Attenzione: l’articolo che segue non contiene spoiler significativi su Silo.
Viviamo tempi difficili. Molto difficili. Non dovrebbe essere nemmeno necessario spiegare perché, visto che è fin troppo evidente quanto siano labili i confini tra la stabilità e il baratro nel quale stiamo rischiando concretamente di cadere. La serialità televisiva e, più globalmente, la narrativa, si evolve di conseguenza. Cosa c’è oltre i limiti della nostra realtà? Le distopie sono davvero tali, oppure sono dei voli di fantasia che rischiano di trasformarsi nella cronaca della nostra quotidianità? Sono numerosi gli esempi che potremmo fare. Torneremo meglio sul tema nella chiusura di questa recensione, ma intanto concentriamo l’attenzione su una delle serie tv che più si sono distinte negli ultimi mesi: Silo.
Già, Silo. Una delle serie tv più significative dell’ultimo lustro, nonché una di quelle che meglio hanno saputo combinare la necessità di catturare un pubblico trasversale con l’imperativo di preservare una qualità televisiva da golden age.
La chiave utilizzata è ormai ben nota alla platea di Apple Tv+: la fantascienza. Una fantascienza che si incunea nella nostra attualità attraverso le chiavi di un futuro immaginario, prospettato con derive pessimistiche che mirano a evidenziare la natura del nostro ordine sociale e del nostro genere nella sua totalità. Viaggia avanti nel tempo per riportarci a noi, alle nostre paure, ai mali del tempo e alle loro potenziali conseguenze.
Silo è un’esperienza claustrofobica e allo stesso suggestiva. Immersiva e appassionata. Vivida nell’esplicazione delle motivazioni umane e del suo complesso rapporto con la sua storia, dimenticata quando è alla nostra portata. Inseguita visceralmente quando si perde tra le righe di un romanzo dato alle fiamme da un’entità tirannica, ma forse necessaria. Silo riflette e fa riflettere, portandoci a trattenere il fiato per non perderlo di fronte alle tragedie che la vita ci mette davanti quando l’ordine e il caos si confondono.
Questa recensione, allora, mira a esplicare alcuni dei temi chiave di Silo, temi che approfondiamo ancora più da vicino nella parallela recensione con spoiler, ed evidenziare il ruolo centrale nella serialità contemporanea.
La trama di Silo
Credits: Apple Tv+
Ambientata in un futuro distante centinaia d’anni rispetto a noi, una comunità di 10.000 persone vive sottoterra, all’interno di un silo. Un gigantesco bunker protegge gli ultimi sopravvissuti dai pericoli mortali della superficie. Si suppone, infatti, che la Terra sia ormai tossica e quindi invivibile per gli esseri umani. L’uscita dal silo è, per questo, figlio di una scelta irrevocabile da parte dei coinvolti. È assimilabile a un suicidio secondo le conoscenze presunte, o frutto di una condanna “a morte” per reati commessi.
Chiunque abbia lasciato o sia stato espulso dal silo è morto sotto gli occhi della comunità, pochi minuti dopo. Alcuni schermi, infatti, consentono di scrutare uno scorcio limitato della superficie circostante, ed è lì che si vede cadere esanimi i soggetti fuoriusciti. Per questo, si chiede ai soggetti di pulire il vetro non appena si esce fuori, in modo da garantire la visione al silo nel tempo.
Questo articolo è disponibile solo per gli abbonati.
Scopri le serie TV perfette per te con Hall of Series Discover
Risparmia tempo, trova nuove serie da guardare e approfondisci quelle che segui con contenuti esclusivi, spoiler-free e senza pubblicità
✓ Consigli di visione personalizzati sulle serie in voga e quelle più nascoste
✓ Zero pubblicità su tutto il sito
✓ Recensioni spoiler e no-spoiler: approfondimenti su serie cult e del momento, per rivivere l’esperienza o scegliere cosa guardare senza rischiare spoiler
✓ Classifiche, Guide e Pagelle aggiornate settimanalmente
✓ Accesso diretto su WhatsApp per consigli e chicche esclusive