Solar Opposites, la nuova black comedy del co-creatore di Rick and Morty Justin Roiland in onda su Disney+, si ispira in gran parte alla sua precedente idea, o co-idea se vogliamo essere precisi. Dato lo sbalorditivo successo di Rick and Morty, questa cosa ha perfettamente senso. Tuttavia il dubbio sorge spontaneo. Molto simili nella comicità e nel modo di presentarsi al pubblico. Personaggi che possono richiamarsi facilmente fra di loro e tematiche vicine fra i due prodotti. È una copia sbiadita? O un felice passatempo fra una stagione e l’altra della più rinomata Rick and Morty?
Prima di analizzare il rapporto fra le due, è giusto presentare questa nuova serie ormai conosciuta fra gli abbonati della piattaforma del topo più famoso del mondo.
La trama segue le vicende di quattro alieni che si schiantano sulla Terra e non riescono a riparare la loro nave per ripartire. Atterrati e bloccati in un sobborgo del centro degli Stati Uniti, rispondono ai terrestri e alla Terra in maniera diversa per ogni personaggio. Korvo, il rigido comandante della missione, si sente sprezzante nei confronti di quelli che vede come esseri grossolani e stupidi, gli umani; mentre il suo partner Terry abbraccia la nostra cultura con maggior benevolenza quasi affascinato dalla cultura pop, indossando magliette con meme e generalmente apparendo più aperto a sperimentare la vita sulla Terra. I loro replicanti – da specificare che non sono esattamente i loro bambini, sebbene siano versioni più piccole di Korvo e Terry simili a tritoni o gechi, ma essenzialmente ricoprono questo ruolo nella storia – si chiamano Yumyulack e Jesse e condividono rispettivamente gli atteggiamenti dei loro cloni più anziani.
Vediamo subito una similitudine di colore con la serie madre nel modo in cui sono creati i replicanti. Sul pianeta natale degli alieni, Shlorpian, i “bambini” sono prodotti tagliando un pezzo dei loro “genitori” e piantandolo in un tipo speciale di terreno per poi essere lasciati crescere fino alla maturità.
Contorto, politicamente scorretto e diretto.
Qui si ha quasi l’impressione che il processo creativo di Roiland potrebbe aver seguito un modello simile a quello seguito in Rick and Morty. Sembra quasi che Solar Opposites sia cresciuta provando a ritagliare un pezzo particolarmente intricato di Rick and Morty, piantandolo in qualunque terreno oscuro e purulento usato per far crescere quello spettacolo maledetto e meraviglioso, poi fertilizzato con l’acido delle batterie, e ne sia uscito qualcosa come Solar Opposites.
La storia inizia in modo familiare agli appassionati del prodotto di Harmon e Roiland, con trame che coinvolgono buchi neri, lobotomie, neonazisti e una società in stile Mad Max di piccoli umani rimpiccioliti intrappolati in una bacheca. L’animazione di Solar Opposites sembra la stessa di quella del suo cugino o fratello maggiore. Il doppiaggio originale è molto simile, dato che Roiland, che interpreta entrambi i protagonisti in Rick and Morty, interpreta Korvo. Tante sono le similitudini di trama, con i co-star vicini fra i due universi e i nemici che sembrano assomigliare fra loro.
Forse l’unica grande differenza tra le due serie è che Korvo, l’aspirante Rick di Solar Opposites, non beve, non rutta e non si vomita sul mento in ogni scena. Il che in realtà è un po’ un sollievo, perché sarebbe stato svilente per la nuova serie avere una vicinanza così marcata anche nel personaggio principale. E in effetti anche Terry non assomiglia nei comportamenti al fobico, disturbato e splendidamente intro-perverso Morty.
Tornando al nostro dualismo. Bisogna dire che il fatto che Solar Opposites attinga fortemente da una serie più grande e più duratura non peggiora le cose. Anzi, probabilmente, è più vero il contrario. La serie ha grande potenziale. Pensiamo anche solo a quello che troviamo al suo interno. Ci sono dei piccoli giochi di parole simpatici che non sono esattamente divertenti ma ti conquistano con l’andare del tempo (Yumyulack e Jesse frequentano la James Earl Jones High School; c’è un negozio nel centro commerciale chiamato “Banana Democracy” e tanti altri da trovare ed apprezzare). La Bacheca è qualcosa di straordinario. Sembra un vero studio scientifico su quel che accadrebbe ad un gruppo umano se costretto alla prigionia incontrollata. Possiamo valutarlo come una critica sarcastica a molte situazioni sia negli States che nel resto del mondo. Una situazione, giusto per dare un esempio, potrebbe essere quella della mala gestione delle carceri. A voi la lettura più vicina alle vostre conoscenze. Indubbiamente si trova una grande qualità analitica e critica nei confronti della società, anche se nulla si avvicina alla vertiginosa metafora di Rick and Morty.
Detto questo, perché guardare Solar Opposites?
Pensatela in questo modo. C’è un’attesa media di due anni tra ogni nuova stagione di Rick and Morty e il co-sceneggiatore di Roiland in quello show, Dan Harmon, ha ammesso che anche lui ha difficoltà a continuare a sfornare nuovi episodi, essendo stato incaricato da Adult Swim di produrne ben 70. Quindi, mentre aspettate, perché non guardate qualcosa di simile? Vi è stata offerta una versione del vostro programma televisivo preferito che non va a distruggere la storia principale, è quasi altrettanto buona e ha esattamente lo stesso tono, quindi perché non provarci?
Diciamo che Solar Opposites sta a Rick and Morty come Luke Wilson sta a Owen Wilson, o Liam Hemsworth a Chris Hemsworth: ugualmente simpatica, anche se considerevolmente meno memorabile o di successo (finora). Ma è ben scritta e in realtà più facile da guardare, qualunque cosa significhi, perché è molto meno complessa di Rick and Morty.
Quindi, Solar Opposites è solo una copia sbiadita di Rick and Morty?
Possiamo valutare la serie in questo modo: “Se non avessi mai visto Rick and Morty penseresti a Solar Opposites come ad una serie particolarmente avvincente, divertente e davvero eccitante”. Da guardare senza preconcetti e apprezzando quelle parti che nostalgicamente potrebbero riportarvi nel mondo di Rick and Morty.