Aggiungere parole ad un capolavoro come Sons of Anarchy è difficilissimo, è da presuntuosi e autolesionisti. Perché lo facciamo comunque? Perché non accettiamo che la storia possa essere finita, perché non ci rassegniamo alla realtà e al distacco da questa impresa titanica.
E così ci rifugiamo nelle parole sottintese, nelle immagini speculative e nelle lettere mai scritte. Lo facciamo per sentire meno quel vuoto e per avere accanto, ancora una volta, i Sons of Anarchy.
“Fratello,
è forse davvero troppo tardi per raccontarti quello che ha preso forma dentro di me in tutti questi anni. Tante volte mi sono chiesto cosa servisse per dirti veramente addio o per renderti degnamente onore. La risposta che mi sono dato è che il ricordo di un fratello non ha bisogno di un abbraccio, né di uno schianto, né di una tomba per morire. Vive dentro di te e basta.
A volte ti consola e ti consiglia, ma altre volte ti uccide.
E’ assurdo pensare che in qualche modo tu sappia già tutto quello che ti voglio dire e raccontare. Credo proprio che sia così, ma al tempo stesso credo sia giusto che tu senta come sono andate le cose direttamente da uno di noi. E’ il minimo che posso fare per renderti onore. Da quel giorno Jax, è cambiato tutto. Ci hai salvati, per davvero. Non sono le solite parole di cordoglio che si dicono dentro una taverna quando si brinda per l’amico caduto. Sono parole autentiche che ogni membro del club dovrebbe aver l’occasione di dirti guardandoti negli occhi per un’ultima volta.
Sono passati anni dal tuo titanico sacrificio, anni in cui il club è sopravvissuto e pian piano ha ricominciato a vivere. L’eco del tuo schianto non si è fermato a Charming, né in California. Ogni membro dei Sons of Anarchy, dei Mayans, ogni ridicolo moccioso che si attesta come motociclista .. tutti Jax, tutti sono stati segnati dal tuo gesto. Le motivazioni che si sono susseguite nei racconti dei bar e nei vari club sono le più improbabili. Siamo in pochi a conoscere la vera storia e a portare il vero peso di quel giorno.
L’eredità che ci hai lasciato poteva sembrarti debole, tenuta in piedi solo da un filo di carta bagnata nei primi giorni dopo lo schianto. Col passare del tempo, però, quel filo è diventato corda e poi cavo d’acciaio. Le persone che ci hai spazzato via dalla tortuosa strada che dovevamo affrontare sono state un grosso regalo, ma tutto ciò è nulla se paragonato alla libertà che la situazione creata da te ci ha lasciato respirare.
I SAMCRO non sono più sinonimo di sangue, guerra, tributi concessi e richiesti. I Sons of Anarchy hanno finalmente toccato con mano il vero significato del nome che portano. L’Anarchia, quella vera. L’Anarchia non è caos, non è paura, non è illegalità. E’ libero arbitrio in ogni fase della vita. E’ una scelta, un’opportunità, un’occasione. Tu hai fatto in modo che il significato del nostro nome tornasse autentico. Il tuo esempio ha dimostrato il valore del nostro marchio che sfreccia per le strade, del tatuaggio che ognuno di noi porta sulla schiena e della promessa che ci siamo fatti indossando questo gilet.
Per dimostrarti che tutte queste parole non sono stronzate, volevo dirti che tutti i ragazzi stanno bene e che abbiamo da poco promosso altri membri. Ora siamo 13 in totale, con altri Prospect in attesa. Ci abbiamo messo un po’, ma con qualche affare siamo riusciti a costruire una nuova grande officina dall’altra parte della città in cui ognuno di noi dà il proprio contributo insieme ad altri meccanici che raccattiamo ogni tanto per strada. L’insegna Teller-Morrow non esiste più. Gli altri volevano tenere solo Teller, ma in qualche modo abbiamo pensato potesse richiamare i tuoi figli in futuro.
Sai..a volte riesco ad organizzarmi per vedere Nero. Passa a salutarci o ci diamo appuntamento in qualche buco sconosciuto. Una parte del suo cuore è rimasta a Charming ed è difficile convincerlo a non tornare mai. Wendy, invece, non ci hai più messo piede, così come i tuoi ragazzi. Vivono in una stupenda fattoria a quasi 300 miglia dal club. E’ il posto ideale in cui crescere e in cui imparare a vivere diversamente da come abbiamo sempre fatto noi.
