Il 15 maggio Skam Italia 4 sarà disponibile su TIMVISION e Netflix, grazie a Cross Production, pronta per essere maratonata da tutti quei fan, me compresa, che hanno lottato e atteso con ansia la stagione che porrà al centro delle vicende uno dei personaggi più interessanti della serie: Sana.
Nelle stagioni precedenti, Sana si è sempre dimostrata l’adulta del gruppo, una ragazza risoluta e sicura delle sue scelte. Tuttavia, in Skam Italia 4 potremo finalmente entrare nei suoi pensieri, comprendere i suoi dubbi e le sue paure. Al centro di tutta la narrazione si porrà la crisi di un equilibrio tra i suoi valori e quelli delle sue amiche e della società italiana. Questa stagione narrerà della ricerca di un compromesso, quello che Sana deve trovare tra la sua religione e i suoi sentimenti, e in questa ricerca un ruolo fondamentale lo avrà Malik.
Tuttavia, prima di immergerci in questo nuovo viaggio, vi riportiamo i pensieri, le riflessioni e le dinamiche interessanti dietro lo show, rivelate da Ludovico Bessegato, Beatrice Bruschi, Mehdi Meskar e Sumaya Abdel Qader durante la conferenza stampa tenutasi il 13 maggio in via telematica.
Sumaya Abdel Qader ha avuto un ruolo fondamentale nella realizzazione della sceneggiatura di Skam Italia 4.
Sociologa e scrittrice di due importanti romanzi pubblicati per Mondadori, musulmana praticante e attivista per i diritti delle donne, Sumaya Abdel Qader ha collaborato al fianco di Ludovico Bessegato come consulente alla sceneggiatura.
Il contributo di Sumaya e della sua famiglia – ha dichiarato lo sceneggiatore e regista della serie – è stato fondamentale e necessario per la realizzazione di una stagione il cui scopo è quello di consegnare la quotidianità di “ragazze cosiddette di seconda generazione”, in modo tale che si possa comprendere quanto sia normale la vita di una ragazza musulmana.
La stessa Sumaya Abdel Qader ha poi aggiunto:
Sono certa che stimolerà nei ragazzi e nelle ragazze musulmani un esempio di quello che può essere il loro futuro, ovvero di essere parte integrante di un manifesto sociale che li riconosca in una rappresentazione reale e non stereotipata.[…] Offre spunti di riflessioni importanti.
Uno dei temi ricorrenti durante la conferenza è stato, giustamente, quello della diversità.
Skam Italia, sin dalla prima stagione, si è sempre resa manifesto di diversità, intesa come pluralità, in cui ogni personaggio è “portavoce di ricchezza, evoluzione e crescita personale”. Ecco perché uno degli obiettivi principali, anche di questa quarta stagione, è:
Permettere al pubblico di entrare in contatto con qualcosa con cui non è sempre abituato a empatizzare.
Ludovico Bessegato
In modo tale che alla fine del viaggio, per quanti dubbi e pregiudizi un personaggio possa destare, lo spettatore avrà comunque imparato a conoscerlo e a comprenderlo. Succede con Eva, con Martino e anche con Edoardo nella terza stagione. Ancora una volta si evince il duro lavoro dietro questo prodotto televisivo. Inoltre, approfondendo la doppia natura dei personaggi e delle loro evoluzioni, noi di Hall of Series abbiamo colto l’occasione per chiedere quale sarebbe stato il personaggio a cui avrebbero dato voce in una probabile, nuova e futura stagione.
Tutti i personaggi di Skam Italia sono scritti con amore e hanno tutti un mondo dietro, anche il personaggio più piccolo ha un mondo che vale la pena di approfondire e nel caso, caso mai un giorno dovessi scegliere, sarei in difficoltà perché secondo me hanno tutti una bellissima storia da raccontare.
Ludovico Bessegato
Un personaggio tutto da raccontare sarebbe ad esempio Malik, co-protagonista di Skam Italia 4.
Malik, interpretato da Mehdi Meskar, giovane attore conosciuto anche per il ruolo di Toni in Marianne, è un giovane ragazzo italiano di origini marocchine. Meskar ha dichiarato di aver subito amato questo personaggio poiché è stato toccato dalla “sua generosità e dalla sua delicatezza, è un personaggio che cerca di far star bene le persone intorno a sé e che ha trovato un equilibrio tra i suoi valori e la società”.
Dunque è evidente in che modo il suo punto di vista provocherà una improvvisa e forte scossa nella mente di Sana. “Potrebbe farla innamorare” ipotizza Meskar, scatenando la nostra curiosità, “oppure no”. Una curiosità legittima poiché sappiamo che nonostante i remake rispecchino le storie di Skam Norvegia, è anche vero che Skam Italia ha sempre dimostrato una sua originalità, senza mai tradurre solo un copione. “C’è stata una vera riscrittura” per citare Bessegato, che premia ed enfatizza l’aiuto di Sumaya, di Beatrice e di tutti i collaboratori.
Durante la conferenza è stato fondamentale affrontare, alla luce degli eventi che vedono protagonista Silvia Romano, il tema dell’essere donne musulmane in Italia.
A tal proposito è interessante l’intervento di Sumaya, che riprende e amplia concetti espressi anche dallo stesso Bessegato. Ovvero si tratta di una “libertà di scelta”
La libertà di scelta si pone nei confronti di Silvia e nei confronti di qualsiasi altra donna che faccia delle scelte […] ma chi siamo noi per dire ciò che è vero e ciò che non lo è? Il dubbio resta, ma il problema è quando si passa dal dubbio alla minaccia.
Sumaya Abdel Qader
Alla luce di ciò, capiamo anche come la semplice scelta di indossare il velo diventi coraggiosa poiché le donne che lo indossano sanno che verranno giudicate o compatite. Eppure c’è molto altro dietro questo simbolo e ce lo rivela Sumaya.
Portare il velo non vuol dire privarsi della propria bellezza e della propria femminilità. Questo va scardinato e io spero passi come messaggio ed è importante perché spesso si crede che il velo sia la negazione della libertà della donna. […] Portare il velo è un esercizio di spiritualità e di bellezza, due concetti che non possono essere separati.
Sumaya Abdel Qader
Comprendiamo dunque quanto questa quarta stagione diventi cruciale e come nel suo piccolo desideri contribuire al cambiamento di una mentalità troppo spesso nutrita da stereotipi, che testate giornalistiche o che gli stessi film continuano a consegnare. Lo scopo di Skam Italia 4 è anche quello di far capire che “ogni musulmano è diverso, così come ogni cristiano.”
Adesso non ci resta che aspettare le dieci puntate per concordare o contraddire ciò che è stato detto, oppure semplicemente per emozionarci.