Quando ero nel pieno dell’adolescenza pensavo che le serie tv teen appartenessero solo a me e ai miei coetanei. Quei mondi e quelle narrazioni riflettevano in maniera sublime il fantastico universo dei sedici anni, e tutte le infinite ambiguità che si portava dietro. Ad esempio, pensavo che Skins fosse meravigliosa proprio perché riusciva a parlare di me e di quel periodo ( senza filtri) che a tutti sembra lo spartiacque tra fantasticherie e maturità: quanti bellissimi ricordi. Oggi ho capito che alcune serie tv teen possono parlare a un pubblico più ampio e maturo perché non si nascondono solo dietro a facciate superficiali -proprio come Skins – ma adottano temi importanti per sensibilizzare ogni categoria, ogni persona, ogni età.
Oggi riguardo Skins con più consapevolezza, e gli anni in più mi sono serviti per adottare una visione più matura su alcuni aspetti della trama. Oggi ho capito quanto è importante Skins. La serie britannica non è di certo l’unica opera teen pronta a far breccia anche nel cuore dei più grandi: siete pronti a conoscerne altre?
Oggi vi presentiamo 7 serie tv teen che, come Skins, potrebbero piacere anche a un pubblico più maturo:
Non ho mai
Non si può descrivere l’adolescenza senza far cenno ai cambiamenti importanti che ognuno di noi fa in quegli anni. Anche la protagonista di Non ho mai, Devi Vishwakumar, decide di cambiare il suo status sociale dopo un anno estremamente difficile, e a ciò si aggiunge una vita sentimentale non proprio idilliaca. Se la classica storia di amore e amicizia riempie la maggior parte dei minuti della storia e avvicina Non ho Mai a una classica serie teen, il conflitto tra integrazione e traduzione rende davvero speciale nonché unica la trama del prodotto Netflix. Non ho mai riesce a descrivere il mondo indiano e il suo adattamento alle leggi di vita americane, mostrando quanto sia difficile fondersi alla perfezione con un paese diverso dal tuo, e non rinunciando comunque all’importanza della propria identità e tradizione. La serie può attirare un pubblico più maturo anche per l’estremo interesse che gli autori hanno posto verso l’emancipazione femminile e gli stereotipi legati a questo importantissimo tema.
Grown-Ish
Negli anni del liceo l’università mi sembrava una metà lontana ma ideale, uno di quei posti dove poter esprimere al meglio la propria autonomia, poter immaginare una vita del tutto nuova. Oggi frequento il mondo universitario e il liceo mi manca come casa. Grown-Ish segue più o meno questo mio pensiero malinconico soprattutto quando la protagonista Zoey Johnson inizia una nuova fase all’università, lasciandosi alle spalle gli anni dell’adolescenza. Tuttavia, proprio come il sottoscritto, si ritrova subito a scoprire che la vita non è poi così semplice lontano dalla propria casa, e che il liceo, seppur con qualche neo, è un mondo bellissimo e ospitale come pochi. La serie è nata come lo spin off di Black-ish, un’altra riuscitissima serie che affronta in chiave comica i vari problemi presenti nella comunità nera ed il rapporto che questa ha verso la società americana.
Skins e altre serie tv teen con una trama adatta anche a un pubblico maturo: Euphoria
Devo ammettere che ho un debole per Euphoria, la serie targata HBO e creata da Sam Levinson, l’uomo che considero un vero genio. Cos’ha Euphoria di tanto particolare? Il modo in cui è raccontata la storia dei protagonisti attraverso una narrazione senza filtri, e il modo in cui quella stessa narrazione riesce a entrarci nel cuore e nella mente senza esitazione, prima come un pugno e poi come una carezza. Euphoria, così come Skins prima di lei, non è solo la vicenda di un gruppo di studenti delle scuole superiori alla scoperta della propria identità, ma l’esplorazione di tutti quei tratti oscuri dell’adolescenza che spesso vengono tenuti sotto banco: tra tutti droghe e traumi. La serie HBO non si limita però solo a tracciare questo mondo pericoloso, ma a darci anche l’antidoto, quella che chiamiamo via d’uscita, ovvero l’amore in tutte le sue forme. Zendaya e compagni possono vincere le proprie debolezze solo se dall’altra parte ci sarà una mano tesa pronta a tirarli sù.
