Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler su Helgoland 513.
Con grande sorpresa atterriamo nell’ultimo episodio di Helgoland 513, già disponibile su Sky Atlantic, con un flashback iniziato già nell’episodio precedente. Attraverso questa scelta ci imbattiamo così in una più approfondita rappresentazione dei personaggi mediante il racconto di Marek al figlio Linus. Questi infatti, ormai infetto a causa di questo virus senza nome contratto sulla morbosa terraferma, ha chiesto di conoscere le origini della comunità sull’isola. Ecco dunque che, anche da questo racconto, ad emergere con prepotenza è Beatrice, che sin da subito ha mostrato la sua natura da leader.
La donna, da semplice amministratrice di un supermercato, capirà presto che la situazione stesse sfuggendo di mano e che fosse necessario un intervento imminente. Inizia dunque i primi proseliti ad imporre e seguire regole rigide e ordini poco leciti affinché tutti i sopravvissuti avessero le giuste risorse vivendo sotto-controllo.
“Io sono la polizia” (qui serie poliziesche) esordirà con convinzione quando Marek mostrerà il suo disappunto nel far arruolare dei civili nelle milizie dell’isola. Proprio così. Il giovane epidemiologo mai laureatosi, era in realtà una persona cauta e leale che ha dovuto soccombere a più forze maggiori compresa Beatrice. Di fatto lei, invasa da audacia e manie di grandezza, non avrà paura di compiere una sorta di colpo di stato con i suoi seguaci. Tanto che la sua parola avrà un valore immediatamente superiore rispetto a quella del sindaco Silverman.
Questo sarà evidente soprattutto durante un’assemblea in cui verrà dichiarato colpevole da Beatrice uno dei responsabili dell’omicidio del direttore del supermercato coinvolto anche nel mercato nero isolano. La donna e i suoi alleati però non si fermeranno solo a questo, declamando a gran voce che non meritasse più di vivere a Helgoland.
Pertanto trascineranno l’uomo in mare dopo averlo buttato senza pietà
Da qui dunque si aprirà il capitolo dell’epurazione dei non meritevoli e del controllo delle nascite. Stanca di una gestione maschile, contaminata dal vuoto a perdere, instaurerà così quel matriarcato populista senza alcuna qualifica che abbiamo conosciuto sin dai primi episodi. Anche la sua vita provata, che la vede madre single di un bambino piccolo che è costretta a portare sul luogo di lavoro, la dice lunga sul suo rapporto con l’altro genere.
Dimostrerà dunque che, per mantenere una situazione decorosa e limitare i disordini senza collezionare desideri non esauditi, servirà tutta la sua autorità, il carisma e il pugno fermo in ogni caso. In questa cornice poi, si innesta l’intermezzo che vede un Marek disperato parlare per l’ennesima volta in webcam con la moglie Tessa, entusiasta di aver trovato il paziente zero sulla terraferma. In quello stesso momento tuttavia, un grande gruppo di rivoltosi prende d’assalto l’ospedale in cui Tessa e gli altri ricercatori lavoravano alle possibili cure.
E sarà in diretta che Marek vedrà la moglie soccombere alla furia di quella gente. Persone impaurite ed arrabbiate con un rivale sconosciuto che hanno mettono fine senza remore alla vita di Tessa e alla vera possibilità di un vaccino. Ma è qui che, al dolore incompreso del marito e del piccolo figlio da accudire, contrasta la fredda risoluzione di Beatrice che ha già in caldo un nuovo piano. Servendosi dell’aiuto della dottoressa Lore col mezzo del ricatto, asserirà con tono deciso che potevano essere massimo 513 le persone che Helgoland poteva ospitare. La donna si opporrà a questo folle sterminio camuffato da selezione demografica, ma nulla poteva fermare la sagacia di Beatrice.
