Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla 4×02 di Sherlock.
Quando si parla di Sherlock, niente è casuale. Ogni frase può dare vita a ipotesi possibili e qualunque elemento non è secondario. Nel momento in cui sembra sia così, probabilmente non lo è. Si pensi alla frase con la quale Mary si era congedata dal pubblico in The Six Thatchers: mandò all’Inferno Sherlock Holmes, e si arrivò addirittura a considerare una tappa norvegese in un piccolo villaggio dal nome suggestivo, Hell. La soluzione all’enigma l’abbiamo poi avuta in The Lying Detective e ha condizionato l’andamento dell’intero episodio. Una semplice frase, inserita addirittura dopo i titoli di coda, ha dato una linea chiave ad una storia incredibile. Se si parte da questi presupposti, gli ultimi riferimenti a Irene Adler, uno spettro rievocato all’improvviso e probabilmente non in modo casuale, assumono nuovi significati. E ci fanno pensare che La Donna sarà una delle protagoniste di The Final Problem. In che modo? Abbiamo elaborato un paio di ipotesi.
Con lui. O contro di lui
Sherlock ha capito di essere uscito da un Inferno progettato da lui stesso e di doverne affrontare un altro, ancora più pericoloso. Eurus lo attende al varco, e il sentiero che dovrà attraversare lo porterà forse a dover scegliere tra una famiglia biologica (Mycroft) ed una acquisita (John). Come ci ha abituato da anni, si serve nei momenti più bui di un mind palace, attraverso il quale ordinare le idee e trovare una soluzione. Sappiamo bene che il palazzo mentale di Sherlock è popolato da personaggi imprevedibili, proiezioni razionali di sogni e incubi che possono portarlo sulla retta via o sviarlo fino alla follia.
L’ambiguità di Irene Adler, l’unica donna capace di metterlo in scacco e attirare concretamente il suo interesse, potrebbe avere una doppia chiave: una distrazione fastidiosa, come già accadde in A Sign of Three, oppure una fonte di luce capace di trasformarlo nell’uomo che vorrebbe essere in quel momento e non riesce ad essere. Irene potrebbe essere un Virgilio capovolto e portarlo sempre più all’interno dei gironi infernali della sua mente invece di guidarlo verso il Paradiso, oppure una Beatrice travestita da dominatrice che incarnerebbe idealmente il monito che John gli ha dato in The Lying Detective: farsi affiancare da una donna all’altezza di ogni situazione è l’unica occasione per non limitarsi ad essere quel che si è. Se Sherlock dovrà decidere di salvare uno tra John e Mycroft, d’altronde, ascoltare il cuore ancor più della testa sarà fondamentale.
Questa, probabilmente, è la soluzione più plausibile, ma non è l’unica. In seconda battuta, infatti, non possiamo non prendere in considerazione l’ipotesi che Irene Adler possa tornare in carne e ossa ed essere una protagonista attiva dell’intreccio che vedrà coinvolti Sherlock, John, Mycroft, Eurus e, seppure di riflesso, Moriarty. Se questa opzione si concretizzasse, l’ambiguità della Donna complicherebbe ulteriormente la questione. Avevamo lasciato Irene in A Scandal in Belgravia per poi ritrovarla in The Lying Detective grazie alla suoneria più compromettente che un uomo possa avere. Abbiamo imparato ad amarla e odiarla nell’arco di un solo episodio, anche se di lei non sappiamo tantissimo: abbiamo capito che il legame che la unisce a Sherlock è sincero, ma non possiamo darle fiducia. Irene tentò di fregare il nostro detective e per poco non ci riuscì, dimostrando allo stesso tempo di essere legata al famigerato Moriarty. Se partissimo dal presupposto che dietro la nemesi di Sherlock potrebbe esserci sempre stata Eurus, il ritorno di Irene sarebbe una pessima notizia. Inoltre, non ci sono elementi che escludano la possibilità che la Donna sia rimasta in contatto con Sherlock in virtù di un piano, alla faccia dei sentimenti sinceri. Qualora lo fossero, invece, l’ambiguità di Irene potrebbe giocare a favore di Sherlock e permettergli forse di mettere in scacco la sorella.
Al momento non ci può avventurare oltre con le ipotesi, ma una cosa è certa: il ritorno della Adler rimetterebbe in discussione una storyline avviata e chiusa meravigliosamente in A Scandal in Belgravia. L’ambiguità di Irene, unita all’atteggiamento a tratti confuso di Sherlock, hanno dato vita ad una meravigliosa suggestione, nella quale un sentimento rimasto a metà strada è ancora più forte di un amore sbocciato fino in fondo, oppure di un tradimento che rischierebbe di rovinare lo sviluppo di un personaggio meraviglioso. D’altro canto, Moffat e Gatiss hanno mostrato a più riprese di saper maneggiare con cura anche le storie più complesse e non possiamo non dar loro fiducia. The Final Problem darà una risposta a tutti i nostri quesiti, e non vediamo l’ora di riceverle. Con o senza la Donna.
Antonio Casu
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