John Watson! Ehm! Scusate! Martin Freeman è un attore britannico tra i più in voga del momento, in patria e nel mondo. Durante la sua carriera ha interpretato vari personaggi, di cui uno totalmente diverso dall’altro, con una facilità imbarazzante. Uno dei pochi attori che non solo si immedesima in un ruolo, bensì molto prepotentemente se ne appropria, incollandoselo addosso e rendendo impossibile il poter immaginare quel personaggio con un altro volto. Un talento disarmante ed una duttilità espressiva più unica che rara. La sua espessione può esprimere centinaia di emozioni oppure nessuna. Un attore che trasuda “British Humour” da ogni poro.
Raggiunge l’apice della celebrità nel, non lontano, 2010 quando sbaragliò la concorrenza per il ruolo di John Watson nel capolavoro “Sherlock”. La sua interpretazione magistrale, dove si trova a ricoprire il ruolo di spalla e co-protagonista, lo catapulta nell’olimpo di quegli attori, cui i produttori fanno carte false per ingaggiarli.
Martin Freeman convinse Peter Jackson a incoronarlo “Re dei Nerd” affidandogli le chiavi del suo nuovo capolavoro, la saga de “Lo Hobbit”, in cui recita il ruolo del protagonista, Bilbo Baggins. Evidentemente essere comprimario in una delle serie Tv meglio riuscite DELLA STORIA, oltre che il personaggio chiave in uno dei franchise più importanti della storia del cinema, non è abbastanza per Martin Freeman. Durante le riprese di “Captain America: Civil War”, il geniale produttore e pezzo grosso della Marvel, Kevin Fiege annuncia di voler includerlo nel suo Marvel Cinematic Universe. Motivando così la sua scelta: “non potevamo essere più onorati o entusiasti che un attore così talentuoso si unisse all’universo cinematografico Marvel”. Urca! Se lo dice Kevin Fiege!
Ma qual’è stato il percorso per rendere possibile tutto questo? Dove è iniziato il fenomeno Martin Freeman?
Tutti lo vogliono e sembra che in ogni progetto destinato a diventare Cult debba esserci la sua presenza. Un Samuel L. Jackson in versione britannica?
Prima di scavare bisogna ricordare che fare l’attore è un mestiere come un altro, fondamentalmente, e come tutti i lavori c’è molta gavetta da fare. Le prime apparizioni televisive di Martin Freeman risalgono al 1997 quando comparve per la prima volta in una serie TV. La serie cui mi riferisco è “The Bill”. Un prodotto Made in England che ha origine nel 1984; terminato poi nel 2010. Per un totale di 2416 episodi. Qui il futuro John Watson fa una fugace apparizione in un solo episodio, stessa sorte che gli toccherà per altre serie TV di minore importanza. La carriera di Martin Freeman è come un motore Diesel, ci mette un pochino a scaldarsi.
Dopo queste irrilevanti apparizioni giunge un’occasione d’oro per lui. Nel 2001 è tra i protagonisti di “The Office”, una delle sit-com, nate dalla mente geniale di Ricky Gervais, tra le più celebri e considerate in patria. “The Office” gli conferisce non poca notorietà, grazie alla caratterizzazione stupenda data al suo personaggio.
Sembra prenderci gusto con le sit-com! Poichè, immediatamente dopo, diventa il protagonista di “Hardware”. Una serie ambientata interamente tra il negozio dove lavorano i protagonisti e un bar.
Ne consegue l’esordio al cinema, e non ci crederete mai, apparendo in una serie di Film demenziali. Dal politicamente scorretto “Ali G” (di Sacha Baron Cohen) fino all’Alba dei Morti Dementi (Con Simon Pegg). Passando però dalla celeberrima commedia a episodi: “Love Actually”. In cui il destino di Martin si intreccia con quello di un’altra futura star delle serie TV ovvero Rick Grimes! Oddio scusatemi! Intendevo Andrew Lincoln. Qui Martin interpreta una controfigura per le scene di sesso in un film, dove finisce per innamorarsi della controfigura femminile. Martin colleziona un altro bel successo dal punto di vista recitativo.
Prima di ritornare ad esibirsi al cinema, il nostro eccentrico Martin Freeman, prende parte ad un Film TV in Computer grafica, dove presta la voce ad un giovane leoncino. Guardate sulla locandina che cavolo di cast ha questo film sconosciutissimo!!!
Anche qui ha incontrato una futura stella delle serie TV: Eddard Stark! Ops! Volevo dire Sean Bean.
Successivamente sarà il protagonista di un altro cult del cinema demenziale. E parlo di: “Guida galattica per autostoppisti”. Affiancato da Jess Day! Oh mio Dio! Di Nuovo! Dovete scusarmi volevo dire Zoey Deschanel!
Nello stesso periodo è il protagonista di una Mini-serie TV composta da 6 episodi e trasmessa da “Paramount Comedy”: I Robinson.
Degno di menzione è il film del 2007 “Nightwatching” dove Martin Freeman interpreta il pittore olandese Rembrandt.
Di lì in poi svariate apparizioni al cinema e in TV. Fino ad arrivare al fatidico 2010 dove finalmente vestirà i panni di John Watson. Ruolo che lo ha consacrato come “l’attorone” che è.