L’ultimo episodio di Silo, disponibile sulla piattaforma Apple TV+, è un episodio che si concentra sui nascenti conflitti interni del silo 18. Knox e Shirley, veri protagonisti di questa puntata, dimostrano di essere non solo dei coraggiosi combattenti pronti a tutto, ma anche dei temibili strateghi. La loro infinita discesa (ve ne abbiamo parlato nella nostra ultima recensione), giunta al termine nello scorso episodio, li ha fatti riunire alla loro gente che li ha ufficiosamente dichiarati leader della Resistenza. L’episodio porta il titolo di “Barricate“, che scopriamo essere non solo quelle letterali erette dai Raiders, ma anche quelle mentali, emotive e metaforiche. Sarà solo da vedere quanto riusciranno a resistere.
La strategia dei ribelli coglie Bernard di sorpresa.
L’episodio si apre nel silo 18, dietro le barricate erette dai Raiders al livello 130. Nessuno può oltrepassarle, nemmeno per consegnare cibo e rifornimenti ai reparti inferiori, dove si trovano anche Knox e Shirley. Per loro, la situazione peggiora ulteriormente quando scoprono che il poco cibo che gli rimane è stato avvelenato, indice del fatto che qualcuno tra di loro è un traditore. Ad osservare il panico che lentamente dilaga nei piani inferiori c’è Bernard, che si gode la scena con la consapevolezza che 9 pasti saltati sono ciò che distingue una società funzionante dal caos. Purtroppo per lui, però, il piacere dura poco. I ribelli riescono a guadagnare 10 piani e a conquistare una fattoria al 122 piano, assicurandosi cibo e provviste per resistere allo scontro imminente. Bernard, sconvolto e rammaricato, sembra apparentemente messo alle strette. Ma sappiamo benissimo che Bernard è un personaggio complesso e macchinoso, capace di volgere a suo favore qualsiasi situazione. Anche quelle che, apparentemente, sembrano impossibili.
Come era stato preannunciato, Bernard sceglie Lukas Kyle come sua ombra.
La scelta di Bernard non è affatto casuale. Lukas ha dimostrato di essere brillante e curioso, due qualità che potrebbero essere utili per un leader del Silo. La sua passione per le stelle e il desiderio di comprendere ciò che c’è oltre al Silo lo rendono diverso dagli altri, qualcosa che Bernard sembra riconoscere. Eppure, scegliendo Lukas come sua ombra Bernard potrebbe cercare di avvicinarsi ulteriormente a lui per controllarlo. Sa che Lukas potrebbe diventare una minaccia se le sue scoperte scientifiche o filosofiche venissero condivise con la popolazione. Renderlo un’ombra, quindi, potrebbe essere un modo per tenerlo sotto controllo. Ora che Lukas è diventata ufficialmente l’ombra di Bernard, avrà il permesso di leggere il Lascito e riuscire a decifrare completamente il codice di Quinn.
Parallelamente, in questo nuovo episodio di Silo, lo sceriffo Billings affronta una serie di rivelazioni che mettono in discussione la sua fiducia nel sistema. Billings scopre che l’espulsione di Juliette è stata collegata alla diffusione di un filmato proibito che mostrava il mondo com’era prima. Un mondo meraviglioso, fatto di colori e di paesaggi spettacolari, del tutto diverso dal grigiore che contraddistingue il silo. Questa scoperta provoca nello sceriffo un conflitto interiore tra la sua lealtà al sistema e la crescente consapevolezza delle sue falle. Non si schiera apertamente con i ribelli (non ancora, osiamo dire), ma si spinge a indagare sulle accuse contro Bernard per l’omicidio del giudice Meadows. Queste nuove rivelazioni costringono Billings a riconsiderare le sue convinzioni e il suo ruolo all’interno del silo, ponendolo di fronte a scelte morali complesse che, sicuramente, porteranno a importanti risvolti.
Per di più, scopriamo anche lo sceriffo non sembra affatto malato di Sindrome come gli hanno sempre fatto credere. Le erbe che gli vengono prescritte per tenere i sintomi sotto controllo non sembrano funzionare ma, anzi, sembrano peggiorare le situazione. Gli diventa presto chiaro che non è affatto malato di Sindrome, e che sono in realtà le erbe a farlo ammalare. Ma perché? E sotto l’ordine di chi? Può esserci sempre dietro lo zampino di Bernard? Oppure quello di Sims, dal momento che sembra essere in possesso di speciali pillole in grado di cancellare la memoria?
Nel silo 17, invece, la vita di Juliette nello scorso episodio era appesa a filo. Solo trova Juliette in condizioni critiche e la porta nel suo rifugio, somministrandole antibiotici per combattere l’infezione al braccio. L’intervento tempestivo di Solo è stato cruciale per la sopravvivenza di Juliette, ma quando si sveglia le propone un accordo. Solo le restituirà la tuta che aveva faticosamente costruito solo quando Juliette riparerà la pompa dell’acqua per impedire l’allagamento del silo. Un accordo che, apparentemente, può solo che essere accettato. Eppure, Juliette è una combattente che non si arrende di fronte alle avversità e agli imprevisti. Probabilmente troverà un accordo con Solo in grado di soddisfare le esigenze di entrambi e senza toglierle tempo prezioso per tornare dai suoi amici. Perché è proprio questo il grande problema: quella di Juliette è una corsa contro il tempo mentre Solo, di tempo, ne ha ancora un bel po’.
La relazione tra i due personaggi, fatta da continui alti e bassi, si sviluppa in un contesto di reciproca diffidenza e necessità. Solo, abituato alla solitudine, vede in Juliette una possibile compagna “di prigionia”. Juliette, invece, riconosce l’importanza dell’aiuto di Solo per la sua sopravvivenza, ma è determinata a proseguire la sua missione. La loro relazione, più che mai sul filo del rasoio, subirà inevitabilmente un improvviso cambiamento dopo questa vicenda. La corsa di Juliette contro il tempo sta drammaticamente giungendo al termine. La ribellione sta velocemente dilagando nel silo 18 e le barriere, così faticosamente costruite, stanno ormai cedendo.
Veronica Reolon