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Show Me a Hero, un’occasione sprecata

Show Me a Hero

cdn.indiewire.com_ COSA NON VA:

Passiamo ora alle note dolenti della storia. Partiamo dal fatto che, secondo il mio modesto parere, non si può concentrare una storia così importante, piena di sfumature e di difficile interpretazione, con eventi accaduti nell’arco di 6 anni (tra il 1987 e il 1993) in appena 6 episodi da una 50ina di minuti ciascuno. L’unica forma sarebbe potuta essere se ad ogni anno corrispondesse un episodio, ma ci sono delle situazioni in cui nello stesso episodio si passa da un anno all’altro, a volte anche due volte, senza capirci granché. Campagne elettorali che durano manciate di minuti, candidati che diventano sindaci quasi senza che ce ne accorgiamo, il tutto condito dalla benedetta battaglia “contro” il giudice Sand e la sua ordinanza che obbliga la cittadina di Yonkers alla costruzione di 200 alloggi popolari per i neri nei quartieri dei bianchi.

E proprio l’ordinanza del giudice finisce per prendere il sopravvento sulla storia, almeno nei primi 3 episodi. Praticamente siamo quasi sempre in tribunale con il giudice che continua a ripetere ai vari amministratori di turno che non si schioderà dalla sua decisione e che le case popolari bisogna costruirle, volenti o nolenti. Un’esagerazione il susseguirsi di queste scene quasi tutte uguali che compromettono a tratti persino l’importanza della questione, facendo apparire il giudice come un rompiballe puntiglioso invece che un inflessibile tutore della legge.

I protagonisti neri praticamente si fa fatica persino a definirli o a riconoscerli, nel loro evolversi nel corso degli anni. A parte la signora O’Neal (LaTanya Richardson) che perde strada facendo la vista a causa del diabete, le altre storie vengono man mano raccontate in modo breve e poco dettagliato, con personaggi che ritroviamo a volte anche solo per pochi minuti ad episodio. Non solo. Molti dei quali sono spacciatori, piccoli delinquenti o ragazzi che vivono in strada. Questa descrizione un po’ troppo semplicistica sembra quasi voler dire “i bianchi non ci vogliono perchè non si fidano di noi e, in fondo, hanno ragione”. Un luogo comune bello e buono! Inoltre la caratterizzazione mancata della maggior parte dei personaggi è uno dei maggiori punti deboli di questa serie. Eccetto Wasicsko, sul quale, comunque, restano ancora diversi punti interrogativi, anche gli altri personaggi principali rischiano di diventare quasi secondari per quanto poco vengono “presi in considerazione”. Un susseguirsi frenetico del tempo che non giova per niente al racconto e che non ti dà nemmeno il tempo di affezionarti ai personaggi.

Per concludere, Show Me a Hero era un bel progetto, aveva un bel cast e una bella storia da raccontare. Ma non poteva raccontarla in soli 6 episodi. O se lo doveva fare necessariamente, non poteva essere fatto così. Un buon progetto naufragato e passato in sordina senza quei picchi che avrebbe meritato.

 

Paolo Martina

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