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Shantaram – La Recensione dei primi 3 episodi della nuova serie con protagonista Charlie Hunnam

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Shantaram è la serie nuova di zecca di Apple Tv +, con protagonista Charlie Hunnam, il tanto amato Jax Teller di Sons of Anarchy. Shantaram è liberamente ispirata dall’omonimo romanzo best seller di Gregory David Roberts, narrando le peculiari avventure di Lin Ford, ex eroinomane e criminale che fugge dalla prigione di Pentam in Australia, rifugiatosi latitante nella Bombay (ora Mumbai) degli anni ’80.

Erano anni che attendevamo un adattamento del meraviglioso libro di Shantaram, e i primi tre episodi della Serie Tv prodotta da Apple Tv + non hanno tradito le nostre aspettative.

Shantaram si compone di 12 episodi in totale, a rilascio settimanale in streaming sulla piattaforma Apple Tv +.

Shantaram, Charlie Hunnam (640×395)

Il primo episodio inizia con il personaggio di Charlie Hunnam in una prigione australiana, da cui è costretto a fuggire per evitare la morte per mano di altri detenuti. Il contrasto tra i colori freddi della prigione e i colori caldi dell’India mi hanno sin da subito colpita. Gregory David Roberts ha questa innata capacità di lasciarci percepire odori, colori e sensazioni attraverso le parole del suo libro, lo sceneggiatore Steve Lightfoot ha chiaramente cercato di trasporre questo aspetto anche nel prodotto televisivo.

I dialoghi attigono molto dal libro, riprendendo sin dal principio alcune delle tematiche principali della storia, tra cui la libertà di scelta e la ricerca della redenzione. Shantaram punta ad analizzare l’umanità e le sue contraddizioni, mettendo in evidenza il fatto che non esistano persone totalmente buone nè persone totalmente cattive. Ognuno ha dentro di sè un po’ di oscurità e di un po’ di luce, la differenza sta in come mescoliamo queste due particelle e in come modelliamo la nostra personalità.

Comprendiamo da subito la natura impulsiva di Lin: un personaggio che si lascia guidare dagli istinti e con velocità cede il passo ai sentimenti. Con questi ritmi celeri si innamora immediatamente di quell’India caotica e multiculturale, fatta di persone alla ricerca di se stesse, e in fuga dal loro passato, e di Karla, che attira la sua attenzione già dal primo sguardo.

Questi tre episodi ci introducono anche ai personaggi secodari, che ci forniscono un ulteriore spaccato di umanità e delle sue sfaccettature variegate. A primo impatto Shantaram ci sembra come un mosaico dai colori diversi, che nell’insieme funziona nonostante ognuno dei suoi tasselli presenti sfumature, materiali e dimensioni diverse.

A partire da Prabhu, ragazzo indiano che si guadagna da vivere come guida del luogo e che pedina Lin non appena quest’ultimo mette piede a Bombay. La principale caratteristica di Prabhu è il suo sorriso gioviale, la sua genuinità e quella spontaneità che intenerisce Lin sin dal primo momento. Tra i due si forma un rapporto speciale sin dal primo episodio, lasciandoci presagire una relazione intensa e molto significativa.

Nello specifico, dal secondo episodio, Shantaram ci trascina nel cuore degli slum e ci ritroviamo faccia a faccia con una realtà profondamente povera, eppure immensamente generosa.

shantaram
Shantaram, Charlie Hunnam (640×361)

Karla è un altro personaggio molto affascinante. Di lei sappiamo ancora pochissimo, ma ci sembra quasi di vederla con gli occhi innamorati di Lin. Ancora una volta il personaggio di Charlie Hunnam dimostra di lasciarsi trascinare dagli impulsi e dalle farfalle nello stomaco. Percepiamo il suo interesse per Karla già dal loro primo, fortuito, incontro nel traffico indiano.

A questo punto non posso esimermi dal fare un plauso anche ai costumisti di Apple Tv + per gli outfit incantevoli della donna francese. Dal completo bianco candido del primo episodio che fa da contrasto al polveroso sfondo indiano, ai suoi fluenti capelli neri. Nella sua prima apparizione anche noi siamo portati a pensare subito che si tratti di una sorta di angelo caduto dal cielo, e ci sembra quasi di avvertire nello stomaco le stesse farfalle danzanti di Lin. Tra un episodio e l’altro, però, comprendiamo anche tutte le contraddizioni del personaggio e lo stridore tra la sua eterea bellezza e il suo essere cinica e talvolta spietata in fatto di affari.

