“Somebody saaaave meeee”: C’è chi legge questa frase cantando e chi mente. Perché no, non sono disposta a credere che qualcuno non la conosca (o riconosca). Si tratta ovviamente della frase d’apertura della sigla di Smallville, uno dei teen drama che ha maggiormente segnato l’infanzia e l’adolescenza di noi millennial (nonché uno di quelli che ci mancano di più). Chi come me aveva in camera il poster di Tom Welling, interprete di un giovanissimo Clark Kent aka Superman, conosce benissimo l’emozione di ascoltare queste tre parole, incipit di una sigla che ha segnato un’intera generazione. Perché in un’epoca nella quale skipparle non era contemplato, le sigle delle serie erano in realtà parte integrante della storia. Erano ciò che ci permetteva di entrare emotivamente nella puntata, il che non è poco.
La sigla di Smallville ha tutto il diritto di entrare in un’ipotetica lista di sigle delle serie tv che sono entrate nella nostra mente per non uscirne più. Breve ma molto intensa – l’acuto citato in apertura ne è la prova provata -, la sigla è il ritornello della canzone Save Me dei Remy Zero. Diffusa proprio nel 2001, anno di apertura della serie, è rimasta lì per tutte le 10 stagioni. Come sanno anche diverse altre serie tv dalla sigla diventata iconica, sigla che vince non si cambia. Ma il punto è che, oltre a essere la canzone dallo stile giusto nel posto giusto, Save Me è per la serie anche un brano molto significativo. E questo non solo perché alla serie è rimasto per sempre legato, ma anche e soprattutto per ciò a cui il testo ci riporta.
Come ogni teen drama che si rispetti, anche Smallville parla d’amore.
Lo fa, ovviamente, a suo modo. Per quanto mi riguarda, sono due le relazioni – non necessariamente sentimentali – principali nella trama della serie. Una è quella tra Clark Kent e Lex Luthor, grande amico destinato a diventare uno dei migliori villain della serie. L’altra è invece una relazione d’amore nel senso più standard del termine, quella con la vicina di casa ed eterno tira e molla Lana Lang. Premessa: chiunque, fan o meno dei film e dei fumetti che lo riguardano, sa benissimo che Clark Kent è destinato a stare con Lois Lane. Eppure un po’ per assonanza di nomi, un po’ perché la conosciamo fin dalla prima stagione, tutti abbiamo fatto il tifo per Lana, e tutti abbiamo sperato che, per qualche strano scherzo della produzione, alla fine potesse essere lei il vero amore di Clark.
Il mondo è crudele e così non è stato: Clark termina la serie sposando Lois, entrata nel cast a partire dalla quinta stagione e diventata reale interesse amoroso del protagonista nella nona. Il destino di Lana è ben peggiore, considerando il fatto che nella sesta stagione sposa Lex e successivamente se ne allontana, per poi dire addio anche a Smallville. Eppure se pensiamo alle coppie nella serie, è quella formata da Clark e Lana la prima a venirci in mente, quella forse più complicata ma anche più pura. E secondo noi, quest’opinione potrebbe essere facilmente condivisa anche dalla produzione della serie. Perché se no, per quale motivo scegliere come sigla una canzone che è praticamente una dichiarazione d’amore? E se non ci avete mai riflettuto prima, è giunto il momento di farlo insieme.
“Somebody save me. Let your warm hand break right through.”
Qualcuno mi salvi: la sigla lo ripete spesso, quasi come fosse una preghiera. Sì, anche un Supereroe ha bisogno di essere salvato, soprattutto quando è un adolescente che ancora non ha ben chiaro come gestire la sua vita, come far combaciare l’esistenza di un ragazzo normale con quella di un super uomo. Non sempre ci riesce, e a subirne le conseguenze spesso e volentieri è proprio Lana, soprattutto nelle prime stagioni. Ad aiutare Clark però non può essere chiunque; può essere solo la persona giusta, nel caso specifico quella del cui giudizio Clark ha più paura. C’è da comprenderlo: lui è arrivato sulla Terra grazie alla pioggia di meteoriti di Smallville che ha ucciso entrambi i genitori di lei, sarebbe impossibile non temere il suo giudizio.
Ed è proprio qui il problema. Lascia che la tua calda mano si faccia strada, dice a suo modo Clark, ma ogni volta che lei lo fa, ogni volta che lei gli si avvicina, è proprio lui a tenerla lontana. Lo fa costantemente per tutte le prime stagioni di Smallville, ogni volta che le mente per paura che lei non riesca ad accettare la sua vera natura. Ma ogni bugia non fa che allontanare la mano di Lana da Clark; a ogni passo avanti troppo spesso corrisponde un passo indietro.
Chiaramente non è ciò che Clark vuole, e per questo continua a invitarla ad avvicinarsi a lui. Anche quando sbaglia, quando crede che non possa funzionare. Addirittura quando va via poco dopo aver finalmente trovato una quadra con lei. A ogni sbaglio di Clark corrisponde una richiesta a Lana di tornare a salvarlo. E lei, più di una volta, la accoglie.
