Ci sono serie tv che ci appassionano per l’atmosfera, per i personaggi, per i dialoghi. Altre invece che non ci prendono subito, e hanno bisogno di tempo per ingranare. Poi c’è Silo, novità di AppleTV+, che dopo pochissimi episodi ti lascia la sensazione di esser dentro la storia da molto più tempo, di aver già visto molti più episodi, di essere parte di quel mondo distopico. Silo è una serie densa, che ti lascia ipnotizzato.
In un pianeta Terra non più vivibile a causa della tossicità dell’aria, l’umanità superstite vive rinchiusa in un silo sotterraneo profondo centinaia di piani. Uomini, donne e bambini vivono secondo rigide regole, veicolate da leggi, caste, procedure e divieti, con lo sguardo sempre rivolto verso l’esterno sperando in un miracolo che gli faccia di nuovo uscire alla luce del Sole. Il mondo è visibile solo attraverso la Vista, una grande finestra che in realtà non è altro che un grande schermo che proietta ciò che riprende la Lente, una sorta di videocamera posta in superficie. Nessuno ricorda com’era il mondo in precedenza, poiché una ribellione avvenuta quasi 150 anni prima ha distrutto e cancellato ogni ricordo del passato. Nessuno sa da quanto tempo l’umanità è costretta a vivere nel silo, nessuno sa nemmeno più il perché.
Sappiamo solo che il giorno in cui si potrà di nuovo uscire, non è oggi.
In un mondo dominato dalle rovine di città distrutte, in una società in cui diventare genitori è una prassi burocratica seriamente controllata, l’umanità ha ricostruito la società partendo da zero. Ma nel silo si trascende il concetto di libertà, prettamente arbitraria, e il libero arbitrio non esiste. In un mondo in cui la conoscenza non è concessa (la storia e tutto ciò che appartiene al passato è illegale) e in cui l‘ignoranza del non sapere è usata come arma per controllare il presente, Silo ci fa ragionare sul valore della memoria. E’ molto più facile controllare un popolo che è all’oscuro di tutto, ma basta che il germe del dubbio si insinui nella mente di una sola persona per far scoppiare una possibile rivoluzione. Dove non esistono più libri non esiste più il passato: l’unico portatore di una verità – apparentemente – assoluta sembra essere Bernard (Tim Robbins), capo dell’IT e nuovo leader del silo, che ha l’enorme potere di manipolare la popolazione pensando di proteggerla. Ma Allison e George sono le micce che accendono prima Holston e poi Juliette (Rebecca Ferguson), i quali iniziano a dubitare di tutto ciò che avviene all’interno del silo.
Qual è il prezzo della verità? Quali conseguenze può portare conoscerla?
In Silo niente è come sembra, e lo capiamo già dalla fine del primo episodio. Quello che sembra reale in realtà non lo è. Quando Allison, e poi Holston, e poi Juliette escono dal silo, la visuale che si prospetta davanti a loro è mozzafiato: gli alberi sono verdi, il cielo è azzurro, gli uccelli volano nel cielo. Non c’è traccia del mondo grigio e arido che si vedeva dalla Vista, niente di tutto quello che avevano pensato di vedere esiste davvero. Ecco perché i Pulitori usciti prima di loro pulivano la Lente nonostante la forte ostinazione a non farlo, speravano che anche gli abitanti all’interno del silo potessero vedere veramente il mondo esterno. Eppure, tutti i Pulitori sono morti ugualmente. Juliette sarà la prima a sopravvivere al di fuori del silo, riuscendo a capire che le tute fatte indossare dai pulitori in realtà sono fatte apposta per durare pochissimo a contatto con l’esterno. Questo perché nessuno può oltrepassare la collina, nessuno deve scoprire la verità. Ecco perché i caschi dei Pulitori in realtà sono dotati di uno schermo che proietta una bellissima (e finta) visuale, come una sorta di premio di consolazione per i pochi istanti di vita rimasti.
La sete di conoscenza è la nostra miglior qualità, ma ci condanna molte volte alla dannazione eterna.
Juliette è la prima a oltrepassare la collina indenne, tra lo stupore degli abitanti riuniti a osservarla e Bernard, tanto incredulo quanto spaventato. Se la prova che il mondo fuori è veramente così come si pensava è terrificante, scoprire che il silo non è l’unico silo lo è ancora di più. Al di là della collina lo spettacolo che si prospetta a Juliette e a noi telespettatori è sbalorditivo: ci sono oltre 40 silo identici a quello da cui è appena uscita Juliette nell’immensa landa desertica. Con uno dei cliffhanger meglio scritti nella storia delle Serie Tv, Silo ci lascia con tantissimi dubbi e altrettanta curiosità. E impazienza, perché non vediamo l’ora che esca la seconda stagione di questa serie tv targata AppleTV+ che è indubbiamente uno dei pezzi da novanta di questa annata televisiva.