ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Shōgun 1×07, l’ultimo episodio della serie sul Giappone rilasciato martedì su Disney+.
Oscuro, fosco, enigmatico: Shōgun 1×07 è un episodio che gioca con lo spettatore. Lo inganna, lo illude, lo seduce e lo lascia col dubbio. È tetro, funereo, minaccioso. Si staglia su tonalità che tendono al grigio. Il cielo nuvoloso, le nuvole di fumo che si alzano dal campo di battaglia, la nebbia sottile dei paesaggi, il volto funereo dei personaggi. C’è qualcosa di profondamente ambiguo e impenetrabile in questa puntata. La scenografia si stende come un velo opaco sulla trama del racconto. Un velo oltre il quale non si riescono a distinguere nitidamente i contorni delle cose. Incertezza e dubbio sono i pilastri sui quali poggiano le fondamenta di Shōgun 1×07, disponibile da martedì su Disney+. Lo spettatore vaga nell’attesa e nell’angoscia, condividendo il destino dei personaggi.
Un destino incerto e in via di definizione, appeso alle decisioni di un singolo individuo.
Shōgun 1×07 è la puntata di Toranaga. È l’episodio che, fino a questo momento, si è soffermato di più sul personaggio. Un flashback iniziale ce lo mostra poco più che bambino, sul campo di battaglia, vittorioso dopo un grande scontro, pronto a ricevere la resa del nemico. È un prodigio della guerra, un ragazzo che ha sorpreso tutti per le sue doti di stratega e generale. Anche i nemici gli tributano i giusti onori, mettendolo in guardia su quanto possa essere sottile la differenza tra vittoria e sconfitta. Tra vita e morte. Nasce quarantasei anni prima delle vicende raccontate nella serie la leggenda di Toranaga. Una storia grandiosa giunta a un punto di svolta: combattere o arrendersi. Dare il via all’operazione Cielo Cremisi, annunciata nel corso del sesto episodio. Oppure prendere atto della propria inferiorità sul campo e consegnarsi nelle mani dei Reggenti in attesa che si compia la sentenza.
Shōgun 1×07 è un episodio totalmente centrato sulla trama orizzontale.
A differenza dei primi, che hanno bilanciato la componente politica e di strategia con l’esplorazione dei personaggi e gli archi narrativi secondari, questo episodio è totalmente dentro l’azione. Un terribile terremoto ha decimato le forze di Toranaga che ora, per dare inizio al Cielo Cremisi, ha bisogno di rinforzi. L’aiuto lo chiede a suo fratello Saeki, con cui capiamo che i rapporti non sono proprio idilliaci, anche se i margini per un accordo sembrano esserci. I due personaggi si incontrano in una radura grigia e tenebrosa, alla presenza dei rispettivi plotoni. Uno scambio di battute scioglie il ghiaccio e convince Saeki a mettersi a disposizione del fratello. Il sorriso mellifluo di Eita Okuno, l’attore che interpreta Saeki, suggerisce una certa doppiezza del personaggio.
Ma scegliamo di non curarcene nell’immediato, almeno finché le vecchie ruggini tra lui e Toranaga non vengono messe “sul piatto”.
I giapponesi credono che il destino sia come una spada e che aiuti solo chi è in grado di brandirla. Forse per questo Saeki si convince che la strada del tradimento sia quella più conveniente. Per se stesso, naturalmente. Durante la cena preparata per l’ospite, Saeki spiattella i suoi reali fini, confessando di aver accettato l’invito di Ishido di entrare a far parte del Consiglio dei Reggenti, condannando di fatto Toranaga alla sua inesorabile fine. Le vie di fuga della città vengono serrate, gli uomini di Toranaga sono fatti prigionieri e al Signore del Kanto vengono concesse poche ore per consegnarsi nelle mani di suo fratello.
Toranaga è messo alle strette, la decisione non è più rinviabile.
