non essere davvero figlio di Valentine ma soltanto educato da lui nell’infanzia) e ad attaccare la città degli Shadowhunters con il suo esercito di demoni e cacciatori di ombre corrotti.
Non ce la fa. E la sua scomparsa, alla fine del terzo libro, è definitiva.
Stavolta è morto davvero.
Diciamo addio, dunque, ad un cattivo non così tanto di spicco, nato nel ventre della comunità degli Shadowhunters e rivoltatosi contro la sua stessa gente per la cosiddetta “gloria che passò”. Pronto, dietro l’angolo, c’è il figlio Jonathan che continuerà sulle orme del padre, da degnissimo erede.