Sebbene non si porti dietro una brillante fama, la creazione di Álex Pina ed Esther Martinez Lobato riesce a trarre vantaggi dall’essere oggettivamente brutta. In questo luogo, vorrei infatti parlare di Sky Rojo spezzando qualche cortissima lancia a suo favore. Pertanto, non mi soffermerò ad annoverare i famigerati e innumerevoli momenti melò sentimentali. O ancora le scene eccessivamente latin pulp o addirittura irrealizzabili. Tutti elementi di cui si è già letto abbastanza e che la classificano senza appello – a ragione – come una serie totalmente trash. Oggi andrò a elencare di contro sei punti che si potrebbero addirittura definire “di forza” per un fandom tuttavia consapevole della natura della serie. Se vuoi “rifarti del male”, ma stavolta cogliendo qualche piccolo aspetto positivo in più, trovi la serie qui su Netflix.
1) Uno (stimolante?) calderone di generi
Con un formato di scrittura serrato, Pina e Lobato hanno ideato una sceneggiatura in cui l’estrema dinamicità si intreccia a colpi di scena e momenti forti. In questo modo, la serie attraversa in parallelo generi diversi come l’humor nero (se vi piace il genere, qui vi abbiamo elencato le migliori serie tv dark comedy e no, non c’è Sky Rojo), il dramma e il grottesco. Questo dimostra come lo script di Sky Rojo sia comunque disteso, nel bene e nel male. Lo è al punto tale da permettere allo spettatore di diversificare i vari momenti della narrazione. Gli permette di orientarsi all’interno del racconto e quindi di vivere un’esperienza quantomeno immersiva. Se ciò gli convenga o meno, è sua discrezione. Noi alziamo le mani.
2) Un montaggio incalzante
Attraverso un ritmo incalzante, gli spazi temporali tra un’azione e l’altra in Sky Rojo è come se venissero annullati. Questa soluzione trasmette allo spettatore suspense e molti cliffhanger (qui vi abbiamo parlato dei migliori cliffhanger delle serie tv), tanto da simulare l’idea della fuga che ne fa da padrona in tutta la serie. Si tratta di un concitamento piacevole, in quanto risulta coerente alla storia. Un modo che viene mantenuto anche in situazioni di apparente calma e serenità, proprio per non rendere slegato il racconto. Insomma, se è di caos che parliamo la serie ne fa da padrona nel bene e nel male.
3) I personaggi
Sky Rojo riesce ad adempiere a una discreta caratterizzazione dei personaggi. A rigor di narrazione, tutti i personaggi principali (le tre ragazze e i tre “cattivi”), riescono a ricoprire il ruolo di protagonisti di tanto in tanto. Questi hanno ruoli interscambiabili e ognuno ha una storia dietro che li rende più verosimili di quanto non sembrino. In un susseguirsi si situazioni spesso “impossibili”, i protagonisti riescono ad avere quel minimo di credibilità a sprazzi. Le tre ragazze sono fragili, impaurite e “isole” il più delle volte. D’altro canto, i tre aguzzini diventano vittime a loro volta, per non aver avuto una buona educazione e persone che credessero in loro.
4) Flashback e voce narrante: strumenti orientativi
I continui flashback che Sky Rojo ci propone nascono proprio dall’intenzione di farci comprendere cosa hanno dovuto vivere in passato i personaggi. Ma soprattutto, che cosa li ha portati a non trovare redenzione nel presente. Sono utili ad arricchire gli archi narrativi, ad aprire le porte di quel micro-mondo chiuso e a renderci riconoscibili i protagonisti. Il tutto sperando in un loro riscatto futuro, portandoci anche un po’ a “tifare”. Un ruolo simile lo ricopre la voce narrante personificata in Coral, che districa le vicende, fa orientare lo spettatore e lo rende sicuramente più partecipe. Sul punto quasi di poter esprimere il suo pensiero e regalare consigli ad alta voce.
5) Una trama fitta di tematiche sociali
Seppur in maniera vaga, la trama descrive varie tematiche sociali, alcune delle quali non del tutto evidenti a primo impatto. In primo luogo, lo sfruttamento della prostituzione, il maschilismo tossico e le dipendenze rovinose come la droga, ma anche e soprattutto sesso e amore patologici. Viene toccata pure la delicata problematica della povertà, della disperazione e il concetto di famiglia disfunzionale nelle serie tv (come quella di Gina). A suo modo e con i suoi limiti, Sky Rojo prova a parlarne attraverso le conseguenze, che possono essere deleterie a lungo termine.
6) Citazioni e riferimenti interessanti in Sky Rojo
A enfatizzare le tematiche forti aiuta anche la presenza di citazioni cinematografiche, come la canzone Perfect Day di Lou Reed. Canzone presente in una scena di Trainspotting e che si lega al meglio all’idea di vita tossica e preda di ossessioni. Pure il titolo risulta parlante, in quanto Sky Rojo potrebbe riferirsi a vari elementi della storia, come il divano rosso che si trova nel Club delle Spose. Quella prigione in cui “nulla è inviolabile” e sul quale posano ragazze che dentro di sé nascondono buio e ignoto. Rosse sono anche la calura e la sabbia che circondano quell’infelice luogo e che incorniciano la fuga, il terrore negli occhi e il sangue che spesso sgorga dalle ferite, della pelle e del cuore. Rosso anche questo.
Conclusioni
Dopo questo breve percorso di inedito benessere per Sky Rojo, è interessante ammettere come per ogni episodio della serie l’attenzione resti alta. Alto come il desiderio di sapere come va a finire ogni vicenda e quale destino è riservato a queste donne. A suffragio di Álex Pina, inoltre, bisogna affermare che è riuscito a mettere una firma in tutti i suoi prodotti, rendendosi in questo modo riconoscibile nel panorama seriale. Un marchio d’autore deciso, positivo o negativo che sia. In aggiunta, la sfera emozionale, così come l’azione, sono sicuramente elementi che attirano le persone, le quali dopo la visione delle tre stagioni si saranno dilettate a parlarne con amici e parenti, ad esprimere opinioni personali e ad immaginare finali alternativi (a proposito di finali alternativi, qui ci sono quelli delle serie tv che non sono mai andati in onda).