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Shrinking 2×03: Analisi psicologica di tre psicologi – La recensione

Jason Siegel in una scena di Shrinking, la serie tv di Apple TV+
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Shrinking ha messo il turbo. Questa è la prima cosa che abbiamo pensato una volta giunti al termine del terzo episodio della seconda stagione dell’acclamata serie tv di Apple TV+ di Bill Lawrence. Se infatti già i primi due episodi andati in onda la scorsa settimana ci avevano convinti (qui trovate la recensione), Shrinking 2×03 ci ha davvero conquistati. La serie non smette infatti di scavare in maniera brillante e arguta nella psiche dei suoi protagonisti, sviluppando con sensibilità il nucleo centrale della serie, la ricerca di un proprio equilibrio emotivo, un tema mai così attuale come oggi. Le ragioni del nostro grande entusiasmo? Ve li raccontiamo nella nostra recensione dell’episodio.

Attenzione, nel seguente articolo troverete spoiler su tutta la serie, siete avvisati.

Iniziamo con il dire questo: Shrinking 2×03 è volata via che è una meraviglia.

Jason Segel è Jimmy Laird
Creidits: Apple TV+

30 minuti in cui succedono tante cose. Eventi significativi, tanto per i protagonisti quanto per gli spettatori, tra conclusioni di archi narrativi e avvii di altri, tra ferite che si sono appena sanate e altre che sono andate a riaprirsi con violenza. Tanti i temi trattati, tanti i momenti emozionanti. Ma cerchiamo di andare con ordine.
La puntata presenta quattro principali storyline, tra loro fisicamente separate, ma tutte ugualmente interessanti. Ognuna di esse è unita all’altra da una serie di agganci narrativi e tematiche comuni che, grazie a un ottimo lavoro di sceneggiatura e di scrittura dei personaggi, crea uno un ottimo amalgama. Anche se rispetto agli scorsi episodi si ride decisamente meno, Shrinking 2×03 non delude affatto le aspettative, eccellendo in quanto a dialoghi, profondità emotiva e incredibili performance da parte di tutto il cast, vero punto di forza della dramedy di Apple TV+.

L’emotività in Shrinking 2×03 è, infatti, la chiave di tutto.

Un elemento percepibile non solo dagli scambi e dalle battute dei protagonisti, sempre credibili e realistici, ma anche nei silenzi. Negli intensi sguardi di persone che vorrebbero solo guarire, ma che si ritrovano spesso ad annegare tra dubbi, ansie e paure di ogni genere. C’è chi non riesce a perdonare se stesso per i propri errori e che finisce per autopunirsi, fino a condannarsi all’infelicità. C’è chi pensa di essere solo un problema, un disturbo destinato a rendere infelici gli altri, come Paul. Poi c’è anche chi, d’altra parte, prova così tanta rabbia e confusione dentro di sé da compiere sciocchezze, di cui poi si pentirà. Poi, c’è chi ha paura del futuro, dei cambiamenti, di perdere le persone che gli stanno accanto.

Un dolore condiviso, reale, che non gioca di astrattismi, ma che diviene subito ravvisabile nella vita di ogni giorno e in cui, in un modo o nell’altro, ciascuno può riconoscere i propri tormenti.

Un'immagine di Harrison Ford e Jason Segel in Shrinking 2
Credits: Apple TV+

Il modo in cui la scrittura di Shrinking 2×03 gestisce la psicologia dei personaggi è infatti oltremodo meticoloso. Anziché cadere in facili stereotipi, Shrinking 2×03 mostra infatti i personaggi in tutta la loro vulnerabilità e nei loro conflitti interiori, senza scadere in semplificazioni. Caso esemplare è dato, per esempio, dal percorso di Grace, la paziente di Jimmy che, dopo anni di abusi, aveva tentato di liberarsi del marito violento. Perfino dopo la scarcerazione, la donna non riesce a superare le proprie difficoltà.

