Il quinto episodio della prima stagione di Shantaram, la nuova serie firmata Apple TV+ con Charlie Hunnam (di cui abbiamo raccolto 7 succose curiosità), è un episodio chiave. Lin Ford si è ormai abituato a vivere nel caos indiano, è diventato parte di quel mondo di colori e odori diversi, come un pezzo di puzzle che trova finalmente la sua collocazione, anche se non è quella che avresti immaginato.
Effettivamente nessuno comprende fino in fondo la scelta di Lin Ford, lui a modo suo assorbe tutto ma è diverso da tutti, ed è questa una delle particolarità di Shantaram.
Un lato di Lin fa parte del mondo bohèm del Reynaldo’s Cafè, un altro è ancorata alla povertà sincera degli slum. Sagar Wada lo ha accettato nella sua famiglia, e lui ha accettato di vivere lì con le loro regole e le loro tradizioni, anche se non le rispetta fino in fondo.
Sagar Wada è un luogo particolare: una bolla emarginata della società che, da un lato subisce questa emarginazione, e dall’altro la ricerca. Sono le due facce della medaglia di cui parla anche Qasim quando fa comprendere a Lin Ford di non voler dipendere da nessuno. Giungiamo così a un altro tema cardine di Shantaram: la dipendenza.
Lisa ci mostra la liberazione graduale da una dipendenza di tipo fisico: le droghe. Si libera allo stesso tempo dal dover dipendere dalla prostituzione per sostentarsi. Lin ha alle spalle un passato simile a quello di Lisa, finto in prigione per procurarsi i soldi per l’eroina: una rapina finita con la morte di un innocente.
La dipendenza non è altro che la nemesi della libertà. In Shantaram questi due concetti giocano a nascondino tra loro punzecchiandosi.
La particolarità di questo episodio di Shantaram è proprio quella di riuscire a mettere in luce le fragilità e i punti di forza di ogni personaggio. L’uomo diventa se stesso quando abbassa la guardia. La tranquillità di mente e corpo ci rendono veri e vulnerabili al tempo stesso. Lin si adagia sulla felicità del momento, sul suo sentirsi accettato a Sagar Wada. Si accoccola nella pericolosa amicizia con Abdullah e si scioglie nell’amore per Karla. Tutto questo non permette al personaggio di Charlie Hunnam di comprendere che non è inserito pienamente nelle regole nè dello slum nè del Reynaldo’s Cafè. Così, abbassando le difese, dimentica la precarietà della sua libertà e si aggangia a un’altra dipendenza, che è quella della redenzione.
Ogni azione di Lin Ford è orientata al prossimo ma, in realtà, è un suo bisogno fisico di redenzione. Il senso di colpa è il parassita che lo divora dall’interno e che non gli permette di ragionare sulle sue azioni e sulle conseguenze delle stesse. L’India ha le sue procedure non formali che il personaggio di Charlie Hunnam rifiuta di tenere in considerazione.
Il tutto e subito non esiste da nessuna parte e, quando alla dipendenza si aggancia l’affetto e l’amore, anche fuggire diventa impossibile. È questa la grande differenza tra la droga e l’amore.
Dall’amore è impossibile fuggire, è un tarlo interiore che ti riporta sempre alla posizione di origine e ti fa dimenticare delle conseguenze. Lin si atteggia a uomo forte, scaltro e indipendente. In realtà è manovrato a sua insaputa da sistemi più grandi di lui. Diventa un pesce succulento che tutti vogliono tenere all’amo per motivi diversi.
Così, nella nuda fragilità della felicità, si lascia coinvolgere da drink e conversazioni leggere, dimeticando la necessità impellente di rimanere nell’ombra. Questo attira l’attenzione di Kavita, giornalista ambiziosa che non cerca altro che un colpaccio per avviare la sua carrirera.
Il protagonista di Shantaram sembra la preda giusta: una bella storia per intenerire il cuore e far parlare di sè. Ed è in quel momento, accecato dal flash di una fotocamera, che Lin Ford ricorda le sue ombre e rifugge dalla luce.
Ancora una volta è l’istino a farla da padrone, scagliando violentemente la pellicola fotografica tra l’acqua fangosa di Sagar Wada. Un gesto dettato dalla paura e dalla presa di coscienza di quanto fragile e sbilanciata sia la sua situazione.
Questo non fa altro che attivare la curiostià di Kavita, che inizia a scavare nell’armadio pieno di scheletri di Lin.
Intanto, però, tra Lin e Karla c’è un avvicinamento. Sono due persone che hanno sofferto tanto e sanno bene quanto i sentimenti siano pericolosi, ben più delle armi e delle faide. I sentimenti legano le persone e si insinuano nella mente come dei tarli, impedendo un pensiero lucido. Le persone normali possono permettersi questo rischio, ma non possono farlo Karla e Lin.
Il personaggio di Charlie Hunnam è decisamente più istintivo di Karla, e decide di affidarsi a lei fino a confidarle la sua storia. In un mondo di amori plateali, quello tra Lin e Karla nella serie di Apple Tv Plus è forse l’amore più tenero e sincero degli ultimi anni.
In questo episodio di Shantaram Lin affida la sua stessa libertà tra le mani di Karla, la lascia lì con la naturalezza dei Ti Amo taciuti.
Le parole sono il regalo migliore, e la fiducia di un fuggitivo è la più grande dichiarazione che Lin potesse farle. Il tutto in contrasto con il materialismo quasi accattone di Abdullah.
L’uomo di Khader cerca la fratellanza attraverso i vincoli materiali. Prima le medicine e poi la motocicletta. Un elemento che Apple Tv Plus inserisce per strizzare l’occhio anche ai tanti fan di Sons of Anarchy. D’altronde, a chi non viene la pelle d’oca nel rivedere il buon Charlie Hunnam in groppa a una motocicletta, come quando interpretava Jax Teller in Sons of Anarchy?!
In fondo, il protagonista di Shantaram non è neanche così differente dal protagonista di Sons of Anarchy. Vivere una vita in bilico tra l’essere allo stesso tempo eroe e villain è una caratteristica che accomuna entrambi. Così come il dovuto compromesso tra libertà, dipendenze e necessità di redenzione. Per non parlare dell’amore, che diventa quasi il contraltrare del crimine, l’impossibilità di amare fino in fondo come prezzo da pagare per avere un brandello di libertà. Punti di contatto che è impossibile non notare tra la serie Apple Tv Plus e FX.