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Shrinking 2×11: La lunga notte di Jimmy Laird – La recensione

Harrison Ford è Paul in Shrinking
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Ormai ci siamo: il prossimo 25 dicembre, insieme con il Natale, il pubblico di Shrinking otterrà come regalo sotto l’albero il finale della seconda stagione della serie. Un regalo che potrebbe scaldarci il cuore con la sua dolcezza, ma anche trafiggercelo con una freccia carica di disperazione. Tutto infatti è ancora aperto e non abbiamo ancora idea di come questa seconda stagione potrebbe lasciarci. Shrinking 2×11, d’altra parte, ci ha caricato di così tante emozioni e contenuti da non permetterci di avere certezze in relazione al suo finale.

Senza però anticipare troppo i tempi, oggi vogliamo proporvi la nostra recensione di Shrinking 2×11, disponibile solo su Apple TV+. Allerta spoiler attiva.

Jason Segel è Jimmy Laird in Shrinking
Credits: Apple TV+

Fino a ora, la seconda stagione di Shrinking non ci aveva mai deluso, ma dobbiamo ammettere che, dopo gli apici toccati dagli episodi 6 e 7, la stagione aveva iniziato una lenta inflessione. Nonostante la complessiva godibilità delle puntate e alcune storyline davvero riuscite, stavamo iniziando a percepire una certa mancanza di attenzione nei confronti di quelli che sin dagli inizi erano stati i punti focali della serie: da un lato Jimmy e il suo lutto, dall’altro, Paul e la sua malattia. Ebbene, Shrinking 2×11 non solo ha ingranato la marcia che di qui a qualche puntata fa sembrava essere calata, ma ha spinto definitivamente in avanti l’acceleratore.

Shrinking 2×11 è, infatti, una puntata devastante. Sotto tutti i punti di vista.

In Shrinking 2×11, tutta l’attenzione del caso torna a cadere su Jimmy. Un uomo che nella seconda stagione sembrava essere rinato e aver risolto tutti i propri problemi, ma che invece scopriamo aver solo spazzato via i propri traumi irrisolti sotto un tappeto. Un tappeto fatto volare via come niente fosse dopo il primo serio litigio con Alice, che lo vorrebbe vedere essere di sostegno per Louis. Ma come si fa a far finta di nulla? A perdonare davvero quello che, in fin dei conti, altro non è se non l’uccisore di sua moglie? Per Jimmy non si può fare e l’unica scelta che gli sembra quanto meno sensata, è quella di lasciarsi scivolare addosso le cose. Impedirsi di crollare mentre le crepe continuano ad avanzare e il terreno cede sotto i suoi piedi.

Si dice che i dottori siano i peggiori pazienti.

Jimmy e Paul nel finale di Shrinking 2x11
Credits: Apple TV+

Chi dedica la propria vita a guarire gli altri infatti spesso sviluppa una naturale reticenza a riconoscere i propri bisogni, come se l’essere in grado di comprendere e alleviare il dolore altrui finisse per generare un’intrinseca distanza dal proprio. Lo stesso vale per i terapeuti.

Dopotutto, è più facile analizzare e risolvere i problemi degli altri piuttosto che affrontare le proprie personali fragilità. Perché risolvere le vite altrui, essere la persona giusta al momento giusto, pare avere una sorta di effetto inebriante, una vera e propria droga la cui privazione provoca crisi di astinenza. Ecco che, allora, aiutare gli altri diventa un meccanismo per evitare il confronto con la propria vulnerabilità, un modo per proiettare il proprio desiderio di guarigione su chi ci circonda. Questo lo capisce bene Paul che, in Shrinking 2×11, disperato per il progressivo peggioramento della propria malattia, cerca a suo modo di ricacciare l’angoscia essendo di conforto per il suo allievo-amico Jimmy. Una consapevolezza che illumina Jimmy proprio sul termine dell’episodio, poco prima di cadere nuovamente nel terribile baratro della depressione e di compiere le scelte più sbagliate.

Si dice che accettare di non stare bene sia il primo passo per guarire. Ma quanto è difficile…

Ammettere di aver bisogno di aiuto spesso, infatti, significa dover inghiottire il proprio orgoglio. Mostrarsi deboli, ma soprattutto confrontarsi con la parte peggiore di se stessi, quella che vorremmo eliminare ma che, silenziosa, ci perseguita e non ci lascia andare.

Con delicatezza disarmante, ma anche altrettanta cura per i dettagli, gli autori della serie ci deliziano ancora una volta con ritratti autentici di personaggi veri, reali e per i quali pare davvero impossibile non provare empatia. Perché tutti, almeno una volta nella vita, siamo stati spaventati di fronte all’inevitabile come il Paul di Harrison Ford. Perché tutti abbiamo sperimentato, prima o poi, la disperazione più profonda. Quella che ti trasforma nella versione peggiore di te stesso.

Jessica Williams e Damon Wayans Jr. in “Shrinking”, ora disponibile su Apple TV+.
Credits: Apple Tv+

Shrinking 2×11, nel corso di qualche decina di minuti, riesce a farci immedesimare perfettamente nei percorsi emotivi dei personaggi, facendoci cogliere tutte le sfumature dietro alle loro decisioni e ai loro comportamenti.

Ciò è reso possibile non solo dalla magistrale scrittura di scene e dialoghi da parte degli autori della serie, ma anche dall’impeccabile regia che riesce a incorniciare perfettamente i momenti più sentiti puntando sull’emozione e valorizzando ancora di più lo straordinario lavoro attoriale da parte del cast della serie. Harrison Ford e Jason Segel regalano come sempre tante emozioni, sia nei momenti in cui i loro personaggi entrano in contrasto, sia in quelli in cui si sostengono a vicenda. La scena finale che chiude Shrinking 2×11 è emblematica: una struggente richiesta di aiuto che trova risposta in un abbraccio sentito.

A confronto di quelle sopracitate, per forza di cose, le storyline che vedono al centro i personaggi minori passano in secondo piano: l’imminente paternità di Brian e Charlie, la paura di staccarsi dal nido di Sean.

In particolare, l’allontanamento tra Gaby e Derrick ci è sembrato eccessivamente improvviso e poco approfondito, dettato più da regole televisive che da quanto mostrato finora su schermo.

Al di là di qualche difetto, tra cui l’eccessivo zelo con cui Alice aggredisce il padre senza cercare di capire le sue difficoltà ad accettare di buon grado la presenza di Louis nelle loro vite, Shrinking 2×11 è un episodio con la E maiuscola, di quelli che più si ricollegano alla particolare visione del creatore e autore della serie Bill Lawrence, che un attimo prima ti fa ridere con una battuta ben piazzata e quello dopo ti fa singhiozzare come non mai nel vedere così in difficoltà uno tra i protagonisti della serie.

Insomma, Shrinking 2×11 è stata per noi una gran bella puntata, ricca di introspezione e riflessioni. Un episodio perfetto per lasciare lo spettatore in attesa di quello che sarà il finale. Cosa deciderà di fare Paul ora che il tempo in cui poteva fingere che la malattia non stesse progredendo è quasi finito? Brian e Charlie diventeranno davvero padri nel prossimo episodio? Ma soprattutto, che ne sarà di Jimmy? L’appuntamento va su Apple TV+ il giorno di Natale!

Anche se Shrinking già ci manca, non preoccupatevi, la serie tornerà con una terza stagione: parola di Apple TV+!