2) Ognuno la vive e la esprime a modo suo
Non per forza l’amicizia di esprime con palesi slanci di dolcezza o smancerie varie. I fan di Sherlock lo sanno bene: esiste una sorta di gentilezza silenziosa, quasi nascosta, eppure altrettanto palese se sai dove guardare. Così se a prima vista Sherlock viene visto solo come un individuo altezzoso e incapace di gentilezze e compassione, in realtà, sotto sotto, anche il nostro detective nasconde un gran cuore.
In realtà, non abbiamo bisogno che Sherlock ripeta in continuazione che John sia suo amico (cosa che, tra l’altro, non si risparmia di fare, anzi) o che renda palese l’affetto verso altri personaggi, per capire quanto in realtà voglia loro bene. Lo capiamo benissimo dai suoi gesti silenziosi, dagli sguardi, da qualche battuta buttata qua e là con noncuranza.
D’altronde, cosa potevamo aspettarci da un tipo scorbutico come il nostro protagonista? Sicuramente non cuori rosa e arcobaleni, ma un modo tutto suo per esprimere e vivere l’amicizia.