Riusciamo a tenerli lontani da tutto, tranne che dalla passione per le moto ovviamente. Abel ha da poco iniziato a correre con il suo primo motorino. Lo trucca, lo dipinge e ci porta in giro Thomas per i campi appena Wendy si allontana da casa. Nero racconta che nei suoi occhi si legge sempre quella voglia di ‘qualcosa in più’ della monotonia di una vita semplice. Ha il tuo stesso sguardo, il tuo stesso carattere ribelle e combattivo, ma a differenza tua egli è circondato da un amore vero e spassionato che solo una famiglia può donare. Quell’amore non macchiato di bugie e tradimenti, ma semplice, reale e leale. Esattamente tutto ciò che serve ad un ragazzo per guardare il mondo con occhi giusti.
Thomas gli corre sempre dietro, sono semplicemente inseparabili. Già parlano delle loro vacanze in moto per fare arrabbiare Wendy e Nero. Thomas ha un carattere più pacifico e mano impulsivo, ma non per questo rimane indietro. Per lui è tutto una sfida da vincere. Allunga la manina e si prende dal mondo tutto ciò che vuole. La cosa buffa è che non dice parolacce e non ha ancora mai lasciato indietro un compito per scuola. In questo per fortuna non assomiglia a te, fratello.
Comunque devi sapere che si ricordano di te, soprattutto Abel. Non ha mai smesso di chiedere di te o di indossare quell’anello, nonostante i vari tentativi di farlo sparire e dimenticare. Con il tempo abbiamo capito che non potevamo cancellare i loro ricordi, né macchiarli di nero senza intaccarli. Non potevamo perchè l’amore che gli davi era reale. Ti si potrà chiamare criminale fino alla fine dei loro giorni, ma Abel ricorda quando ti addormentavi nel suo letto perchè aveva fatto un brutto sogno. Ricorda il tuo addio, ricorda un abbraccio e un “ti voglio bene” che pensa di aver detto troppo sottovoce, ricorda e per questo non smetterà mai di considerarti il suo papà.
Forse non vorresti sentirtelo dire, ma sei diventato il loro fantasma, come JT lo era per te. Il tuo desiderio di tenerli lontano da ciò che erano i SAMCRO a Charming ha funzionato, per adesso. Fanno domande e pretendono risposte, a volte si accontentano di ciò che gli si dice, altre volte meno. Lo sai… quando si è ragazzi ci si accontenta del mondo che gli adulti vogliono costruire per noi, ma poi arriva il giorno in cui quel mondo non ti basta più e devi creare il tuo. Non credo avranno mai occasione di scoprire tutta la verità, ma anche se l’avessero non troverebbero più ciò da cui tu li volevi allontanare. Troverebbero un club diverso, meno corrotto, più puro e una città attraversata da vite comuni.
Se un giorno arrivassero in officina chiedendo di Jax Teller, troverebbero i veri Figli dell’Anarchia uniti nel simbolo che accomuna tutti gli uomini per una sola cosa: la morte.
Se questo non dovesse accadere ti prometto che in qualche modo, anche conducendo una vita al di fuori del club, troveranno la libertà, quella vera che abbiamo trovato noi. La troveranno, con o senza il vento tra i capelli. Con o senza una moto che romba sulla strada.
Volevo dirti un’ultima cosa, una cosa che mi porto dietro dal momento in cui sei partito con la moto di tuo padre. Mi ricorderò sempre quel giorno, quello in cui mi dicesti “le cose non cambieranno in fretta o con le buone, ma cambieranno, lo sento”. Ora ho bisogno di dirti che le cose sono cambiate, fratello mio. Ho bisogno di farti sapere che sei riuscito a salvare il club, sei riuscito a salvare la tua famiglia. Sei riuscito a salvare me.“
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Ci sono tante persone che vorrei ringraziare alla fine di quest’articolo. Andrea Lupo e Davide Settembrini, che mi hanno convinta a cominciare Sons of Anarchy e a scriverne, per questo non smetterò mai di esser loro grata. Vincenzo Bellopede, che è stato il primo a leggere questa lettera quando era solo un’imbarazzante idea acerba. Vincenzo Di Somma che è stato capace di correggermi e migliorarmi come un vero coordinatore sa fare. Grazie ragazzi, siete speciali.