Il rischio che si sono presi gli sceneggiatori di Skam Italia 5, optando per un tema così delicato e mai affrontato prima se non in maniera sarcastica e irrisoria, è stato enorme. Infatti, quando venne rivelato, molti hanno storto il naso, ritenendo che c’erano problemi più grandi da affrontare delle dimensioni di un pene e chiedendosi se ci fosse realmente bisogno di parlarne. Gli scettici, però, non si sono fermati davvero a pensare all’importanza di una scelta tanto drastica, quanto rivoluzionaria. Perché il bodyshaming non è solo una questione femminile (sebbene venga affrontato quasi unicamente da questo punto di vista), ma anche gli uomini sono sempre più vittime di sprezzanti e denigratori commenti sulle imperfezioni del corpo. Bessegato, mettendo sullo stesso piano due visioni che spesso si scontrano nelle lotte sociali, vuole dimostrare l’universalità di un dolore che sperimentano tutti i generi, sfatando allo stesso tempo dei falsi miti sulla sessualità.
Attraverso la storia di Elia, Skam Italia 5 racconta su Netflix la mascolinità tossica e gli stereotipi maschili, secondo cui per essere considerato un uomo servono determinati attributi fisici e psicologici, mostrandoci come sia un problema seriamente presente nella nostra quotidianità.
E Skam Italia 5, più di altre serie tv simili, lo narra estremamente bene, con serietà, delicatezza e senza ironia, lanciando messaggi positivi verso chi vive nell’ombra.
All’inizio, infatti, Elia si nasconde in una metaforica oscurità. Tutti lo considerano un dongiovanni che fa cadere le ragazze ai suoi piedi, ma quando viene il dunque non si vuole mai impegnare in una relazione seria, inventandosi mille scuse (alle quali non crede più nessuno) sul perché non gli piaccia tizia o caia. Addirittura i suoi amici – e Viola – arrivano a pensare che sia gay, dato che nessuna ragazza sembra andargli a genio, abita con dei ragazzi omossessuali e, parafrasando le sue stesse parole, non è un maschio tossico che salta addosso all’altro sesso. È così schiacciato dalla pressione sociale e dalle aspettative che il suo stesso genere ha creato, che la sua esistenza e il rapporto con gli altri ne risulta inevitabilmente condizionato; del resto, non riesce nemmeno a farsi la doccia con i suoi amici dopo una partita di calcio.
Perché l’uomo deve essere virile, e come può esserlo lui in Skam Italia 5 se il suo pene non entra nel preservativo S? Così non può soddisfare le donne, così è meno uomo.
Celandosi dietro un triste sorriso, si sente inferiore e non riesce ad affrontare il suo problema con nessuno, preferendo consultare forum scadenti o provare creme che di miracoloso non hanno niente. Vuole difendersi dagli sguardi, dalle battute, dal bullismo; vuole lasciare intatta l’immagine ideale che gli altri – e soprattutto lui – hanno di sé. Ha già troppe crepe, inflitte da una vita che gli ha portato via la madre, l’ha allontanato dal padre e l’ha diviso da quegli amici che sono andati avanti mentre lui è ancora bloccato al liceo.
E noi, grazie a quella regia così delicatamente attenta, alla telecamera che lo scruta da vicino senza essere invadente e alla meravigliosa interpretazione di Francesco Centorame, sentiamo ogni sua emozione, viviamo ogni suo stato d’animo: dalla malinconia alla paura, dallo struggimento all’apatia. Attraverso espressioni e gesti, sperimentiamo un’empatia tale che la sua ansia, il suo disagio interiore, la sua paura di parlare o di essere giudicato diventano i nostri. Allo stesso tempo vorremmo abbracciarlo e consolarlo, convincerlo che quella non è la fine del mondo, che lui è perfetto così com’è, con i suoi difetti e i suoi pregi, perché ha tanto da offrire. Più di quanto non creda. Lui, così sensibile e fragile, amante del cinema perché gli ricorda la madre, nello show targato Netflix ha il coraggio a un certo punto di dire “non ce la faccio più”, di chiedere aiuto. Di uscire dall’ombra.
D’altronde, non accettandosi, si isola perché così è più facile. O almeno lo pensa. Perché il suo trasferirsi da Filo non è solo un tentativo di emancipazione da una vita adolescenziale che gli sta stretta e da un padre assente, ma la genuina necessità dell’abbraccio dell’altro per curare i suoi profondi graffi. Viola è la prima che lo costringe a uscire dal guscio e, quando Elia capisce che gli piace, inizia una struggente lotta interiore e mille domande gli frullano per la testa: “Viola mi accetterà? Forse è meglio lasciar perdere, come al solito, ma così perderei la felicità per sempre?”
Sono le Matte e i Contrabbandieri a fargli capire che non è solo, che può aprirsi con loro, che il suo problema non è insormontabile. Le prime gli parlano con estrema tenerezza e gli rivelano verità sul sesso che lo sorprendono; i secondi lo stringono in un abbraccio fraterno, perché con le parole non sono sempre bravi. Creano un meraviglioso spazio emotivo grazie al quale Elia vede la luce in fondo al tunnel, sente che la sua ‘anormalità’ non è più un ostacolo per la sua serenità.
Questa è, infatti, la vera forza della serie tv Netflix. Non solo ci rispecchiamo nei personaggi, perché quelle cose in un modo o nell’altro le abbiamo provate tutti, ma la loro unione è così potente che veniamo inclusi nella loro cerchia ristretta; lì dove ci sentiamo capiti e non più le uniche persone sulla Terra. Nel caso di Skam Italia 5 e del suo protagonista, si rivolge a quegli uomini (e non solo) che dovrebbero essere sempre dei duri, scoprendone i sentimenti, raccontando che anche loro soffrono, piangono, si preoccupano, hanno paura, sono fragili e hanno bisogno degli amici. Infatti, grazie alla forza che quest’ultimi gli infondono, Elia riesce ad affrontare i bulli che l’avevano preso di mira dopo la rivelazione del suo segreto. Lo fa con quei silenzi che comunicano più di tutte le parole del mondo e con quella pace appena ritrovata, spiattellandoli in faccia la loro meschinità.
È il primo grande passo verso l’accettazione di sé. Un percorso difficile, pieno di lacrime e dolori, ma narrato con una delicatezza tale che scalda il cuore. Bessegato non è mai banale, parla di sesso nel modo giusto sottolineandone gli attuali problemi e raccontandolo realisticamente dal punto di vista dei giovani, e dà sempre la possibilità a Elia (e in generale a tutti i suoi meravigliosi personaggi, tra cui Eleonora Sava) di mostrarsi senza armature, nella sua vera essenza. E c’è un disperato bisogno di dare voci a questo tipo di insicurezze nelle serie Netflix e non, con maturità e consapevolezza, come la stessa Skam Italia 5 ha fatto. Alla fine Elia si accoglie e vive l’amore con Viola liberamente, scoprendo che il sesso non è solo penetrazione e dimensioni, ma darsi piacere, sapersi incontrare e, soprattutto, amarsi. Allora, esce da quell’inferno in cui si era volontariamente recluso e vede le stelle per la prima volta. Vincendo così lo scetticismo di tutti e regalandoci una meravigliosa e indimenticabile lezione.