Shantaram è la serie tv evento di Apple Tv+ con Charlie Hunnam (Sons of Anarchy), adattamento dell’omonimo romanzo best seller di Gregory David Roberts. Con il quarto episodio ci immergiamo ancora più in profondità tra la polverosa povertà degli slum di Bombay. In questo episodio l’ambiente bohémien del Reynaldo’s Cafe (che nel libro di Gregory David Roberts è denominato Leopold Café) è messa un po’ più da parte, lasciando spazio alle necessità degli abitanti dello slum, in particolare alla necessità impellente di farmaci, considerando il generale disinteresse dei medici negli ospedali.
Shantaram è una serie che affronta di petto il compromesso. Tra gli estremi Charlie Hunnam, nei panni di Lin Ford, ci lascia riflettere sulla sfumatura informe che assume la realtà nel mezzo tra gli estremi.
Tra il bene e il male, il giusto e lo sbagliato, a volte è necessario fare i conti con un qualcosa di indefinito, che è conseguenza di una realtà spietata e variegata. I medici si voltano dall’altra parte di fronte a una fetta di popolazione troppo povera per essere tenuta in considerazione. Al fine di ottenere i farmaci per vie legali è necessaria una prescrizione e Lin deve fare i conti con la sua latitanza e con la minaccia di tornare in prigione qualora la sua copertura saltasse.
Il personaggio interpretato da Charlie Hunnam nella serie Apple Tv + è travolto dalle emozioni, e da una personalità che difficilmente riesce a riposare silente nell’ombra. Lin ha tanto da dire e tanto da dare. Gli angoli più reconditi e dimenticati del mondo non lo spaventano, anzi gli danno quella scarica di adrenalina che sembra diventata la sua nuova dipendenza.
Anche quando cerca di nascondersi, il pericolo lo insegue come attratto da una calamita molto potente. L’amore e il sapore del pericolo, quindi, portano a un nuovo incontro tra Karla e Lin Ford. Nel libro di Gregory David Roberts Lin si vergogna di mostrare a Karla le condizioni in cui vive, non vuole assolutamente che lei venga a saperlo, considerando anche le condizioni agiate e completamente diverse in cui vive la donna.
Nella serie questo aspetto non viene fuori, nonostante Lin cerchi di mantenersi lontano da Karla, è lei a corrompere Prabhu convincendolo a guidarla dal personaggio di Charlie Hunnam.
Trovare il tempo per l’amore quando si è in fuga dai demoni del passato, e immersi nella frenesia del presente, non è semplice. Soprattutto per i personaggi di Shantaram.
La vita, la morte, la giustizia e le ingiustizie sono elementi che ballano una danza complessa e di difficile interpretazione in Shantaram. Letteralmente la parola Shantaram significa “uomo di pace, portatore di luce”, ed è l’appellativo con cui viene chiamato Lin Ford nel libro per tutto l’aiuto fornito alla comunità dello slum.
Eppure quello stesso uomo di pace ha combattuto strenuamente la sua guerra con le droghe e con la malavita. Il concatenarsi degli eventi ha fatto sì che un uomo onesto morisse tra le sue braccia, come conseguenza riflessa delle sue azioni.
Il personaggio di Charlie Hunnam non è un assassino (a differenza di Jax Teller in Sons of Anarchy), ma il fascino e l’eccitazione che prova davanti ad attività illecite sono innegabili. Eppure la luce che porta sul mondo non diminuisce a causa di tutto ciò. Per sopravvivere ai margini della società, infatti, bisogna saper convivere anche con questo.
Shantaram è un ritratto a colori caldi di un mondo dimenticato dal mondo.
Lo dimostrano anche le parole della donna sfigurata che vende i medicinali a Lin. Ancora una volta gli schematismi del quotidiano si mescolano con una realtà sfacciata. Quel volto lontano dai canoni di bellezza spaventa e porta la nostra mente ad una associazione immediata con qualcosa di cattivo. Come i mostri nelle fiabe sfigurati dalla malvagità delle loro azioni, a contrasto con l’eterea bellezza degli elfi magici e buoni.
Eppure talvolta il pericolo maggiore deriva dalla bellezza, dalla subdola malvagità cinica che si insinua tra i tailleur perfettamente stirati e i capelli perfettamente ordinati. La menzogna sta dietro una maschera, a differenza della schietta verità che, invece, non ha bisogno di fronzoli e coperture.
E parlando di bellezza non possiamo non apprezzare l’interpretazione di Elektra Kilbey nei panni di Lisa: ex prostituta ed eroinomane che fronteggia finalmente le sue debolezze e prende una decisione importante sulla sua persona. Lisa ha il coraggio di fidarsi e affidarsi, peccando solo in mancanza di autostima. Si tratta di un personaggio che ha bisogno dell’approvazione costante degli altri, e di qualcuno che la faccia sentire al sicuro e allontani da lei quel senso di solitudine che la opprime e inaridisce.
Lisa è un fiore fragile che vuole solo apprezzare la brezza leggera della vita e che, invece, viene sballottata violentemente dalle tempeste di una realtà crudele.
Quella stessa fiducia ingenua che manca a Lin, il quale affronta le difficoltà con snervante cocciutaggie. Il personaggio di Charlie Hunnam impara la lingua, conosce i pericoli e i luoghi dell’India, ma sembra rifiutarsi di comprendere le regole non scritte della loro società. Quando qualcosa non va come vorrebbe la sua soluzione è quella di sbraitare e non prestare ascolto a chi quella vita di emergenze e predite la vive da sempre.
L’India non è nè Nuova Zelanda nè l’Australia. La sanità funziona in maniera completamente diversa, e senza mettere la mano alla tasca non si va da nessuna parte, piuttosto si vive come fantasmi in totale autonomia, sperando in un futuro privo di pericoli e perdite.
L’alternativa è la brutalità della malavita, quella in cui Abdullah sembra essere a suo agio, pronto a trascinare anche Lin Ford, il quale sul finale del quarto episodio di Shantaram ci è sembrato sul punto di cedere.
khader Khan e i suoi seguaci sono l’esca perfetta per Lin nella serie tv di Apple TV +. Nell’emergenza loro hanno la soluzione veloce e semplice, ma a quale prezzo?
In questi casi ci si rende conto di non potersi permettere il tutto solo quando ci viene presentato il conto, ed è ciò che probabilmente accadrà a Lin, troppo impulsivo per rendersi conto delle conseguenze delle sue azioni e delle sue amicizie.
Il fascino del male è qualcosa a cui è difficile rinunciare, soprattutto se in passato si è già assaporato il brivido adrenalinico del proibito. Ma Lin Ford ha gustato a fondo anche il dolore delle conseguenze, un sapore che al palato si presenta metallico come il sangue e ardente come le ferite aperte. La sua fuga dal passato sembra averlo portato sullo stesso percorso di partenza, ma con uno scenario completamente diverso.
La medicina arriva tempestiva, ma al palato è amara. Bisogna farci i conti, prima o poi.