Intelligenza pericolosa
Hannibal e Sherlock, come abbiamo detto, dovrebbero quindi teoricamente essere “nemici” nella vita reale. Ma, conoscendo entrambi, non possiamo dire con certezza chi ne uscirebbe vincitore. Non sono solo dotati di un intelletto particolarmente sviluppato, ma sanno usarlo a dovere contro chi ritengono una minaccia. Possono facilmente anticipare le mosse di chi gli sta davanti e manipolarlo. Attraverso un’analisi minuziosa non solo delle parole o degli atteggiamenti, ma persino dell’abbigliamento, o del movimento delle mani.
Insomma, due personaggi particolarmente pericolosi che combattono senza violenza fisica,ma con l’intelletto come sola arma.
La sola differenza tra il dottor Lecter e il detective inglese è che, mentre il secondo non potrebbe utilizzare nulla oltre la propria mente, il primo ha altri metodi a sua disposizione. Hannibal sarà anche uno stratega, un abile conoscitore della mente umana, ma la sua natura più profonda riemergerà sempre. Prova di ciò, la forza quasi sovrumana che utilizza per “annientare” quelle che sono le sue prossime vittime. I metodi di Lecter quindi cadono decisamente più nel fisico e nel crudo, mentre Sherlock resta sempre su un piano più lineare e pulito, nonostante le sue controversie.
Sherlock Holmes è l’immagine dell’uso più razionale e deduttivo dell’intelletto, mentre ancora una volta, Hannibal è l’opposto. Entrambi fanno largo uso della parola, del discorso e del dialogo. Ma mentre Sherlock solitamente osserva prima per poi esporre le sue deduzioni subito dopo, Hannibal crea con le sue tecniche di dialogo quasi un ponte per entrare nell’interiorità dell’altra persona e cercare i suoi punti deboli.
In un fantomatico scontro tra cervelli, sarebbe quindi veramente difficile anticiparne la fine. Ma sarebbe sicuramente uno spettacolo interessante.