Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di Shrinking
Shrinking, in inglese, significa restringersi, contrarsi, ridursi. Jimmy, il protagonista della serie uscita per Apple Tv+ nel 2023, è un terapeuta che non fa altro che rimpicciolirsi: è su una brutta strada, ha perso la moglie in un incidente stradale, si ritrova con una figlia adolescente che non sa minimamente gestire, si lascia andare a droghe e vari vizi, trascura il suo lavoro. Si restringe su se stesso, si preclude le sue stesse prospettive. Se non fosse che a salvarlo c’è Paul, il suo capo, anche lui terapista, che cerca di reindirizzarlo verso quell’apertura che sa di meritare. Shrinking è una serie brillante (dai suoi creatori, tra i quali si legge anche il nome di Bill Lawrence, non ci aspettavamo diversamente), è una serie che sa dove porre l’accento, che centra perfettamente il linguaggio e che fa in modo che il messaggio che vuole mandare arrivi forte e chiaro. Tutti i personaggi di Shrinking, in qualche modo, si chiudono su loro stessi, tentano di ridursi per avere, in un secondo momento, l’opportunità di rifiorire, di rinascere. La serie tratta di molti temi, che girano tutti intorno ad un unico grande capofila: la terapia, l’importanza di quest’ultima e la necessità di conoscersi nel profondo. Shrinking non si restringe, ma anzi si apre e ci prospetta, con molta ironia, un mondo in cui la consapevolezza può davvero fare la differenza.
1. L’importanza del messaggio
“Mi piace la persona che sta nascendo in me“, dice Grace, paziente di Jimmy, in una delle ultime sedute che vediamo tenersi tra i due. Shrinking fa della terapia un filo conduttore dell’intera narrazione e ci convince da subito che sia la giusta scelta di vita. Il messaggio che vuole mandare, infatti, è che parlare con un terapista può non essere come ci aspettiamo ma può sorprenderci e renderci migliori in molti sensi. Jimmy (interpretato da Jason Segel) non è un terapista classico, o almeno decide di non esserlo più. Decide di adottare un nuovo metodo che prevede l’inclusione della sua stessa personalità nelle vite dei suoi pazienti; un metodo, insomma, più diretto e meno razionale. Dopo i primi disastri, che coinvolgono ogni volta sia il paziente che Jimmy, intuisce che il metodo funziona e, con l’aiuto di Paul, lo sperimenterà anche su stesso. L’ importanza della terapia, in Shrinking, è trattata con parole molto semplici che rendono il senso di tutto molto chiaro e mai enigmatico e fanno sì che il messaggio arrivi a tutti. Shrinking ha l’abilità di coniugare un messaggio così forte e importante con un’ironia assolutamente leggera e mai pedante, il che fa sì che il messaggio risulti necessario e mai imposto. Come, in fondo, dovrebbe essere la terapia.
2. Il personaggio di Liz
Interpretata da Christa Miller, Liz si conquista una scena tutta sua che vale la pena conoscere: è una donna ricca, che ama stare in casa e che adora lucidare le sue pietre. Ma è anche una vicina impicciona, una mamma con dei figli grandi che non la chiamano più, un’amica accondiscendente, una moglie divertente. Il personaggio di Liz sembra racchiudere varie personalità che si dischiudono a poco a poco e che non la lasciano mai essere banale. La bravissima Christa Miller interpreta Liz con naturalezza, le dona quella frivolezza ragionata che la rende simpatica e originale. Il suo è un personaggio davvero singolare, scritto molto bene, che ci fa capire quanto l’animo umano possa essere complesso e sfaccettato. Dietro alla maschera di casalinga annoiata, infatti, Liz è una donna con dei sogni, che ama farsi amare e che pur di avere il benestare degli altri è disposta a mettersi in gioco. Stravede per Alice, la figlia di Jimmy, e per aiutarla rischia di compromettere il rapporto con l’amico. Perché Liz è una donna di cuore che fa di tutto per sentirsi realizzata e che, quando trova una vera amica (come succede con Gaby), è pronta a spendere tutta la sua anima.