Preleveranno dunque del sangue infetto da un cadavere portato ad Helgoland dal mare
Le due donne faranno poi il giro delle varie abitazioni fingendo di iniettare ai malcapitati delle vitamine. La prima cavia morirà ovviamente dopo pochi istanti e questo sarà il cavallo di troia per diffondere la notizia che il male fosse arrivato anche sull’isola immune. Da qui in poi comincerà una finta ma terribile caccia ai malati attraverso i campioni di sangue. In questo modo Beatrice e Lore hanno potuto stipulare una lista nera con gli “infetti” da allontanare e un’altra con coloro che potevano invece rimanere. Marek noterà subito l’imparzialità nella scelta delle vittime sacrificali, poiché si trattava di tutti coloro che si erano opposti al comando di Beatrice sin dall’inizio.
Tuttavia Marek si troverà ugualmente coinvolto nella spedizione fatale dei presunti malati da Helgoland verso la terraferma. Questo nonostante non avesse smesso un giorno di cercare il vaccino in memoria della moglie e per fermare Beatrice. Pertanto l’analessi si chiuderà con questa sua concussione in omicidio che incontra con un lancinante montaggio il volto sfranto di Linus al laboratorio. Il povero ragazzo in fin dei conti, voleva sentire parlare della madre più di tutto il resto prima di chiudere gli occhi per sempre.
Dopo questo ulteriore colpo basso, Marek mostrerà a Lore e al nuovo medico Daniela il nastro contenente tutto il suo precedente racconto per mettere finalmente alla gogna Beatrice. Ad opporsi però sarà proprio Daniela, che distruggerà il nastro dopo aver rivelato di essere una spia del Conte. Annuncerà infatti che questi, la massima Autorità sulla terraferma, stava per arrivare sull’isola per prenderne il controllo assoluto e sostenere Marek affinché trovasse in fretta l’agognata cura.
E sarà un’antitetica melodia vivace ad accompagnare la partenza del Conte ed Hendrik da Amburgo
Quest’ultimo infatti con tale promessa era riuscito a sopravvivere alla terraferma, perpetrando nel suo egoismo e nella viltà più infima. Tuttavia il finale non ci regala una chiusa definitiva, risultando tuttavia intuitivo. Possiamo infatti definirlo così nonostante l’ultima scena veda un’ignara e compiaciuta Beatrice che si gode la sua piscina privata con un calice di bollicine. Ma udite udite…Non è questa la vera fine di Helgoland 513 (qui la recensione del pilot).
Dobbiamo ricordare infatti che insieme a Daniela, si erano infiltrati nell’imbarcazione pure due seguaci del Conte dalle tendenze folli e cannibali. Questi, un uomo di mezza età e una ragazzina, li vedremo comparire dopo i titoli di coda su un sentiero uggioso per aggredire il sacerdote membro del Consiglio. Lo assassineranno tra risate isteriche e grandi speranze infilzandolo con una lancia appuntita. Da questo e da altri indizi disseminati nelle battute passate riguardo il piano proposto al Conte da Hendrick per ingraziarselo, possiamo infatti immaginare la brutta fine di Beatrice e del suo regno. È quest’ultimo che può considerarsi senza dubbio il vero protagonista di Helgoland 513.
Sarà infine il tradimento del figlio a provocare la grande sofferenza di Beatrice o la distruzione della comunità di Helgoland?
Una risposta ufficiale probabilmente non l’avremo mai. Ma vedendo il distacco con cui aveva spedito il ragazzo lontano dall’isola, possiamo immaginare che per lui coverebbe rancore estremo per aver infangato il suo ruolo. In conclusione ciò che è emerso è innegabilmente l’iperbolica reazione delle vittime e la bestialità umana innescatasi in tale situazione contingente. Inutile dire che a peggiorare la situazione è stata la cattiva gestione di chi era a capo di tutto, i complici, gli omertosi e gli impauriti. Questi hanno contribuito ad un impoverimento dei buoni valori e dell’etica sfiorando la logica totalitaria di un passato comune. Helgoland 513 ci ha pertanto reso più distopica (qui alcune interessanti serie distopiche) ma non troppo romanzata una storia vera e già vissuta da chi ha guardato lo show. Si è dunque rivelata una sorta di reminder sugli errori del passato da non commettere mai più.