Dietro le comedy più “mainstream” si nasconde Silicon Valley, una piccola perla del genere, che in Italia non riesce a ottenere il successo che meriterebbe. Ma è una serie che davvero merita la vostra attenzione, e rientra sicuramente tra le migliori comedy degli ultimi anni.
Ambientata appunto nella iconica valle, Silicon Valley ha per protagonisti cinque programmatori che cercano di creare programmi o applicazioni innovative per poter far soldi. Uno di loro, Richard, inventa qualcosa di cui non capisce il valore reale fin quando non gli vengono offerti milioni di euro per comprarla. Non lasciatevi ingannare dalla trama che potrebbe sembrare banale. Le vicende che si svolgono riescono a coinvolgere anche chi non ne capisce niente di programmi informatici e tecnologia. La serie rende tutto chiaro e non ha la presunzione di voler sembrare altezzosa con paroloni tecnici incomprensibili a chi non è del settore. Anzi, spesso il linguaggio utilizzato è estremamente colloquiale.
Uno dei punti di forza di Silicon Valley è senza dubbio la caratterizzazione dei personaggi.
A partire dal protagonista Richard, a Erlich, Gilfoyle, Dinesh e Jared, ma anche personaggi secondari come Monica e Nelson (Big Head), mantengono tutti una loro coerenza, non sono piatti e monotoni, anzi a volte sorprendono e riescono a far divertire anche in situazioni difficili o tragiche.
Trasmessa dal 2014 Silicon Valley è formata da 5 stagioni, ed è stata rinnovata per una sesta e purtroppo ultima stagione. La serie ha riscosso numerosi premi durante gli anni, come miglior serie tv comedy, miglior regia, miglior sceneggiatura e tanti altri. Nel 2015 T. J. Miller vince nella categoria Miglior attore non protagonista, grazie al suo meraviglioso personaggio Elrich Bachman. Le scene tra Erlich e il giovane asiatico Jian Yang sono tra le cose più divertenti della serie, così come pure il rapporto competitivo tra Dinesh e Gilfoyle che proprio non riescono a lasciarsi in pace.
La particolarità della serie è l’assenza di una love story centrale, uno dei classici tira e molla tra i protagonisti come solitamente vediamo nelle serie tv comedy.
In Silicon Valley si parla di relazioni, che restano però situazioni secondarie. Ma questa non è affatto una mancanza. Anzi, potremmo dire che una storia d’amore effettivamente c’è, ma è tra il protagonista Richard e la sua piattaforma Pied Piper. Una storia d’amore complicata, piena di alti e bassi, di momenti bui ma anche momenti di gloria. Richard dedica tutta la sua vita alla sua creazione, tutto ruota intorno a Pied Piper.
Oltre all’amore, anche il concetto di amicizia è rappresentato in modo insolito. Richard, Dinesh Gylfoyle e Jared (alle volte) vivono e lavorano a casa di Erlich. Dopo il successo della piattaforma di Richard, tutti lavorano per lui. Eppure, nonostante passino tutti i giorni insieme, non si comportano sempre in modo leale tra di loro. Sono amici, ma non ammettono di esserlo. Forse il motivo è perché, di base, sono tutti pronti a farsi le scarpe l’un l’altro. Nella serie infatti non c’è una distinzione netta tra personaggi buoni e quelli cattivi. Vediamo spesso che le situazioni si ribaltano portando quelli che credevamo buoni a compiere azioni che li rendono cattivi e viceversa. E questa caratteristica rende Silicon Valley molto realistica. O meglio, rende realistici i personaggi anche in situazioni verosimili o del tutto assurde.
I protagonisti commettono spesso degli errori, a cui poi cercano di rimediare. Così come nella vita, tutti sbagliamo, non c’è una distinzione netta tra buoni e cattivi. Silicon Valley ce lo fa capire tra una risata e l’altra, diventando una delle migliori comedy targate Hbo.