3. Il rapporto inedito padre – figlia
Finalmente, in Shrinking, vediamo un vero e sincero rapporto tra un padre e una figlia adolescente. Purtroppo, specie nelle serie tv, non si vede spesso come possa essere davvero il rapporto tra un padre e una figlia, che cercano di convivere e sopravvivere senza una figura femminile e materna. Il tema è complesso e spesso non viene scritto nel modo giusto, tanta è la difficoltà di affrontarlo. Eppure, è un tema che esiste e che fa parte della vita quotidiana di molte persone che quindi potrebbero facilmente riconoscersi. Alice e Jimmy hanno subìto un lutto, la loro figura di riferimento ha perso la vita in un incidente stradale. Jimmy ha perso la moglie, Alice ha perso la madre. Due lutti completamente diversi ma così simili tra loro. Il problema sorge quando, inconsciamente, entrambi imparano a vivere il proprio dolore solo individualmente e faticano a supportarsi a vicenda. Ma si amano in maniera incondizionata l’un l’altra, lo sanno e provano a rimanere a galla. Perché in fondo si tratta di questo, di rimanere in equilibrio su un filo instabile finché l’uno non diventa la rete dell’altra. Il rapporto tra Jimmy e Alice, che attraversa tante fasi diverse e che fa vedere tutti i difetti senza ipocrisia, è veritiero e non patinato, realistico e finalmente reale.
4. L’ironia tagliente e sagace
Shrinking è leggero ma molto ironico con sé stesso. Non è banale e la sua ironia non è scontata, ma c’è e anche molto forte. Ha una componente autoironica e allo stesso tempo una narrazione globale che coinvolge lo spettatore e lo fa ridere dei suoi stessi difetti. È un’ironia molto intelligente e sicuramente molto ragionata, che funziona benissimo col ritmo della serie. Jimmy è un caso perso, almeno inizialmente, e la sua rassegnazione ha un potenziale ironico che viene sfruttato al meglio e che non ci fa provare solo pena per lui, ma ci spinge a volerne sapere di più. Liz è divertente e sagace e capiamo da subito che, quando è coinvolta, ci sarà da ridere. Paul ha un senso dello humor tutto suo che dimostra la sua intelligenza e la sua esperienza. Alice e Sean sono giovani, ingenui e complessi e per questo hanno la battuta sferzante facile, che funziona sempre. E poi ci sono i pazienti, c’è Derek (il marito di Liz), c’è Gaby, c’è Brian. Ognuno dei personaggi di Shrinking ha il suo modo originale di far ridere, ognuno con la propria peculiarità, senza mai scadere nel banale o nel prevedibile. Bill Lawrence, che sa come farci ridere, fa centro ancora una volta.
5. Semplicemente Harrison Ford
Di vedere Harrison Ford in una veste ironica forse non ce lo saremmo mai aspettati. Eppure, complice un’esperienza enorme, funziona benissimo e rende tutto molto più completo. Il suo personaggio è l’ago della bilancia di Shrinking: da una parte lo si vede spesso nelle retrovie, quasi fosse un personaggio secondario ma dall’altra ha la capacità di risolvere da solo varie situazioni e varie crisi dei personaggi principali (soprattutto quando si tratta di Alice e Jimmy). È il cardine silenzioso su cui si basano le vicende di tutti. È il capo di Jimmy ed è anche lui un terapeuta solo che lui ha una consapevolezza diversa ed è l’uomo che più di tutti, in Shrinking, ci fa riflettere sull’importanza della terapia. Ha esperienza e sembra sapere come risolvere qualsiasi cosa, ma ha delle difficoltà ad applicare i suoi stessi insegnamenti alla sua vita privata. Paul è la consapevolezza fatta persona, che si mischia a sagace ironia e burbero affetto. E Harrison Ford porta a casa il personaggio di Paul con una naturalezza che ci fa addirittura scordare (anche se per poco) che attore immenso sia. Vale la pena vedere Shrinking anche solo per vederlo in queste vesti inedite e spettacolari.