4) La qualità dei casi
Proprio perché non è una vera e propria crime story, Sherlock sfrutta la presenza dei casi come mero collegamento tra il protagonista e la trama che sta tessendo il suo villain. Questo, per gli amanti del genere e in parte anche per i lettori, ha rappresentato motivo di insoddisfazione: si è infatti spesso letto e sentito che i casi a cui lavorano Holmes e Watson fossero troppo banali, addirittura a volte neanche al centro della puntata, troppo palesemente dei pretesti per un’interazione tra i personaggi. Personalmente, non mi sento di condannare gli sceneggiatori per questo: è una scelta ben precisa che rappresenta un chiaro obiettivo.
5) Queerbaiting
Come accuratamente spiegato in quest’articolo, anche Sherlock è soggetta all’accusa di essere una serie in cui si compie il cosiddetto “queerbaiting” (letteralmente, esca per omosessuali). Probabilmente è effettivamente così; la critica sta nel fatto che i due protagonisti, Holmes e Watson, hanno delle conversazioni che sembrerebbero alludere all’omosessualità (soprattutto di Sherlock) che però, come è noto, non si concretizza mai in nulla di seriamente verificabile.