Combattere o arrendersi, non ci sono strade alternative. Ma il passato del personaggio torna a ricordargli che basta un piccolo errore di valutazione per decretare la propria fine. In Shōgun 1×07 si apre una lunga fase di riflessione. In questa puntata, gli archi narrativi secondari, che tanto avevano avuto spazio nella prima parte della serie, vengono accantonati. Anch’essi messi in pausa, nell’attesa della decisione definitiva di Toranaga. Gli altri personaggi trovano dunque uno spazio minore e, nel momento più drammatico (almeno finora) della storia, non fanno altro che rispettare fedelmente la propria natura.
Buntaro arde di gelosia, al punto da rischiare di tagliare la gola a Blackthorne. A Yabushige fallisce l’exit strategy. Lady Mariko offre ancora la lama per fare sacrificio di sé in caso di sconfitta. L’Anjin prova ad ingegnarsi per salvare il salvabile e Omi e Nagakado fremono per scendere in battaglia. Ed è proprio contro di loro, in particolare contro il secondo, che la natura si ritorcerà contro. Shōgun 1×07 si chiude con un grande cliffhanger (anche il finale del quarto episodio era stato scioccante). Dopo che il padre ha comunicato l’intenzione di arrendersi, Nagakado non si rassegna all’inazione e trama con la Casa dei Salici per assassinare suo zio. Solo che il destino è particolarmente beffardo nei suoi confronti: mentre insegue Saeki per tagliargli la gola, Nagakado inciampa e cade, battendo la testa contro una roccia e morendo dissanguato (salvo sconvolgenti, quanto improbabili, plot twist nel prossimo episodio).
Una morte così non si vedeva dei tempi della corsa a zigzag di Rickon Stark.
Tra le morti più insensate di Game of Thrones. Ma al di là del cliffhanger di chiusura, Shōgun 1×07 è una puntata che merita una menzione speciale per il modo in cui confonde lo spettatore e comunica l’enigmaticità dei suoi personaggi. Le prime sequenze dell’episodio già ci traggono in inganno: siamo convinti di stare assistendo alla battaglia appena scoppiata tra Toranaga e il Consiglio, mentre invece la regia ci spiega un attimo dopo che si tratta di un flashback. Ma ancora più emblematica è la scena del dialogo tra Toranaga e la Signora dei Salici. È qui che le certezze dello spettatore vacillano del tutto. Possibile che un esperto stratega come Toranaga non avesse previsto il tradimento di suo fratello? Come mai ha lasciato una guarnigione scoperta? Non sarà forse che tutto ciò che succede in realtà è già stato previsto e predisposto del “prodigio della guerra”?
Effettivamente tutto avrebbe molto più senso, ma Shōgun 1×07 non fornisce ulteriori dettagli.
Resta l’arcano, l’enigma. Però noi spettatori guardiamo il resto della puntata con occhi diversi. Le questioni sono due: Toranaga, resosi conto della palese inferiorità numerica, ha preferito una resa onorevole piuttosto che una guerra sbagliata. Oppure, il Signore del Kanto ha previsto tutto e sta aspettando che gli eventi seguano il loro naturale corso. Tra le due posizioni, c’è un abisso. E il fatto che questo episodio sia in grado di sballottarci da una convinzione all’altra, è un’ulteriore conferma di quanto Shōgun 1×07 abbia giocato con estrema intelligenza nel cimentare il dubbio. Un plauso va fatto soprattutto a Hiroyuki Sanada, l’attore che ha dato il volto a Toranaga. L’imperscrutabilità del suo sguardo, la maschera di ghiaccio che indossa dal primo episodio, la sensazione di mistero che riesce a trasmettere, hanno reso perfettamente l’indecifrabilità del personaggio.
Il bastoncino di Toranaga si è consumato, il tempo è giunto. Se ci eravamo convinti che l’episodio 8 avrebbe sciolto un po’ di dubbi, ci eravamo sbagliati. Di nuovo. La morte improvvisa di Nagakado e l’affronto del clan di Toranaga a Saeki rimettono in discussione tutto. Il destino sarà pure una lama nelle mani di chi sa brandirlo. Ma le lame sono scivolose, si inceppano. E, in quel breve attimo di esitazione, chi resta lucido ottiene un vantaggio.