Six Feet Under è la serie tv capolavoro di Alan Ball che, nonostante i suoi vent’ann di età, è ancora oggi una delle serie più belle e profonde di sempre. Una serie di cui si potrebbe parlare e scrivere all’infinito proprio per le tematiche trattate e, soprattutto, per il modo profondamente poetico e originale con cui sono trattate. Non ci sono eroi e non ci sono villain. Ognuno è al contempo vittima e carnefice di se stesso nel gioco al massacro che è la vita.
Fare una classifica dei personaggi migliori di Six Feet Under non è semplice, ognuno di loro si caratterizza per luci e ombre.
10. Bettina
Al decimo posto di questa classifica si posiziona Bettina, un personaggio secondario la cui importanza non è assolutamente da sottovalutare. Complice la straordinaria interpretazione di Kathy Bates, Bettina diventa un’amica e confidente fidata di Ruth Fisher. Le due sono come due facce della stessa medaglia, la ricerca della libertà le accomuna ma le rende allo stesso tempo profondamente differenti.
Bettina costituisce la parte spensierata di Ruth, per certi versi le restituisce una gioventù che Ruth stessa si era negata. In compagnia dell’amica si assume il rischio di prendere in mano la sua vita, decidere in prima persona senza aspettare di subire le scelte degli altri. Ecco perché ritengo Bettina essenziale in questa classifica, nonostante le sue apparizioni nella serie non siano rilevanti per numero.
9) Keith Charles
Al nono posto, invece, si posiziona lo statuario compagno di David. La loro storia è certamente travagliata e lo stesso Keith non è esente da difetti, ma comprendiamo anche che stare al fianco di una personalità complessa e pericolosamente fragile come quella di David Fisher non sia semplice. La verità è che, nonostante le montagne russe dell’amore, Keith e David erano semplicemente fatti per stare insieme.
Keith è un personaggio che cresce e si evolve molto nel corso delle stagioni. All’inizio ci viene presentato come il fidanzato muscoloso e rigorosamente segreto di David, piano scopriamo gli scheletri nel suo armadio, le incomprensioni con le figure genitoriali, i tragici tentativi di sottrarre la sorella e la nipote al loro destino. Ma, soprattutto, la violenza che diventa un fantasma infestante e letale nella sua esistenza.
8) Lisa Kimmel
Lisa è un personaggio molto complesso da analizzare. La maggior parte del pubblico ha faticato ad apprezzarla, forse perché la serie ci ha fatto inconsciamente sviluppare una sorta di istinto protettivo, quasi materrno, nei confronti di Nate. Lisa scivola a gamba tesa nella narrazione, si inserisce nella famiglia Fisher con il suo tono di voce pacato e il suo amore al limite della follia per Nate. Lei sa, ha sempre saputo, che Nate non sarebbe mai stato in grado di amarla nel profondo, sapeva che lui per primo cercava di convincersi di quel sentimento che gli stava stretto, come quando si vuole a tutti i costi comprare un paio di scarpe nonostante la misura sia evidentemente sbagliata ma si cerca insistentemente un compromesso, finché i piedi non reclamano la loro libertà.
7) Billy Chenowith
Billy in Six Feet Under lo abbiamo odiato, compatito, poi amato, a volte temuto.
Billy ci ha inquietato e intenerito. Billy, in fondo, rappresenta la parte più solitaria e instabile del nostro animo, l’istinto che ci fa tremare al solo pensiero di allontanarci dal nido familiare, dai nostri punti di riferimento e la speculare necessità asfissiante di indipendenza e aria. Tutto questo Billy lo anestetizza dietro la lente di una macchina fotografica, dipingendo con i colori dell’arte il peso tagliente della sua esistenza e la difficoltà di fronteggiare un nuovo giorno a contatto con la propria mente.
6) Nathaniel Sr.
Nathaniel Sr. è il personaggio che più di tutti ci ha fatto scendere sei piedi sotto terra.
Lo spezzarsi della vita del pater familias dà inizio alle danze in Six Feet Under.
Nonostante la sua presenza terrena nella serie si limiti a un breve tratto stradale e a due sigarette abortite, il fantasma di Nathaniel accompagna i personaggi nel corso di tutta la serie. La proiezione scanzonata e vacanziera del signor Fisher diviene una guida saggia e sempre presente per il resto della famiglia, soprattutto nei momenti più delicati e talvolta tragici che colpiscono la famiglia e i suoi componenti.
