3) IL RAPIMENTO DI ABEL
Alla fine della seconda stagione il piccolo Abel viene rapito.
L’immagine di Jax, sul pontile che vede l’uomo portarsi via il figlio su una barca è una delle più strazianti di SOA.
L’uomo, inizialmente, è distrutto dall’accaduto, si isola dalla sua famiglia, dal club e cerca di allontanare Tara. SamCrow scopre che Abel si trova a Belfast. Il club parte immediatamente, dopo aver fatto un patto per liberare Gemma dalla prigione, direzione Irlanda, pronti a tutto pur di riprendersi il bambino.
Al loro arrivo rischiano il rimpatrio ma riescono, comunque, a raggiungere il loro compagni di Belfast e qui, inaspettatamente, farà la conoscenza di una parte della sua famiglia fino a quel momento nascosta: la sua sorellastra. Attraverso una trattativa, Jax riesce a ottenere la restituzione di suo figlio in cambio dell’omicidio di un membro dell’IRA indesiderato.
Accecato dalla rabbia e dalla voglia di riottenere suo figlio fa di tutto per raggiungere l’obiettivo e ci riesce.
Questo è un punto cruciale nella vita di Jax, straziante sotto molti punti di vista.
Primariamente il dolore per il rapimento di Abel e la successiva mancanza di suo figlio.
Poi, tutta la battaglia per riottenerlo e la scoperta di una parte della vita di suo padre a lui sconosciuta.
Infine, come tappa finale del viaggio, la realizzazione della sua confusione, successiva alla lettura del manoscritto, che rischia di fargli perdere definitivamente il figlio.
Jax riesce a sapere dove è Abel ma padre Ashby gli consiglia di lasciarlo andare e di non fargli vivere la sua stessa vita.
Il ragazzo, alla vista di Abel con i genitori adottivi, ripensa al consiglio e lo lascia andare ma, grazie a Gemma, riconsidera il suo gesto e cerca di porre rimedio, decidendo di allontanarsi definitivamente dalla figura del padre e da ciò che ha letto, riprendendosi definitivamente suo figlio.