Una serie capace di tenerci compagnia per 11 anni ci ha praticamente cresciuto. E se la serie è incentrata sulle disavventure di una famiglia numerosa, diventa la nostra famiglia. Shameless ci ha fatto invidiare il cervello di Lip, la resilienza di Carl, la forza di Fiona, la faccia tosta di Debbie, l’astuzia di Liam e il coraggio di Ian. Tuttavia, a differenza loro, siamo anche stati capaci di ridere per le trovate di Frank Gallagher.
Come nelle migliori saghe familiari, il capofamiglia si delinea come il vero protagonista della serie, ma a differenza dei grandi classici, Shameless illustra come non avere un rapporto con i propri figli, non crescerli, non essere per loro un esempio. Frank Gallagher infatti è il fiero padre di sei figli, nessuno dei quali viene personalmente cresciuto da lui, nessuno dei quali lo riconosce come un vero punto di riferimento. Né tantomeno in Monica, grande amore di una vita per Frank, che altro non poteva essere se non una imprevedibile madre che ha fatto della sua assenza l’unica vera costante per i suoi figli.
Tuttavia, questa quasi totale mancanza di interesse per i propri figli, a ben vedere, non è poi così un male. Frank Gallagher non è esattamente un esempio di virtù: è egoista, ha un grosso problema di dipendenze, non agisce quasi mai nell’ambito della legalità. Nessuno accetterebbe consigli pedagogici da Frank, ma in qualche episodio ha saputo dare delle (moralmente dubbie) lezioni di vita ai suoi ragazzi, con anche delle buone intenzioni. In fondo se Debbie riesce a mantenere la piccola Francis è grazie sopratutto ai rivedibili consigli paterni che prevedono: scegliere un individuo sufficientemente facoltoso (e possibilmente sprovveduto) e farsi mantenere ad ogni costo. Punteggio bonus per quelli con una casa di proprietà. In fondo, se Liam viene accettato in una prestigiosa scuola privata, è perché Frank si lamenta della distanza fra casa e scuola pubblica talmente tanto, che si vedranno costretti ad accettare Liam senza fargli pagare la retta. In fondo se Lip avrà un pranzo del diploma a base di aragosta sarà solo grazie a Frank, che gli ha insegnato a correre sufficientemente veloce prima dell’arrivo del conto. In fondo se Carl riesce a scampare al primo arresto è solo perché alla fine Frank si addossa per intero la colpa di un furto, per altro ideato da lui stesso, e si consegna spontaneamente alla polizia.
Ma qual è la maniera giusta di essere un padre? Frank Gallagher ha davvero sbagliato tutto?
È un essere padre tutto suo quello di Frank, che a qualche momento di premura per la sua famiglia alterna un totale disinteresse. Sono in particolare le sue mancanze ad aver insegnato qualcosa ai suoi figli. Lo sa bene sopratutto Fiona, la maggiore dei fratelli che per tutta la vita ha anteposto il prendersi cura di loro al prendersi cura di se stessa. Ma lo sanno anche Ian e Lip che hanno troppi ricordi e ferite per poter considerare Frank ancora un punto di riferimento, il pilastro della famiglia. I figli maggiori raccontano spesso di un’infanzia fatta di assenze e cercano più volte di mettere in guardia i più piccoli, per proteggerli da possibili sofferenze. C’è un momento in cui, in cambio di un compenso economico, Frank promette di astenersi dal bere per un breve periodo di tempo. È in quel momento che si prende cura della sua famiglia, sopratutto dei figli più piccoli, riservando loro amorevoli cure e permettendo allo spettatore di indugiare su un “come sarebbe stato se”. Carl e Debbie, che sono ancora dei ragazzini, ci credono e apprezzano i momenti trascorsi con Frank, ma sono destinati a durare pochissimo e infatti ben presto il patriarca ricomincerà a bere deludendo i suoi figli ancora una volta. È una disillusione ciclica, colpisce tutti i fratelli Gallagher che crescendo imparano un po’ alla volta a non fare più affidamento sul padre, ma fortunatamente possono contare sugli altri fratelli.
Se però si volesse spezzare una lancia in favore di Frank Gallagher, si potrebbe dire che il grande insegnamento che ha dato ai suoi figli è stata la capacità di diventare grandi nonostante lui. I fratelli Gallagher impareranno sicuramente a camminare sul filo della legalità, ma aspireranno sopratutto a una rivalsa, senza rinnegare mai il South Side di Chicago, le loro radici. Il degrado forse non se lo toglieranno mai di dosso, ma cercheranno tutti di non essere come Frank: tutti vogliono un buon lavoro, tutti vogliono una famiglia stabile, nessuno ha paura di prendersi delle responsabilità, ma sono allo stesso tempo sono tutti fieri di essere dei Gallagher.
In maniera nient’affatto banale Shameless ci mostrerà come non sia così scontato che le cose vadano come si desidera solo perché ci si impegna molto per ottenerle. Ed è decisamente il caso di questa serie che ci mostrerà il destino avverso di alcuni di loro, fatalità proprio i più promettenti. Se Fiona e Lip sembrano essere i più preparati alla vita rispetto agli altri, saranno anche quelli che, forse in maniera prevedibile, risentiranno maggiormente di quella che in realtà è la cattiva influenza di Frank, non avendo avuto nessuno che li proteggesse durante la prima infanzia, a differenza dei più fratelli più piccoli che hanno, se non altro, avuto i maggiori come tutori. Ripercorreranno i passi di questo padre a metà, che spesso ha risolto tristezze e malesseri con una bella bevuta, mettendo seriamente in pericolo il loro futuro.
Tuttavia Frank Gallagher non è un padre contro natura: in una maniera contorta, confusa e anticonvenzionale ama davvero i suoi figli anche se sembra totalmente incapace di dimostrarlo. L’esempio perfetto è l’addio di Fiona nella nona stagione. La maggiore dei suoi figli lascia la casa paterna semplicemente salutandolo e lì Frank si intestardisce nel non volerla salutare, volgendole le spalle come un bambino capriccioso. Proprio come i bambini che non hanno parole a sufficienza per descrivere il dolore che questa lontananza provocherà, ma mostrando così quanto sia profondo. Avrebbe saputo fare di meglio con i suoi figli Frank e in alcune occasioni dimostra di sentirsi genuinamente in colpa, ma altre cose si sono messe fra lui e la convenzionale figura paterna e adesso è troppo tardi e troppo stancante rimediare.
A ogni modo abbiamo amato Fiona, Lip, Ian, Debbie, Carl e Liam e in un qualche confuso e disordinato modo dobbiamo ringraziare Frank, che li ha resi quello che sono.