Tutti conosciamo Skam Italia, l’acclamato teen drama italiano che da anni si è imposto come uno dei migliori del nostro paese anche a livello internazionale. Con le sue cinque stagioni, la serie ha raccontato la dinamica e la vita di un gruppo di ragazzi adolescenti romani che, anche se a tentoni, cerca di sopravvivere ai drammi e alle complicazioni del periodo. Con estrema attenzione e cura dei dettagli individuali, Skam Italia ha scritto una storia inclusiva in cui tutti possono ritrovarsi. Nessuno di noi può evitare di incontrare una forma di stesso, anche se fittizia, all’interno della serie. Per questo motivo non esistono sconti. Skam Italia cerca di mettere a fuoco alcune delle fragilità umane più diffuse, restituendoci una storia capace di dirci qualcosa di più su ognuna di queste. Il ritratto delle nostre debolezze è dunque qui presto servito con delicatezza, ma non è sempre stata questa la vera indole di Skam. Come i più sapranno oramai, la Serie Tv italiana non è infatti altro che un remake di Skam Norvegia, un prodotto norvegese composta da quattro stagioni da cui sono stati tratti diversi remake in molti paesi europei e non. A differenza di Skam Italia, Skam Norvegia si sofferma sulle cose in modo più nudo e concreto, provando a raccontare la storia dei suoi protagonisti senza mai risparmiarci alcuna scomoda verità. Una cosa di cui necessitiamo come l’aria.
In modo quasi ossessivo, cerchiamo in tutti i modi di trovare la Serie Tv degna di essere paragonata a Skins, il teen drama per eccellenza. Quando siamo di fronte a un racconto di questo genere analizziamo ognuna delle cose narrate per cercare dei dettagli capaci di restituirci la sensazione di aver ritrovato Skins, e questo obiettivo è stato raggiunto – prima che arrivasse Euphoria – soltanto con Skam Norvegia. Le due serie condividono lo stesso stato di ansia, disperazione e crudeltà. La serie norvegese, nuda e sporca ma al tempo stesso delicata, concentra la propria macchina da presa stringendosi sui volti dei personaggi, non permettendogli così di sfuggire mai alla realtà di quel che sentono, provano o necessitano.
Nessuno qui riesce a fare a meno di provare e tentare, di mettersi in gioco anche al costo di sbagliare tutto. Le conseguenze, in Skam Norvegia, sono soltanto parte del pacchetto, e non qualcosa da evitare in tutti i modi per paura. Se le affronti, scopri che non sono altro che il risultato dei tuoi errori e che, come tali, ti assomigliano. Non puoi avere nulla in cambio che tu non sia già, ed è per questo che spesso ci terrorizzano così tanto. Sono lo specchio di quello che abbiamo fatto, degli errori che abbiamo commesso. Ne abbiamo il timore perché più sono drastiche, più siamo messi male noi. Ma nessuno, in Skam Norvegia, nutre davvero questa ansia. Quel che davvero preoccupa i protagonisti, in qualche modo, è di non riuscire a vivere davvero, di perdersi per strada i pezzi della loro esistenza per star dietro a tutto il resto. Vorrebbero essere giovani, felici e smarriti per tutta la vita, ma la lancetta dell’orologio permette soltanto 60 secondi ferma nello stesso punto. Dopo di che, il tempo deve passare e far spazio a un altro minuto. Non si può lottare contro il tempo, anche se a volte si vorrebbe far solo questo.
Vorrebbero essere ciò che sono in quel momento per sempre, anche a costo di tenersi stretti tutti i fantasmi. Non hanno paura neanche di quelli. Hanno il terrore solo dell’apatia, del silenzio, del ritrovarsi senza ciò che ogni giorno tiene in vita la loro adrenalina. Vorrebbero essere accesi per tutto il tempo, e mai spenti.
In qualche modo riescono davvero nel loro obiettivo. Guardandoli ci sembra di osservare qualcosa destinato a essere eterno, a non distruggersi mai, nonostante sia forse già distrutto. Nessuno dei personaggi di Skam Norvegia è privo di fantasmi, ma la differenza è che – al contrario nostro – loro li accettano. Non rifiutano il brutto della loro esistenza, ma lo accolgono cercando di trovare anche in quello un motivo per capire cose che senza non capirebbero. Sono giovani, liberi e smarriti perché vogliono essere questo, anche a costo di sentire sulla loro pelle le bruciature di una ferita che lascerà sempre una cicatrice.
Skam Italia cerca di preparare i protagonisti al futuro che incombe, mentre Skam Norvegia pensa soltanto a ciò che sono in quel momento, e mai al domani. Riflettere troppo su quel che accadrà gli impedirebbe di vivere quel momento, così breve e folle, a pieni polmoni. Li limiterebbe nelle scelte, nelle loro possibilità di agire. La serie norvegese non vuole questo. Da loro pretende delle scelte impulsive capaci di restituire al telespettatore le loro essenze reali e non costruite, mai vittime di stereotipi o momenti già visti altrove.
Guardare Skam Norvegia significa tornare indietro nel tempo e ricordarsi che quella cavolata avremmo potuto farla o, al contrario, ricordare che abbiamo fatto bene a metterla in atto. Significa trovar vita lì dove tutto sembra essere stato ucciso, e significa respirare lì dove tutto ti soffoca. Significa accogliere ogni cosa trovando in questa un motivo per affrontarla e ricominciare da capo senza mai evitare di imbatterglisi. Skam Norvegia racconta quello che tutti, almeno una volta, avremmo voluto sentire dire durante la nostra adolescenza, e anche dopo. Restituisce delle rassicurazioni che non tutti ci hanno saputo dare mostrandoci il potere delle cavolate. Farle, a volte, non nuoce alla salute, anzi. Come una doccia fredda, queste ci svegliano e ci danno la possibilità di ricominciare da noi, da quel che vogliamo davvero. Non funziona sempre così, e i limiti a un certo punto dovranno esserci, ma in Skam Norvegia questo momento di redenzione non arriva mai perché il tempo si ferma, restituendoci l’eternità di un singolo momento.
Se avete amato Skam Italia, amerete di certo Skam Norvegia, ma dovrete prepararvi alla sua onestà. Lo farete soprattutto grazie al suo modo di deresponsabilizzarvi, alle sue delicate carezze e ai suoi rudi schiaffi. Lo farete perché non ci sarà un attimo in cui sentirete frasi già scritte e gesti già fatti. Lo farete perché la parte di voi irrazionale e folle busserà alla vostra porta ricordandovi che va tutto bene, e neanche questa è purtroppo una cosa che sentiamo così tanto spesso. Ma, come i personaggi di Skam Norvegia, anche noi dovremmo imparare a essere liberi e, qualche volta, smarriti. D’altronde, come ci si ritrova se prima non ci si perde?