5) L’essere politicamente scorretta
In un mondo dove anche l’arte è stata contaminata da infiltrazioni politically correct, decidere di realizzare una serie tv come Shameless è per certi versi un atto controcorrente. Rivoluzionario, anche. È come se i Gallagher fossero diventati un po’ dei portavoce tramite i loro dialoghi senza filtri e senza troppe remore. Tutto ciò che avete visto o che vedrete per la prima volta durante le undici stagioni, si muove in questa direzione. Scorretta, sporca, scurrile, cruda, cinica. Senza vergogna, appunto. Un bagno di realtà di cui c’è bisogno, perché la vera emancipazione non passa dalla censura espressiva. È una contraddizione.
Così com’è sbagliato racchiudere le persone in categorie con l’etichetta appiccicata sulla fronte. Il risultato è ancora più divisivo e discriminante. Seguire le vicende dei personaggi, riflettere sulle loro opinioni e sui loro ragionamenti, ci permette di aprirci a punti di vista diversi da quelli a cui siamo abituati. O che ci sono stati inculcati principalmente dai mass media. È come prendere una boccata d’aria. O almeno, così l’ho vissuta io. Quindi il politicamente scorretto non poteva di certo mancare in questo elenco e anzi, ben vengano dei prodotti del piccolo o grande schermo simili a Shameless (qui ve ne consigliamo alcuni).