4) THE ABOMINABLE BRIDE
È la mia puntata preferita perché mette in scena quello che ho sognato succedesse ogni volta che rileggevo L’ultima avventura (il racconto in cui ‘muore’ Holmes): John è arrivato sul cavallo bianco, pistola in mano, e insieme hanno sconfitto Moriarty. Certo, è solo ‘un sogno’, una proiezione mentale di Sherlock, ma esprime bene quello che desidera: essere salvato da John Watson.
Che è un po’ una costante nel loro rapporto. Sherlock e John si salvano a vicenda fin dal primo episodio: John salva materialmente la vita di Sherlock sparando al tassista e impedendogli così di prendere una pillola forse avvelenata e Sherlock salva John (forse dal suicidio) offrendogli la vita adrenalinica di cui ha tanto bisogno.
Come ho già detto nel punto precedente, la trama dell’intera puntata perde completamente di senso con The Final Problem. Perché farci credere che ci fosse un’organizzazione, se in realtà c’era solo una sorella psicopatica, senza alcun vero legame con Moriarty (a parte una sexy scena di ‘ballo’ contro lo specchio)?
Insomma, hanno voluto fare questa puntata in epoca vittoriana per un motivo, altrimenti non l’avrebbero certo collegata con il resto della Serie, ma avrebbero fatto uno speciale a parte, una sorta di film unico. Invece collegarlo è stata una scelta ben precisa, fortemente voluta e realizzata con criterio. Quindi perché mandarla poi al diavolo con qualcosa che non c’entra niente?
Ho da ridire anche sull’evoluzione dei personaggi che appare qui. Perché abbiamo uno Sherlock che sta cercando disperatamente di venir fuori, di uscire dall’immagine che il pubblico ha di lui. Lo vediamo costretto a indossare il ‘dannato cappello’ perché è Sherlock Holmes e deve indossarlo. E questa cosa viene ripresa anche in The Lying Detective, dove Sherlock decide spontaneamente di rimettersi il cappello, dopo essersene liberato alla fine dello speciale. E questa scelta, onestamente, non riesco a spiegarmela, per quanto ci provi.