3) LA ‘RESURREZIONE’ DI JIM MORIARTY
Abbiamo passato gli ultimi tre anni a scervellarci e a fare ipotesi – più o meno assurde – su chi avesse realizzato il video del Miss me. Mary? Mycroft? Sebastian Moran? La gemella/sorella di Moriarty, aka Janine? Jim Moriarty in persona, vivo e vegeto? E in questo caso, come diavolo era riuscito a sopravvivere Moriarty dopo essersi sparato in bocca? Sul tetto c’era forse il suo gemello? O un cecchino aveva sparato nello stesso momento, colpendo una sacca di sangue nascosta sotto il cappotto? E come poteva Sherlock non essersene accorto?
Insomma, le domande erano veramente tante, forse pure troppe. The Abominable Bride aveva in parte risposto: tutta la puntata sembrava ruotare sulla presa di consapevolezza, da parte di Sherlock, che Moriarty era davvero morto, ma che la sua organizzazione era in parte sopravvissuta e che qualcun altro aveva preso il suo posto. È questo il senso del circolo delle spose suffragette: la sposa, Amelia, era morta, ma le altre donne continuavano la sua opera.
Ma The Final Problem rinnega tutto questo: non c’è più nessuna organizzazione, solo la sorella psicopatica di Sherlock che cerca le attenzioni dei fratelli. Cosa che sarebbe pure andata bene, se avessero collegato come si deve lei con Moriarty. Ad esempio, facendo in modo che ci fosse sempre stata lei dietro o accanto a Jim. Invece qui si sono incontrati per cinque minuti… e Moriarty non ha nemmeno pensato di usare le nuove informazioni ottenute sulla famiglia e sull’infanzia di Sherlock. Abbastanza incredibile, come il fatto che si sia prestato a fare quei video, nonostante volesse essere lui a distruggere Sherlock. Avrebbe avuto forse più senso creare un’alleanza, non fare dei video che – se le cose fossero andate come lui prevedeva – non sarebbero mai serviti.
Insomma, hanno ridotto Moriarty a un pupazzo che fa tic toc, tic toc, e si fa manipolare. Veramente deludente. Meno male che almeno Andrew Scott è stato magistrale anche nel fare questo!