Perché i problemi non si risolvono con uno schiocco di dita, così come non si superano i traumi di punto in bianco. La consapevolezza di dover voltare pagina e di doversi perdonare arriva infatti solo dopo un acuirsi della crisi. Dopo un crollo che la fa precipitare nei suoi stessi errori, come spesso accade nella vita vera a tante vittime di abusi. Solo dopo aver accettato di aver bisogno dell’aiuto delle persone care.

Dopotutto, per quanto i terapeuti possano dare buoni consigli, non sempre i pazienti scelgono di metterli in pratica.

Questo lo sa bene Alice che, in Shrinking 2×03, ignorando completamente gli ammonimenti di Paul, decide di avvicinarsi, ancora una volta, all’uomo che ha provocato la morte di sua madre. Così come avvenuto nel primo episodio della stagione, sono bastati pochi attimi, una manciata di secondi, per ritrovarsi sepolti da una valanga di emozioni. Grazie a Ted Lasso, sapevamo già quanto talentuoso potesse essere Brett Goldstein, ma vedere il suo sguardo sofferente e ricco di rammarico, è stato un vero e proprio pugno nello stomaco. Un uomo che cerca disperatamente perdono dove il perdono sembra impossibile da trovare, ma che sicuramente avremo modo di rivedere con il proseguire delle puntate

Shrinking, Paul, interpretato da Harrison Ford
Credits: Apple TV+

Se il personaggio di Gaby, ferito dall’atteggiamento di Jimmy, passa in questo terzo episodio in secondo piano, quello del burbero Dr. Paul interpretato da Harrison Ford continua a essere al centro dell’attenzione. La sua lotta con il Parkinson viene raccontata ancora una volta con grande umanità. L’anziano terapeuta, infatti, non ha solo paura degli effetti che la propria malattia avrà sul proprio stato psico-fisico, ma anche e soprattutto delle conseguenze che essa avrà su chi gli sta accanto. Finisce quindi per fare quello che fa sempre: allontanarsi prima che faccia ancora più male. La storyline legata alla sua progressiva accettazione di ciò che lo aspetta e alla sua storia d’amore con Julie viene sviluppata ancora una volta con delicatezza, senza alcuna stigmatizzazione data da una visione di ageismo.

Da ultima, ma non per importanza, vi è poi la storyline legata alla lite tra Jimmy e il suo migliore amico Brian.

Anche se nato per un motivo all’apparenza banale e a tratti infantile, il diverbio sorto tra i due ci ha dato infatti modo di osservare alcune problematiche legate all’amicizia di cui non si parla spesso. Shrinking 2×03 ci insegna infatti come qualsiasi rapporto di amicizia, per quanto duraturo e in apparenza inscalfibile, necessiti di essere sempre curato con attenzione e dedizione, senza che essa sia data mai per scontato.

L’unica nota stonata? Non possiamo dire di aver particolarmente apprezzato la scelta sul finale di Alice che, seppure sconvolta per ovvi motivi, rimane davvero sciocca e poco sensata e che, ne siamo abbastanza sicuri porterà in scena alcuni risvolti teen che ci saremmo felicemente risparmiati. Tuttavia, almeno a parer nostro, i difetti di Shrinking 2×03 finiscono qui.

Che altro dire? Vedere Shrinking è diventato per noi davvero un gran piacere. Un appuntamento settimanale che aspettiamo ormai con ansia. L’affezione per i personaggi d’altronde non manca, così come la voglia di sapere quali saranno i nuovi ostacoli che essi si troveranno ad affrontare e come tenteranno di superarli. Non vediamo pertanto l’ora della prossima seduta: l’appuntamento va a settimana prossima, con la 2×04 intitolata Made You Look.

Se ancora non lo avete fatto e cercate una serie dramedy di qualità per colmare l’attesa dopo Shrinking 2×03, Ted Lasso è quel che fa per voi.