She Hulk è quella serie che è stata criticata ancor prima dell’uscita del trailer, poi è stata criticata per il trailer e poi è stata criticata per la serie in sé. Per una volta però, i fan non sono stati i soliti prevenuti ma ci hanno visto lungo su un’idea che forse era meglio proprio non partorire.
She Hulk riprende infatti uno dei più amati personaggi del mondo MCU (qui trovi invece la classifica dei film), il possente a tratti ironico Hulk. Questa volta però, proprio come il nome suggerisce, al centro delle vicende non c’è il nostro amato Bruce Banner (interpretato dal bravissimo Mark Ruffalo), ma She Hulk, Jennifer Walters, la cugina di Bruce.
She Hulk, era meglio di no
Le critiche, come vi dicevo, sono iniziate diverso tempo fa, molto prima che il trailer venisse rilasciato. Tuttavia, proprio l’uscita di quest’ultimo ha scatenato i fan del mondo MCU, che si sono dichiarati inorriditi dalla pessima CGI destinata alla serie tv (più criticata addirittura di Miss Marvel).
Più di un terzo di tutte le recensioni per She-Hulk su IMDB contano 1 stella, il che rende il suo attuale punteggio IMDB di 5,4 su 10, il più basso di tutte le serie MCU. Miss Marvel è ancora a 6,2 con il 19,9%.
Nonostante sia nata per cavalcare l’onda in un periodo in cui la cultura della misoginia è all’ordine del giorno, She-Hulk non è eccessivamente seria o piena di commenti specifici. Come ogni altra uscita nella vasta filmografia della Marvel, c’è lo stesso vecchio meta umorismo e le battute che popolano la sceneggiatura.
Ma She Hulk è così pessima?
No, o almeno non più di tante altre produzioni seriali. E allora cos’è che ha fatto infuriare così tanto i fan?
Quel che, a parer mio, ha avuto il peso maggiore nel giudizio negativo di questa serie non è tanto il voler creare un personaggio forzatamente femminile (che di fatto attinge dai fumetti) per seguire la scia dei diritti sociali di cui oggi si parla, e neanche il voler snaturare quello che è sempre stato un personaggio iconico: rude, a tratti violento, uomo. Quel che non ha funzionato è stato sfruttare un pretesto e un argomento ad oggi efficace in termini di attenzione, spacciarlo per “vogliamo dare spazio alle figure femminili”, convinti che forse avrebbe avuto tutt’altra risonanza, magari anche acclamato.
Forse ciò che ha disturbato maggiormente è stato il voler a tutti i costi affossare la parte maschile per esaltare quella opposta, la maggior parte delle figure maschili nella serie rappresenta solo l’incarnazione dei peggiori stereotipi maschili.
L’ultima critica riguarda proprio la sua costruzione, che presenta: 4 puntate che ci presentano il personaggio e la sua vita, poi un breve momento di stasi e noia e infine 2 puntate dove succede di tutto.
Quel che si salva di She Hulk
Nonostante la sceneggiatura, i dialoghi e la CGI, alcune scene di She Hulk sono risultate anche piacevoli.
Di fatto è una serie divertente con una buona azione e una piccola, non necessaria riflessione femminista. Affronta alcuni temi interessanti, come le differenze nella percezione e nella rappresentazione di genere da parte dei media e della società in generale (cosa che ci ha ricordato in effetti molti casi nella realtà), il carattere distintivo e il potere della rabbia femminile.
Se però dobbiamo riflettere sul modo in cui viene affrontato tutto ciò, ecco, sicuramente non la descriverei una serie profonda, e va bene così. Non è infatti necessario né desiderato che la storia di ogni eroe femminile sia enfatizzata da toni seri. Inoltre, l’interpretazione di Tatiana Maslany ci regala una grande performance, confermandola una attrice di alto livello.
La seconda stagione
Il finale della prima stagione si conclude con Jen che chiude tutte le vicende aperte nella serie. Fa causa a Todd, Emil torna in carcere di sua spontanea volontà per essersi trasformato in Abominio, e Daredevil piomba dal cielo per stare ancora una settimana con lei.
Passiamo poi al barbecue di famiglia, in cui i parenti di Jennifer si informano sul lavoro del suo nuovo ragazzo Matt Murdock, tutto sembra essersi concluso, fino a quando si presenta Bruce. Quest’ultimo non è da solo ma si presenta al ritorno da Sakaar con una sorpresa, suo figlio Skaar. Quel che i fan hanno apprezzato maggiormente è stata la rottura della quarta parete, in cui She Hulk esce proprio dalla serie e va a parlare con i creatori del programma.
La Golden Age della MCU è al capolinea?
Secondo molti fan l’età d’oro dell’MCU sarebbe finita, e She Hulk ne sarebbe solo la constatazione finale. La Marvel, secondo molti, starebbe solo mungendo denaro e lanciando contenuti sullo schermo con quasi nessun pensiero o struttura coerente, peculiarità che ha sempre fatto da base ai suoi migliori film.
Questo spettacolo, raccogliendo le critiche comuni da Rotten Tomatoes (con un punteggio del 33%) evidenzierebbe una fase di crisi della Marvel Cinematic Universe, che non sa più dove vuole andare a parare, rifiutando il suo pubblico precedente e cercandone uno nuovo, forse troppo distante da quello originario.