Possibile che la miniserie dell’anno sia arrivata già in primavera, e che sia stata rilasciata su una insospettabile e ispiratissima Disney+? Possibile, quando parliamo della nuova gemma rara intitolata Shogun (qui la nostra recensione del finale), distribuita da FX e Hulu e di cui, appunto, Disney+ ha fiutato il potenziale sin da subito. La miniserie ha tanti, enormi, punti a suo favore, a partire dal comparto tecnico e arrivando alla sapiente gestione della delicata ma avvincente tematica. Proprio per questo non è assolutamente banale l’operazione di ricerca di serie tv tipo Shogun. Ma cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando, per chi si fosse imbattuto in questo articolo senza averla ancora vista.
Shogun è tratta dall’omonimo romanzo di James Clavell (qui altre 5 serie tv che forse non sapevi fossero tratte da romanzi) e ha come protagonista John Blackthorne, un navigatore inglese che, naufragato sulle coste del Giappone nel XVII secolo, si ritrova catapultato in un mondo totalmente estraneo al suo, con usanze e tradizioni completamente diverse. Catturato da un signore feudale, il samurai Lord Toranaga, il protagonista viene coinvolto nelle lotte intestine per il potere che dilaniano il Paese, all’alba di una sanguinosa guerra civile.
La miniserie vanta un cast inevitabilmente multietnico e pieno di talento.
Tra i protagonisti c’è Cosmo Jarvis, come anticipato nel ruolo di John Blackthorne, Hiroyuki Sanada nel ruolo di Lord Toranaga, Anna Sawai nel ruolo di Mariko, Tadanobu Asano nel ruolo di Ishido e Fumi Nikaido nel ruolo di Lady Toda. Ognuno di questi ha contribuito a impreziosire un prodotto già all’esordio visibilmente carico di prestigio e aspettative. Ma, su tutti, Shogun ha certamente valorizzato la carriera di Anna Sawai, tra i membri più apprezzati del cast.
E proprio di comparto tecnico parliamo quando riserviamo il nostro elogio alle musiche di Shogun, curate da John Powell, che si integrano perfettamente alle atmosfere al tempo stesso distensive e tensive del Giappone feudale. Melodie evocative e sonorità tradizionali che trasportano lo spettatore in un’epoca lontana, rendendo l’esperienza estremamente immersiva. Neanche a dirlo, le riprese si sono svolte in Giappone, in location caratteristiche che restituiscono la bellezza e la grandiosità del Paese del Sol Levante. Un altro, particolarissimo elemento che rende sì complesso trovare serie tv tipo Shogun, ma sicuramente non impossibile.
Da non ignorare un aspetto che avrebbe potuto far insorgere il pubblico “purista” più esigente: l’accuratezza storica. Un rispetto e un riguardo non passati inosservati, che si riflettono anche nella ricerca di adeguamento all’opera originale. Shogun, infatti, rispetta in maniera impeccabile il romanzo di Clavell da cui è tratta. Questi, e molti altri, sono gli elementi che rendono la miniserie unica. Ma il nostro obiettivo è proprio quello di trovare in questi punti di valore un’analogia con altri prodotti.
Andiamo a scoprire dunque 5 serie tv tipo Shogun da vedere se siete già in astinenza
1) The Last Kingdom
Partiamo con The Last Kingdom, tra le serie tv tipo Shogun che non possono mancare tra gli appassionati in astinenza. Rilasciata il 10 ottobre 2015 e con 5 stagioni all’attivo, The Last Kingdom narra le vicende di Uhtred di Bebbanburg, un nobile sassone orfano da bambino durante un’incursione vichinga. Cresciuto tra i Danesi, Uhtred si ritrova a dover fare i conti con una doppia identità, diviso tra la lealtà al suo sangue sassone e al popolo che lo ha cresciuto. Un’aspra lotta per il dominio tra Sassoni, guidati dal Re Alfredo del Wessex, e i Danesi invasori sarà dunque il fulcro della trama. Uhtred, il protagonista, è a metà del guado, e combatte per entrambe le parti in diverse fasi della narrazione. Non suona un po’ familiare? Una situazione, quella dell’equivoco, che ci ricorda tanto la scomoda posizione “a metà” di John Blackthorne, protagonista di Shogun.
Cos’altro rende The Last Kingdom una serie tv tipo Shogun, in grado di appagare il nostro senso di nostalgia?
Parliamo di un action medievale grintoso, con duelli, intrighi politici, profonde relazioni tra i personaggi. Un filone stilistico che si rifà un po’ alla narrativa di Game of Thrones (qui la dichiarazione degli autori sullo spin-off di Jon Snow). Anch’essa, inoltre, è basata su una serie di romanzi che tratta un pezzo di storia segnato da violenza e manovre politiche. La prima stagione copre le vicende narrate nei romanzi L’ultimo Re e Un Cavaliere e il suo Re. La seconda stagione è incentrata sui romanzi I re del nord e Il filo della spada.
La terza è basata sui romanzi Il signore della guerra e La morte dei re, mentre la quarta sui romanzi Re senza Dio e Il trono senza re. La quinta e ultima stagione copre invece gli eventi de I guerrieri della tempesta e Un trono in fiamme. Esiste anche un film sequel, intitolato Sette re devono morire, che ha concluso la storia coprendo gli ultimi tre romanzi intitolati La guerra del lupo, La spada dei re e War Lord.