Atypical
Atypical è una di quelle serie che riesce a parlare di un tema importante con assolta leggerezza.(un pregio che appartiene a pochissime serie tv) Il protagonista della storia è infatti un adolescente con autismo, una malattia subdola che si insinua con vigore in ogni attività quotidiana, anche la più banale. Sam ha bisogno di trovare l’amore e per farlo vuole diventare più indipendente, e leggere autonomamente i consigli del suo cuore. Ciò che rende speciale Atypical, al di là di un approccio importante al mondo della malattia del protagonista, risiede nella forza dei rapporti tra i protagonisti: Sam non è Sam senza l’aiuto della sua famiglia. La narrazione corale riesce a farci amare ogni singolo protagonista, chiuso nella sua bellissima storia e nei suoi intricati pensieri.
Sex Education
Sex Education è probabilmente la serie teen più interessante degli ultimi anni. Il motivo principale casca nel tentativo di descrivere un mondo, quello sessuale, di cui purtroppo non si parla abbastanza, o meglio non si ha il coraggio di farlo. La storia di Otis e Maeve ha tutti i presupposti per essere categorizzata nel palinsesto dei teen drama, ma esagera le situazioni tipiche di un liceale alle prese con la sua prima esperienza sessuale, e cosa ancora più importante, lo fa con imprevedibilità. Sex Education è il ricordo nitido delle scene più imbarazzanti della nostra vita adolescenziale e un affresco diverso sulle nostre scelte sentimentali negli anni in cui l’amore sprizzava da tutti i pori. Con un approccio maturo ma allo stesso tempo ironico e sincero, Sex Education riesce a mischiare dramma e commedia riportando in vita sorrisi e dolori della vita reale.
Skins
A mio avviso Skins è la serie tv teen che ha cambiato il modo di raccontare quella porzione di esistenza. I ragazzi di Bristol sono seguiti mentre affrontano argomenti e situazioni quali l’abuso di sostanze, la sessualità, la gravidanza adolescenziale, i disturbi dell’alimentazione e le malattie mentali. Un po’ come se tutte le serie che abbiamo analizzato fino ad ora confluissero nel fiume di Skins, in quell’universo che si propone di farsi vedere così com’è e senza nessuna maschera. Skins si rivolge a un pubblico più maturo e gli sbatte in faccia i problemi senza timore, con la volontà di mostrare ogni elemento della complessità, e lo fa attraverso personaggi esemplari, veri e stratificati fino al midollo. Lo scopo della serie è quello di rappresentare una realtà acerba ma estremamente sfaldabile in cui ogni dettaglio ha permesso agli adulti di capire, almeno un po’, cosa succede nella vita dei giovani. Alcune volte è difficile essere un adolescente e Skins lo urla fino a farsi sentire dal mondo intero.
I temi di Skins calati in un contesto sovrannaturale: I Am Not Ok With This
Anche dietro a I am not ok with this si nasconde un dolore gigante, uno di quei mostri che non lascia mai la propria vittima: la perdita di un genitore. Un anno dopo il suicidio di suo padre, la diciassettenne Sydney cerca di affrontare la vita di tutti i giorni a casa e a scuola, tentando di tenersi alla larga da quel maledetto incubo che gli la lasciato la morte. I am not ok with this è sicuramente la serie più originale rispetto alle altre elencate prima perché vuole inserire il soprannaturale in un contesto decisamente diverso: dopo alcuni strani eventi, infatti, la protagonista si rende conto di avere dei pericolosi superpoteri. La serie condivide lo stesso spirito di The End of the F***ing World proprio perché è tratta dall’omonima graphic novel di Charles Forsman, già autore della precedente serie teen. Anche in questo caso gli adolescenti sono un cumulo di rabbia e tristezza ma questa volta la storia è calata in un contesto pieno di misteri e intrighi, quasi come se fossimo dinanzi a un bel libro di Stephen King.