Degli altri personaggi sappiamo ancora poco, Lisa si dimostra succube dell’italiano Maurizio e del suo fedele amico Modena, diventando quasi l’opposto di Karla. Lisa ha un animo fragile che non ha paura di mostrare, così come non ha paura di palesare la sua necessità di protezione e sano affetto.

Didier, invece, è già uno dei miei personaggi prediletti, preannunciandosi il vero dandy di Shantaram, con i suoi aforismi al sapore di Oscar Wilde e la sua smodata passione per l’ambiente bohémien del Reynaldo’s Cafè.

Devo ammetterlo, Reynaldo’s è il posto più bello e affascinante di Shantaram.

Shantaram, Apple Tv + (640×363)

Il guazzabuglio di esseri umani diversi che si radunano al bar in questione sono forse l’aspetto più intrigante della serie tv. Accenti diversi, ricordi diversi, passati diversi. Eppure ognuno di loro si è ritrovato in quell’angolo di mondo mentre fuggiva da qualcos’altro. Quell’Isola felice è il luogo in cui accade tutto e niente. Non c’è pace e non c’è guerra tra i tavoli in cui si brinda al tutto e si parla di niente. Perchè anche chi non può fare a meno di scappare ogni tanto ha bisogno di un posto da chiamare casa.

Una casa lontano da casa è l’elemento che mette d’accordo chiunque si trovi fuori dal suo paese di origine. Anche se tutto ciò che ti circonda ti affascina e ti meraviglia ogni giorno, ci sarà sempre una parte del tuo cuore che reclamerà una quotidianità ormai sfuocata e perduta. Posti come il Reynaldo’s fanno sì che le anime vaganti dei fuggitivi possano tirare un respiro di sollievo trovando nell’amicizia un rifugio caldo.

Perché le amicizie in questi casi hanno un loro modo di sbocciare sponteneo e accelerato. Nella fugacia degli attimi ci si ritrova in uno sguardo, in un silenzio e in un drink offerto. Così il personaggio di Charlie Hunnam riesce in poco tempo a scavarsi un rifugio e una famiglia provvisoria.

A maggior ragione se si considera che ognuno di loro ha qualcosa da nascondere e qualcosa di cui non vuole parlare, quindi anche Lin si sente al sicuro, lasciando che i suoi nuovi amici lo conoscano senza etichette o filtri.

Ed è così che la serie lascia emergere il nocciolo dei personaggi, la parte più vera e intima di ognuno di loro.

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Shantaram – Charlie Hunnam (640×381)

È in quel momento che Lin si ritrova a dover fuggire di nuovo, e fare i conti con un passato che sembra perseguitarlo con i ricordi e con le cicatrici. Ci viene mostrata la parte più tenera e gentile dell’India con Prabhu e la sua giovialità, ma ci viene mostrata anche la parte più terrificante e oscura. In particolare il finale del secondo episodio è un momento straziante e intenso, così come l’inizio del terzo. Tra fuoco e fiamme si spengono speranze e vite, annegate nella rassegnazione di un’ingiustizia.

Tutto in Shantaram si mantiene in bilico sul dualismo tra luce e oscurità. Un aspetto che sotto tanti punti di vista ci ricorda grandi serie cult come Breaking Bad, Sons of Anarchy e Better Call Saul. A maggior ragione se pensiamo alla figura ambigua di Khader Khan, il gangster gentleman che è ancora in bilico tra l’essere un alleato o uno spietato villain.

Tra l’altro, se i primi tre episodi della serie tv Apple TV + non vi hanno convinto ad aspettare il prossimo episodio, nonostante l’italiano improvvisato di Charlie Hunnam e Charlie Hunnam in un completo elegante, vi ricordo che ci hanno promesso di far impazzire i fan di Sons of Anarchy regalandoci delle scene con Charlie in groppa a una motocicletta. Non ce la faccio troppi ricordi.