Martin Freeman è senza dubbio un attore a 360 gradi. Basti dire che negli ultimi anni ha interpretato John Watson in Sherlock BBC, Lester Nygaard in Fargo, Phil Rask in Start Up, passando poi al cinema con Bilbo Baggings ne Lo Hobbit ed Everett Ross in Capitan America: Civil War.
Insomma, è proprio il periodo d’oro di Martin Freeman questo. Un attore che, dopo oltre vent’anni di carriera, si vede finalmente riconosciuta la sua bravura con ruoli sempre più importanti e complessi.
Il personaggio di John Watson non solo ha segnato la svolta della sua carriera, ma è anche quello più amato dal suo pubblico. E lo stesso Martin Freeman lo sa, tanto che parla spesso di John nelle interviste, dimostrando di essere davvero coinvolto dal personaggio che interpreta.
Vi riporto, perciò, sette dichiarazioni che Martin Freeman ha rilasciato proprio su John.
1) Il “legwork”
“John non inizierà a fare deduzioni, ma c’è bisogno di John lì, perché il contributo che lui porta “al gioco” non è lo stesso di Sherlock, ma è comunque qualcosa di utile, è il lavoro sul campo (il legwork, appunto, nda), come Mycroft dice con disdegno.”
Insomma, quello che Martin Freeman vuole dire è che sicuramente John Watson non è un genio come Sherlock, ma il suo contributo alle indagini è comunque valido. John, infatti, è un uomo d’azione, un vero soldato, e come tale è sempre pronto a inseguimenti e a fare a pugni. E, naturalmente, a coprire le spalle a Sherlock.
Questo non significa che John sia un idiota o che non abbia cervello, quanto piuttosto che le sue attitudini e il suo carattere – estremamente diversi da quelli del suo partner in crime – sono più conformi al lavoro sul campo.