2) Misfits
Cinque ragazzi inglesi in seguito a piccoli crimini si incontrano per scontare le ore di servizi sociali a loro assegnate. Piccoli delinquenti che se ne fregano di qualunque cosa li circondi, insomma, i tipici adolescenti sbandati.
Aggiungete dei superpoteri incontrollati a questi ragazzi e otterrete Misfits. Il delirio più assoluto.
Uno strano temporale colpisce improvvisamente la tranquilla cittadina inglese dove abitano i ragazzi, scombussolandola completamente.
I poteri che le persone ottengono sono tra i più strani in assoluto: c’è chi diventa semplicemente invisibile, chi può tornare indietro nel tempo quando si trova in situazioni scomode e chi controlla i lattici con la mente.
Di poteri assurdi ce ne sono a valanghe.
Volgari e sfrontati, ma a volte anche profondi e sensibili, i ragazzi di Misfits vi ruberanno letteralmente il cuore.
3) The Aliens
Ancora Channel 4.
Non parliamo più di adolescenti o giovani adulti, ma, come avrete dedotto dal titolo, di alieni.
What? Cosa c’entrano gli alieni con Skins?
Poco, ma il taglio della serie, i dialoghi e i personaggi sono decisamente su quella linea.
La serie è ambientata 40 anni dopo che gli alieni sono atterrati sul mare irlandese, integrandosi con gli inglesi.
Il fulcro della serie è una chiara critica all’assurdità del razzismo e della xenofobia: tutti gli esseri umani infatti, una volta conosciuti gli alieni, smettono di disprezzarsi tra loro, concentrando il loro odio su chi è più diverso. Peccato che questi alieni siano esternamente tali e quali ad esseri umani, si distinguono grazie ad alcune caratteristiche sensoriali, tra le quali la più conosciuta è il fatto che i loro peli sono una droga potentissima per gli esseri umani.
Persone proprio come noi, sottoposte a un rigido codice di comportamento e coprifuoco, così poveri e discriminati da essere costretti a diventare criminali.
Il protagonista è Lewis, un agente che lavora al confine che divide il ghetto alieno dalle città umane, il quale ben presto scoprirà quanto assurda sia questa differenza.
4) Chewing Gum
Tracey abita in un sobborgo londinese, la tipica cittadina dove tutti conoscono tutti e le possibilità di avere una vita entusiasmate sono ben poche.
Cresciuta in una famiglia iper religiosa, la ragazza ha 24 anni, lavora in un piccolo supermarket, è vergine e fidanzata a forza con un ragazzo gay.
Come potete immaginare, la cosa non va a genio nemmeno a lei.
Chewing Gum è una serie che parla di storie piccole, senza grandi eventi eclatanti, ma di sicuro è significativa nel dimostrare quanto reprimere i propri desideri in nome di qualcosa in cui non si crede sia sbagliato.
Nelle sei puntate di questa miniserie vedremo concretamente la crescita di Tracey: non solo quella sessuale naturalmente, ma soprattutto la conquista della sua indipendenza da tutto ciò che le era stato imposto in 24 anni.
5) Girls
Probabilmente Girla è la serie più conosciuta tra quelle citate: prodotta, scritta e interpretata da Lena Dunham.
Lena interpreta Hannah, una giovane ragazza che abita a New York e cerca di realizzare il suo sogno: diventare scrittrice. Come potrete immaginare l’impresa non è esattamente semplice, viene rifiutata in continuazione ai colloqui di lavoro, e ciò che produce denigrato.
Quando i suoi genitori decidono di tagliarle i fondi per obbligarla a lanciarsi nel mondo del lavoro iniziano i veri dolori.
Ad accompagnare Hannah nei primi dolori della vita da adulta ci sono le due tre amiche: la precisa Marnie, che lavora in una galleria d’arte, l’ingenua Shoshanna, che cerca ancora il principe azzurro, e la folle Jessa, una ragazza decisamente imprevedibile, cugina di Shoshanna.
Girls è decisamente una serie femminista, che parla dei problemi delle ragazze nel ventunesimo secolo, ma anche della generazione dei giovani della crisi.
Gli amanti di Star Wars ritroveranno un giovane e fastidioso Kylo Ren.