ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU SHAMELESS
Possiamo affermare con assoluta certezza che Shameless sia una delle serie tv dell’ultimo decennio più apprezzate e amate dal pubblico. E il motivo principale risiede sicuramente nell’ottima scrittura dei personaggi: i Gallagher sono i Gallagher, c’è poco da fare. Per quanto ognuno di loro sia diverso e unico nella capacità di sabotarsi e per quanto spesso sopravvivano ai limiti della legalità, noi spettatori entriamo in sintonia con loro proprio per il lato più umano e fragile. Per le difficoltà che devono affrontare quotidianamente e per l’incredibile resilienza che riescono a tirare fuori in ogni situazione. Ma qual è il segreto della famiglia Gallagher? Come hanno potuto, nel bene e nel male, crescere e diventare persone migliori di tantissime altre, nonostante un background sfavorevole?
La risposta a queste domande è solo una: Fiona.
Per iniziare a riflettere su questo personaggio di Shameless (interpretato da una bravissima Emmy Rossum), dobbiamo provare a fare un’operazione di sottrazione parallelamente a una di addizione. Il percorso della sorella maggiore è stato, di fatto, un insieme di rinunce e di sacrifici personali, in cambio della ricerca di un benessere famigliare e quindi collettivo. La ragazza, soprattutto nelle prime stagioni della serie, ha tolto qualcosa a sé stessa per dare ai fratelli una vita quanto meno dignitosa. Contemporaneamente ha aggiunto responsabilità e oneri allo zaino immaginario che porta sulle spalle durante tutto il corso della storia.
È un bagaglio pesante, il suo, in cui sono conservati, caoticamente alla rinfusa: l’abbandono della madre, l’alcolismo e la tossicodipendenza del padre, le ristrettezze economiche, il bipolarismo di Ian, la mancanza di disciplina di Carl, le difficoltà di Debbie e l’innocenza di Liam. Lip sembra essere l’unica spalla, oltre a Kev e V, su cui Fiona possa realmente contare. Il secondogenito è l’unico con cui ha un rapporto di complicità e potremmo dire di parità. Non lo considera come qualcuno da crescere e da educare, come avviene per gli altri fratelli, ma più come un sostituto indispensabile quando lei si trova nei guai.
Del resto Lip è un tipo sveglio e arguto ma, proprio come la sorella maggiore, vive la vita in equilibrio precario, tra alti e bassi. Più bassi che alti, a pensarci bene. Ma sarà lui a prendere il carico di Fiona quando quest’ultima lascerà la famiglia (e Shameless) nella nona stagione.
In aggiunta a tutto questo c’è un altro aspetto che dobbiamo considerare. Quando si è fratelli o sorelle maggiori, lo sapete, agli occhi dei genitori si deve essere automaticamente più maturi. Si deve dare il buon esempio e aiutare i più piccoli. Si deve essere più responsabili. È dura la vita dei primogeniti! Ma nel caso di Fiona c’è un’ulteriore aggravante. Perché a lei è richiesto, senza averlo scelto, di essere sorella e madre allo stesso tempo. Ma come si può far valere la propria autorità quando non si è al di sopra delle parti? Come si può essere credibili e venire ascoltati e considerati, quando si commettono errori e colpi di testa al pari dei fratelli minori? Come si fa a rinunciare alla propria giovinezza e alle proprie aspirazioni per colpa di coloro che ti hanno messa al mondo? Una bella gatta da pelare per la povera Fiona.
Ma nonostante tutti questi svantaggi, la ragazza non è una che si arrende facilmente e ha trovato nella famosa operazione “aggiungere-togliere” di cui parlavamo prima, la formula per resistere e andare avanti. Da un lato, sappiamo che ha abbandonato la scuola dell’obbligo per poter incominciare a lavorare e mantenere i fratelli ancora minorenni. Ma quando Lip vuole a sua volta lasciare gli studi, lo sprona e lo convince a continuare e a diplomarsi. Il primo dei Gallagher a raggiungere questo obiettivo. Un orgoglio, per Fiona, tanto da prendere quel diploma, incorniciarlo, e appenderlo in casa.
Sappiamo anche, e l’abbiamo vista in più occasioni, che non si tira indietro nel fare i lavori più umili e faticosi, ma è anche abile e duttile nell’adattarsi a qualsiasi mestiere. Fino a diventare addirittura ambiziosa, quando da cameriera assume la guida di Patsy’s Pie e successivamente di una lavanderia a gettoni e di un condominio.