D’altronde, a dare vita alla serie è proprio la sua morte che, come un domino, fa crollare un segreto dopo l’altro, aprendo le strade a un dialogo complesso e tortuoso. I familiari perdono il loro cardine, gli equilibri si sbilanciano e ognuno deve trovare una nuovo baricentro ma, per farlo, sono costretti ad appoggiarsi l’uno all’altro. Ecco il grande merito di Nathaniel Sr.
5) David Fisher
David Fisher, secondo genito della famiglia Fisher, omosessuale chiuso per anni in un armadio. David è schiavo delle apparenze, incastrato in uno schematismo quasi maniacale che lo rende timoroso di perdere il controllo e la maschera.
Molto spesso in Six Feet Under le sue espressioni di stizza, l’apparente snobbismo e la lingua tagliente ci hanno indispettito.
Abbiamo pensato innumerevoli volte che quel faccino pulito e perennemente insoddisfatto ci era proprio antipatico. Poi, piano, abbiamo scoperto il vero volto di David, quello più fragile del cristallo, sempre in procinto di cadere a pezzi. Abbiamo sentito la pelle accapponarsi e le gambe irrigidirsi sotto il peso di un attacco di panico e, solo allora, ci siamo resi conto di quanto quella perdita di controllo significasse per David. L’uomo che aveva fatto sempre tutto per compiacere gli altri, ma che non si era mai sentito apprezzato da nessuno.
4) Brenda Chenowith
Si ferma ai piedi del podio un personaggio davvero incredibile: Brenda. La donna che in bilico tra il misterioso e il tenebroso è riuscita a cambiare la vita di Nate Fisher, l’inguaribile donnaiolo in fuga. D’altronde a Brenda le situazioni normali non piacciono affatto: è cresciuta allo stato brado, costretta a fare da madre ai suoi stessi genitori oltre che al fratello clinicamente instabile e pericolosamente ossessionato da lei. Brenda è nata nella famiglia sbagliata, nel posto sbagliato, al momento sbagliato. Ma, nonostante i suoi innegabili difetti, la sua testardaggine e il suo masochismo, è un personaggio dallo spessore innegabile. Un vero e proprio capolavoro di sceneggiatura e scrittura, oltre che una magistrale interpretazione di Rachel Griffiths.
3) Ruth Fisher
La medaglia di bronzo va a Ruth Fisher, una figura di cui si potrebbero scrivere interi libri. La vedova fedifraga dai lunghi capelli rossi che scopre la bellezza della libertà. Ruth è una donna forte che governa una casa ostaggio dei silenzi, schiacciata da anni di monotonia, incastrata in una routine perbenista e posticcia. Ruth per prima ha il coraggio di infrangersi contro quei silenzi. Ruth urla, rompe i piatti e le convenzioni. Ruth impara prima a conoscere se stessa e poi i suoi figli che ama più di ogni altra cosa. Ruth ci insegna una lezione di imprescindibile importanza, perché non si può mai davvero amare qualcun altro se prima non si impara ad amare se stessi.
2) Nate Fisher Jr.
Il figliol prodigo da Seattle decide di tornare a casa per qualche giorno e vi rimane impigliato per sempre. Nate, con la fobia per la morte cresce circondato dal suo incubo. Nate percorre la sua strada con la falcata sudaticcia del corridore ma, prima o poi, è costretto a rallentare il passo. Nate Fisher deve fermarsi e prendere in mano la responsabilità della sua vita e delle persone che ama. Nate che fuggiva dalla famiglia si ritrova a costruirne una senza neanche volerlo. Nate scava a mani nude, assapora le emozioni e si lascia travolgere da queste ultime, proprio come suo padre si lascia travolgere dalla morte, lui si lascia travolgere dalla vita.
1) Claire Fisher
Dietro gli occhi verdi si staglia la personalità forte e profondamente insicura di Claire. La ragazzina che diventa donna e che affronta il mondo in punta di piedi, consapevole che il sentiero della vita è cosparso di vetri taglienti pronti a ferirle la pelle. Claire Fisher è ostaggio del suo animo pericolosamente sensibile, l’animo dell’artista che inconsapevolmente è costretto a sentire tutto in maniera amplificata. Gli occhi dell’artista vedono il dolore oltre la superficie e la bellezza negli angoli sgualciti del mondo. In quelle pupille spalancate sull’esistenza Ball fa scorrere la vita, l’essenza, la metafora.