“Somebody save me. I don’t care how you do it. Just stay.”, continua la sigla di Smallville
Le peripezie attraverso le quali i due passano sono a dir poco infinite. È un tira e molla continuo mai dovuto a una mancanza d’amore, piuttosto a una mancanza di coraggio. Più da parte di Clark che di Lana, dobbiamo dirlo. Ma a ogni errore di uno nella loro storia quasi sempre corrisponde l’errore dell’altra. Per non parlare poi di tutte le volte in cui l’elemento soprannaturale si mette di traverso, tra possessioni di lui e superpoteri di lei. Ma, sotto sotto, che importa? Non mi interessa come lo fai. Semplicemente resta. Lui le chiede di restare, anche quando è lui stesso ad allontanarla. Anche quando l’allontanamento sembra forte e duraturo come quello che avviene quando Lana comincia la sua relazione con Lex. Sembra ormai finita, ma non lo è.
“Stay, come on, I’ve been waiting for you.”
Resta, dai, ti stavo aspettando. Perché alla fine Clark ha sempre aspettato Lana, anche quando la allontanava. Lo ha fatto fin dal primo momento, da quando lei stava con Whitney e lui quasi non riusciva ad avvicinarsi. Soprattutto, l’ha aspettata durante la sua relazione con Lex, l’uomo che Lana non voleva più sposare ma che sposa proprio nel tentativo di proteggere il suo vero amore. Lo stesso uomo che inganna Lana facendole credere di essere incinta. La relazione con Lex cambia Lana, la rende una persona diversa da quella della quale Clark si era innamorato nella prima stagione. Ma anche a dispetto di questo, Clark le chiede ancora di restare, perché tutta l’attesa vissuta deve in qualche modo valerne la pena. Finalmente le confessa anche il suo segreto ormai palese per avere un nuovo, vero, inizio insieme. Lei, però, se ne va.
Va via una prima volta, poi torna. E per quanto i sentimenti tra Clark e Lois stessero cominciando a maturare durante l’assenza di Lana, il suo ritorno li mette repentinamente in pausa. Perché, in fondo, lui la stava ancora aspettando, l’ha sempre aspettata. E diciamolo, è la decisione finale di Lana di allontanarsi da Smallville alla fine dell’ottava stagione ad aprire davvero le porte della relazione tra il suo grande amore e la donna a cui era davvero destinato, Lois.
“I made this whole world shine for you.”
E questa, che dire, forse non c’è bisogno neanche di spiegarla. Ho fatto splendere il mondo intero per te, e Clark questo lo ha fatto davvero, nel modo più concreto che un ragazzo innamorato possa mai intendere. Perché se un giovanissimo Clark è sempre stato disposto a sacrificarsi, a lottare per dare vita a un mondo migliore, lo si deve anche e soprattutto al suo amore per Lana. Ben vengano lo spirito di sacrificio e la maturità che gli permette di comprendere l’importanza del suo ruolo: Clark è pur sempre un adolescente. E salvare il mondo, per lui, significa anche un po’ salvare il suo mondo. Un mondo in cui Lana è a dir poco centrale.
Ma non pensate che sia finita qui.
Perché se è vero che ogni singola frase della sigla di Smallville ha un significato, è vero anche che il resto delle strofe della canzone dalla quale la sigla deriva non sono da meno. E se il ritornello è forse la parte più forte e struggente del brano, le parole che nella sigla non abbiamo mai ascoltato sono quelle che davvero fanno la differenza, e ci raccontano ancora più dettagli della storia che nella serie abbiamo vissuto con passione.
I feel my wings have broken in your hands,
I feel the words unspoken inside when they pull you under.
And I will give you anything you want.
You were all I wanted and all my dreams are fallen down.
Sento che le mie ali si sono rotte nelle tue mani, sento in me le parole non dette quando ti tirano giù. E ti darò tutto quello che vuoi. Eri tutto quello che volevo e tutti i miei sogni stanno crollando. Queste frasi sono palesemente le parole di un ragazzo innamorato che fa fatica a superare una rottura. Ma sono anche le parole di una persona cosciente di quale sia la causa dei problemi che ci sono. Le parole non dette pesano come macigni, proprio quelle che Clark per tante stagioni non ha avuto il coraggio di pronunciare. Ah, se solo ci fosse riuscito prima, quando ancora c’era la possibilità di crescere e affrontare insieme le eventuali conseguenze. Sarebbe riuscito davvero a darle ciò di cui lei aveva bisogno: la sua sincerità.
E ancora Save Me, la canzone di Smallville, continua.
I see the world has folded in your heart,
I feel the waves crash down inside and they pull me under.
And I will give you anything you want.
You were all I wanted and all my dreams are fallen down.
Vedo il mondo che si è piegato nel tuo cuore, sento le onde infrangersi dentro di me e portarmi giù. E ti darò tutto quello che vuoi. Eri tutto quello che volevo e tutti i miei sogni stanno crollando. Troppe bugie, troppe omissioni, troppi tentativi mai realizzati fino in fondo per gli stessi motivi. Ma quando ormai il momento sembra quello giusto, quando ormai la paura di parlare si rivela per quello che era sempre stata – un’ansia adolescenziale anche un po’ ingiustificata – è troppo tardi. La vita ha già fatto il suo corso, e la persona che Lana era non può più tornare. Chissà cosa sarebbe successo se solo Clark avesse parlato prima, magari la storia sentimentale del Supereroe sarebbe totalmente stata riscritta. E io, lo ammetto, sarei stata una spettatrice un po’ più felice.