E poi ci sono le relazioni sentimentali. La ragazza sembra volersi impegnare con tutti, ma in realtà non si impegna veramente con nessuno. Toglie il tempo da dedicare al fidanzato di turno, per donarlo ai problemi e agli imprevisti quotidiani. La gravidanza di Debbie, i pidocchi di Liam, le sospensioni di Carl a scuola, Frank che le mette i bastoni tra le ruote invece di agevolarla. Ogni giorno ce n’è sempre una ed è Fiona a dover correre da una parte all’altra per intervenire e risolvere le varie questioni, dimostrando praticità e realismo.
Quando il padre, ubriaco perso, segnala agli assistenti sociali la condizione in cui vivono i suoi figli, Fiona non ci pensa due volte a rinunciare a partire con Jimmy\Steve e a battersi per ottenere la tutela legale dei fratelli. Declina l’invito del compagno a lasciare Chicago, per restare con le persone che più di tutti hanno bisogno di lei. Toglie a sé stessa la possibilità di una vita probabilmente più agiata e tranquilla, per dare a loro l’opportunità di proseguire gli studi e di avere un pasto caldo alla fine di ogni giornata.
Che poi i destini dei ragazzi siano andati diversamente è un altro discorso. Le intenzioni di Fiona erano le più altruistiche che si potessero offrire. E l’amore che prova per i fratelli è evidente quando pronuncia l’iconico discorso all’interno del tribunale, di fronte a tutti, Frank compreso. Per certi versi la ragazza ha tolto le parole di bocca a noi spettatori, che abbiamo visto e ascoltato esattamente ciò che avremmo detto anche noi. Perché questi ragazzi sono brave persone, e meritano il meglio.
Il monologo durante l’udienza non è l’unico momento forte di Shameless in cui Fiona è stata protagonista e in cui ha espresso l’intero suo carico emotivo. Il ritorno a singhiozzo della madre e il rapporto con lei è forse ciò che ferisce di più la ragazza e che ha mostrato al pubblico tutta la sua vulnerabilità. Ogni volta che compare Monica nella vita dei Gallagher, succede sempre qualcosa di irreparabile. E di conseguenza Fiona è stanca, rancorosa, ma anche dispiaciuta e incapace di proteggere i fratelli, in particolare Debbie e Carl, dall’imprevedibilità della madre. I più piccoli le sono affezionati, così come a Frank. Del resto, dal loro punto di vista sono i loro genitori. E poi c’è Ian, affetto dalla medesima malattia mentale di Monica. Una patologia che Fiona conosce bene, tanto da riconoscerne tutti i sintomi nel fratello e nell’intervenire prontamente in suo aiuto.
Quando Monica muore, al termine della settima stagione, per Fiona è una specie di liberazione. L’episodio dedicato al funerale è considerato persino un degno finale alternativo a quello dell’ultima stagione di Shameless. Rappresenta infatti un racconto per immagini delle reazioni di ognuno dei protagonisti. Ma quello di Fiona in contrapposizione a Frank è senza dubbio il più potente. La ragazza è chiamata come al solito a occuparsi di ogni cosa, persino dell’organizzazione della cerimonia, ed è in quella circostanza che Fiona colpisce più volte il corpo senza vita della madre, disteso nella bara.
Un momento intensissimo, drammatico e rivelatore nel farci comprendere tutta la sofferenza accumulata dalla ragazza negli anni. Ma anche un gesto che ci fa riflettere: è deplorevole oppure comprensibile? Forse non sta a noi giudicare. Ma la verità è che le sbandate della primogenita, gli episodi di rabbia e di vittimismo, così come l’instabilità nelle relazioni amorose, sono il risultato inevitabile di una vita di frustrazioni, ingiusta e immeritata. Da qualche parte bisogna pur sfogarsi e cercare ossigeno, no?
Questa domanda sorge spontanea perché sappiamo che, a differenza degli altri personaggi di Shameless, Fiona è una figura che divide il pubblico e i fan. E il motivo è che di fatto è lei stessa a essere divisa in due. Ha una personalità piena di contrasti e di cambi di direzione. Ha una vita fatta di cadute e di risalite, di sbagli e di redenzioni, di amore incondizionato verso i suoi fratelli e di voglia di libertà e indipendenza. È una sorella che si è trovata a dover fare il genitore, anche quando aveva a sua volta bisogno di una guida più grande e più esperta. Ha dovuto rimboccarsi le maniche, lavorare duramente, occuparsi delle faccende domestiche, far quadrare i conti, essere protettiva e dolce ma anche rigida e a volte dispotica per educare i suoi fratelli. E niente di tutto questo era scontato.
Tutto il mondo sulle spalle di Fiona? Purtroppo sì. Ma il peso della sua assenza si è sentito dal primo minuto della decima stagione di Shameless fino alla sua fine. Evviva Fiona, quindi. Ed evviva l’emancipazione.