Se la favolosa Shining Vale ha pagato il caro prezzo di essere passata quasi totalmente in sordina per la piattaforma di streaming nella quale è stata erogata (StarzPlay), ha dovuto anche fare i conti con chi l’ha accusata di non essere originale. Se la descrizione “serie horror con Courteney Cox” vi sembra raccontare al meglio la serie tv in questione, allora fate parte di chi non l’ha vista (o non capita) e di questo parleremo nel nostro articolo.
Shining Vale, infatti, è molto di più di una semplice serie horror, ma un ibrido di generi che incorpora il disturbante e la comedy nell’espediente più usato come base dei racconti dell’orrore: la casa stregata. È proprio grazie alla sua costruzione però, che riesce a distinguersi e ad emergere, anche se tra una fetta di pubblico molto ristretta.
La trama di Shining Vale
La serie tv si apre presentandoci i protagonisti delle vicende, una famiglia disfunzionale che si trasferisce dalla città in un piccolo paesino (chiamato appunto Shining Vale) dopo che Patricia “Pat” Phelps, diventata famosa scrivendo volgari romanzi sull’emancipazione femminile, viene sorpresa a tradire suo marito. Il momento, che dovrebbe rappresentare una sorta di nuovo inizio, prende una piega del tutto inaspettata.
La casa in cui si trasferisce la famiglia, infatti, è un luogo dove in passato si sono verificate terribili atrocità. Nessuno sembra sospettare o vedere qualcosa di strano tranne Pat che è convinta di non stare bene, anche se non sa se dipende dalla depressione o dal fatto che si sente come posseduta.
Pat è sobria da 16 anni, ma inizia a sentirsi molto insoddisfatta nella vita: non ha ancora scritto il suo secondo romanzo (e sente la pressione da parte del suo capo), non riesce a ricordare l’ultima volta che ha fatto sesso con suo marito e i suoi figli adolescenti sono cresciuti e non la vogliono più nelle loro vite. Ben presto, i demoni che infestano la nuova casa della famiglia cominciano ad apparire molto più reali.
Parliamo della sceneggiatura
Come primo punto, per chi insinua che Shining Vale non sia originale, vorrei parlare della sceneggiatura. Sicuramente per quanto riguarda la trama base, passatemi il termine, ricorda molte altre serie viste prima, ad esempio la queen indiscussa del genere The Haunting of Hill House (e anche Bly Manor), tuttavia la sua particolarità sta proprio nel modo in cui è scritta e nei suoi dialoghi (qui invece trovi altri consigli su serie horror da vedere su Prime Video).
La serie è stata infatti co-creata da Sharon Horgan (Catastrophe) e lo showrunner Jeff Astrof (Trial & Error), e ha certamente elementi riconoscibili di entrambe le loro sensibilità, anche se sembra che il timbro stilistico di Horgan prevalga in qualche episodio.
I dialoghi sono proprio il punto forte della serie, una sorta di ibrido tra disturbante e comico che non riescono a non coinvolgere anche i più restii verso questo genere tanto temuto che è l’horror. La serie è scritta in modo scorrevole, ogni personaggio è caratterizzato al punto giusto, né troppo, né troppo poco, perché alla fine non ci interessa conoscere fino a fondo personaggi fuori di testa che è giusto restino misteriosi.
La fotografia di Shining Vale
Se la serie vi sembra visivamente molto bella non c’è da stupirsi, basti pensare che dietro il pilot troviamo la regista Nicole Hirsch Whitaker, che seguirà anche in parte il live action di One Piece.
Ogni scena di Shining Vale ha qualcosa di affascinante, le inquadrature, i dettagli sulle mani di Pat mentre scrive il suo racconto, le luci. Tutto è pensato nel minimo dettaglio e bastano pochi instanti di visione per renderci conto che è diversa da tutte le altre. Non per altro, la serie tv ha preso ottime recensioni su Rotten Tomatoes, che conta un punteggio dell’86%.
Shining Vale prende l’archetipo dello scrittore bloccato e ci costruisce intorno un intero racconto nuovo ed inedito, eccitante, divertente e pieno di suspense.
Perché dovete guardare questa serie
La serie tv non è solo fatta molto bene, ma è davvero divertente, comprende infatti un sacco di battute. Va a tutta velocità sfruttando appieno gli 8 episodi senza utilizzare episodi “riempitivi” nel mezzo, caratteristica che invece troviamo in tantissime serie tv al giorno d’oggi.
La scrittura è intelligente, scorrevole e vanta di ottime interpretazioni da parte dei suoi attori (soprattutto nel settimo episodio). Shining vale è riuscita nell’impresa in cui molti prima di lei avevano fallito, ovvero creare un mix perfetto di horror e commedia. La serie ti incuriosisce e per quanto ti sforzi di capirla non puoi mai davvero dire cosa succederà dopo, se sarà uno spavento o una risata. Potremmo definirla un incrocio tra Rose Red e The Shining di Stephen King insieme a una piccola dose della prima stagione di American Horror Story: Murder House (la migliore a parer mio), sotto altri aspetti ricorda invece alla lontana lo stile di Santa Clarita Diet, ma più spettrale.
Courtney Cox, alla fine è una conferma, e ci ha regalato ancora una volta una performance stellare. Insomma, Shining Vale prende un tema visto e rivisto e vi restituisce qualcosa che potete definire in ogni modo, ma sicuramente non poco originale.