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Dovete assolutamente guardare Silicon Valley, una delle poche Serie comedy recenti che fanno ridere sul serio

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Si dice sempre che sia più facile scrivere per far piangere che per far ridere. Creare comedy televisive che portino lo spettatore a divertirsi sul serio è infatti un’impresa ardua. Ogni persona è dotata di una specifica comicità e non è per nulla facile per uno sceneggiatore o un dialoghista intercettare il gusto di un pubblico il quanto più vasto possibile. Tale compito, poi, è divenuto ancora più difficile negli ultimi tempi. Con tutto quello che è stato prodotto a livello di sit-com e comedy, non è cosa facile proporre battute e scenari che non ci facciano pensare ad altro, tant’è che, recentemente, vale a dire almeno nell’ultimo decennio, sono davvero poche le serie che sono riuscite a imporsi nel panorama delle comedy per il loro umorismo. Tra queste, spicca senza dubbio Silicon Valley.

Serie tv prodotta dal 2014 al 2019 da quella fucina di piccole perle che è la HBO, Silicon Valley è una serie caratterizzata da una comicità intelligente, acuta e molto spesso innovativa. Una comedy che merita di essere celebrata ancora e ancora e di essere scoperta da chi ancora ne ignora la grandezza. Pur essendo un cult in America, in Italia sono ancora troppo pochi i fan della serie. Ecco che arriva quindi il nostro pronto intervento!

Oggi vi spieghiamo perché dovete assolutamente recuperare Silicon Valley, una serie spassosa e appassionante.

La Silicon Valley, con le sue start-up, i suoi geniali e ambiziosi programmatori e i suoi intrighi aziendali, è stata il teatro di una delle comedy più sorprendenti e coinvolgenti su cui potreste mai mettere gli occhi. Uno show che prende proprio il nome da questa terra promessa della tecnologia. Creata da Mike Hudge, John Altschuler e Dave Krinsky, la serie segue le vicende di Richard Hendricks (Thomas Middleditch). Il protagonista è un timido ma a suo modo geniale programmatore che vive, assieme ad altri “cervelloni“, nell’Incubatrice di Elrich Bachman, un imprenditore esaltato che in cambio del 10% di quanto prodotto dai suoi inquilini permette loro di vivere gratuitamente nella sua dimora.

Richard lavora alla Hooli, una gigantesca azienda tecnologica, ma nel privato sviluppa un’applicazione per rintracciare i plagi musicali, la Pied Piper.

Tuttavia, quella che sembrava una semplice app nasconde ben altro. L’uomo ha infatti sviluppato accidentalmente un potente algoritmo di compressione di dati, molto più efficiente rispetto a qualsiasi altra tecnologia esistente sul mercato. Richard si rende conto del suo potenziale rivoluzionario. Decide di fondare una startup per sviluppare e commercializzare Pied Piper, coinvolgendo nell’impresa i suoi strambi coinquilini. Al suo fianco troviamo infatti Gilfoyle, satanista e sarcastico, Dinesh, scaltro e dalla lingua tagliente e il servile Jared, ex dipendente della Hooli, che diviene il suo braccio destro.

Con l’aiuto dei suoi amici e colleghi programmatori, Richard inizia un percorso per trasformare l’algoritmo in un prodotto di successo. Il tutto mentre davanti a lui si parano una serie di ostacoli: da chi si vuole impadronire della sua tecnologia, ai cavilli burocratici fino alle lotte aziendali.

Silicon Valley

Se ci siamo soffermati tanto sulla trama della serie, il motivo è semplice. A differenza di tanti prodotti a stampo comedy, Silicon Valley presenta una trama orizzontale molto più intricata rispetto a quella delle colleghe. Visionando la serie non ci troveremo mai di fronte a episodi autoconclusivi caratterizzati dalla classica “morale della favola“. Ogni episodio porta infatti avanti la trama, che si dipana con maestria portando a evoluzioni inaspettate che cambiano costantemente le carte in tavola per i protagonisti.

Tra successi e fallimenti, tradimenti e doppi giochi, la serie non si arena mai in una comfort zone che potrebbe penalizzarla. Essa va infatti avanti a testa alta presentando situazioni sempre nuove e divertenti.

Eh sì, perché, nonostante si parli molto spesso di intrighi aziendali e innovazioni tecnologiche, in Silicon Valley si ride tanto, e di gusto. Ciò reso possibile non solo grazie ai dialoghi brillanti e agli scambi al vetriolo tra alcuni personaggi, ma anche per le situazioni proposte e la parodia che la serie fa del mondo di cui parla. Lo show si avvale infatti di stereotipi e caricature dei personaggi tipici della Silicon Valley per far riflettere lo spettatore sulle sue contraddizioni. Dal “genio eccentrico“, al “capitalista avido“, passando per i programmatori nerd/geek, gli “idealisti” e gli “imprenditori falliti“, la serie mette in evidenza, con palesi riferimenti a personaggi realmente esistenti, gli aspetti comici e assurdi della cultura tecnologica.

La serie prende infatti di mira i cliché e gli stereotipi della Valley, come il culto dell’imprenditorialità, l’ossessione per l’innovazione e la ricerca del successo a tutti i costi.

Silicon Valley

Silicon Valley parodia infatti spesso eventi reali e tendenze del settore in maniera intelligente, irriverente e spesso sarcastica, tra acquisizioni aziendali, lanci di prodotti destinati a cadere nel dimenticatoio, dispute legali e innovazioni capaci di cambiare la percezione della realtà.

Situazioni ora più che mai familiari e realistiche pur in tutta la loro assurdità.

Perché Richard e i suoi strambi amici, nelle sei stagioni dello show, vivono esperienze di tutti i tipi, sperimentando fallimenti catastrofici e successi incredibili, interfacciandosi con personaggi di ogni risma. I protagonisti si trovano infatti spesso in situazioni imbarazzanti, se non addirittura grottesche (ma non per questo meno ilari). Le loro goffaggini e le loro disavventure sono fonte inesauribile di umorismo e di grasse risate e sono capaci di intrattenere e coinvolgere in modi sempre nuovi e inaspettati.

Oltre alle risate, la serie offre anche una narrazione che segue la crescita personale dei protagonisti. Vediamo i personaggi lottare con le proprie insicurezze, affrontare sfide professionali e cercare di trovare un equilibrio tra ambizione e integrità personale, elementi spesso in contrasto nella savana del profitto e delle più sfrenate ambizioni. I personaggi principali, pur essendo geniali nel loro campo, devono affrontare le conseguenze negative di un’ambizione eccessiva. Tra esse troviamo infatti la corruzione morale, l’isolamento sociale e la perdita di senso della realtà.

Silicon Valley solleva inoltre una serie di stimolanti interrogativi sull’etica e la responsabilità nell’innovazione tecnologica. Attraverso le vicende dei protagonisti e le situazioni che vanno ad affrontare, la serie mette in luce le implicazioni etiche delle decisioni aziendali legate alla tecnologia, come la privacy dei dati, l’uso delle informazioni personali e l’impatto sociale delle tecnologie, aspetti che permeano tutto lo show e che si fanno preponderanti soprattutto nel bellissimo finale.

Insomma, se cercate una serie capace di intrattenere in maniera intelligente e mai banale, Silicon Valley è la serie che fa per voi. Dandole una possibilità potreste infatti scoprire una tra le serie più divertenti dell’ultimo decennio, destinata a fare scuola per le produzioni comedy per molti anni a venire. Se vi abbiamo convinti a darle un’occhiata, potete recuperarla comodamente sulla piattaforma streaming di Now.

Silicon Valley: 8 motivi per amare la serie